WIND ROSE
Demo 2010
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 22 min
Genere: symphonic power/prog
Dico la verità, appena ho avuto tra le mani il demo dei toscani Wind
Rose, prima di averlo ascoltato ammetto di essere stato un po'
scettico. Si sa com'è, anche l'occhio vuole la sua parte e ad un primo
sguardo il dischetto, con le sue scritte in carattere gotico, la
copertina con la grafica amatoriale e titoli non certo innovativi come
"Majesty", mi aveva fatto pensare al solito gruppo power senza arte né
parte condannato a sparire nel nulla al massimo dopo il primo
full-length. Invece appena inizio ad ascoltare mi ritrovo catapultato
in un universo sonoro che sicuramente non brilla di innovazione e
inventiva, ma ha dalla sua il notevole pregio di essere convincente in
ogni sua parte. I Wind Rose nascono come cover band che si diletta a
suonare materiale di Dream Theater, Blind Guardian e soprattutto
Symphony X; certamente questo si sente parecchio nelle tre composizioni
qui presentate e la band con molta umiltà non fa niente per
nasconderlo. Non giocano sporco, i Wind Rose, ma al contrario ci
ricordano che, quando la musica ha delle solide basi di scrittura,
arrangiamento ed esecuzione, non importa se c'è quel retrogusto di già
sentito, è lo stesso piacevole e coinvolgente.
E' il caso, appunto, delle tre composizioni che costituiscono questo
demo, che vede la produzione artistica di Cristiano Bertocchi (Vision
Divine, Labyrinth): tre canzoni massicce, lunghe e articolate, che
riflettono al meglio la capacità di questi cinque ragazzi. Già
l'iniziale "Majesty" non scherza affatto con i suoi (quasi) dieci
minuti di durata: lo stile riflette quello dei nomi citati in apertura,
ma come dicevo sono altri gli aspetti importanti. Il gruppo riesce a
maneggiare molto bene il power/prog sinfonico lavorando molto bene su
tutti gli aspetti che contano: la scrittura è fluida, dinamica e
risulta essere classica ma non per questo stantia; gli arrangiamenti
sono curati, dando risalto a tutti gli strumenti, con speciale menzione
per l'ottimo uso delle tastiere affidato a Federico Meranda; infine
abbiamo un'esecuzione solida e professionale che lascia ben sperare per
un debutto che sia già sufficientemente maturo. Nello specifico, questa
prima composizione non spinge eccessivamente sulla pesantezza, ma si
lascia spesso tentare dalle chitarre acustiche, dal pianoforte e dai
momenti atmosferici. Allo stesso tempo, però, quando è il momento di
darci dentro, la band non si lascia pregare e risulta convincente,
anche se a voler essere pignoli, sono proprio questi momenti quelli un
po' più legati ai cliché del genere. Ottima anche la performance del
cantante Francesco Fagiolini, che non esagera mai e risulta sempre ben
inserito nella trama musicale.
Questa prima composizione, a mio parere, è il fulcro centrale di tutto
il demo, ma bisogna dire che anche gli altri due pezzi reggono
piuttosto bene il confronto. La prima, "Led By Light (The Journey)", è
un brano roccioso dove le chitarre di Claudio Falconcini risultano
particolarmente solide, pur continuando a lasciare ampio spazio ai
momenti più atmosferici e alle tastiere. Rispetto a "Majesty", però,
qui gli equilibri tra le parti sono un po' meno precisi e così, pur con
una durata inferiore (ci aggiriamo intorno ai sette minuti) questo
pezzo risulta paradossalmente più pesante del primo. Particolarmente
riuscita, comunque, la coda in chiusura con quel suo sapore vagamente
celtico.
Chiude il demo la più breve e diretta "Oath To Betray": qui la band
scopre il suo lato più metallico, dando via libera agli intrecci tra i
riff rocciosi di chitarra e le evoluzioni di tastiera. Anche qui non si
può dire che tutto sia perfetto, c'è qualche passaggio un po' ingenuo e
qualche soluzione (soprattutto nelle chitarre) che risulta davvero un
po' troppo da manuale; nonostante questo, comunque, si percepiscono le
buone potenzialità di una band che deve semplicemente crescere e fare
esperienza sul campo.
Molto bene, quindi, non c'è che dire. Vi chiederete, allora, perchè in
fondo non c'è un voto più alto: il motivo è proprio questo difetto di
personalità che, a parere di chi vi scrive, deve assolutamente portare
a qualcosa di meno inquadrabile rispetto a questa o quella band. Come
punto di partenza va benissimo così, ma è proprio la capacità di
distinguersi che rende davvero grandi e non dei semplici discepoli
costretti a restare nelle seconde file. Quindi continuate a migliorarvi
e sono certo che l'album di debutto porterà molte altre soddisfazioni.
Per tutti voi che leggete, invece, segnatevi il nome dei Wind Rose e
non perdeteli di vista!
(Danny Boodman - Gennaio 2011)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail: clafalc@alice.it
Sito internet: http://www.myspace.com/bandwindrose