UNCONVENTIONAL DISRUPTION
In A Life Of Death To Nothing
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 20 min
Genere: modern math/death
Non capita spesso di imbattersi in gruppi che, fin dai primissimi anni
di carriera, dimostrano di aver già raggiunto una coesione e un livello
compositivo di tutto rispetto, ribadendo il loro valore con un prodotto
assolutamente all'altezza sotto tutti i punti di vista. Gli
Unconventional Disruption sono senza dubbio tra questi: si sono formati
nel 2007 e si sono subito dati da fare, componendo canzoni e suonando
dal vivo. Iniziano quindi a registrare cinque brani da inserire nel
demo d'esordio e, nel frattempo, consolidano la line-up con l'innesto
di un secondo chitarrista. Nel 2009, "In A Life Of Death To Nothing" è
pronto per essere pubblicato.
Già al primo ascolto il demo colpisce per la produzione stellare,
l'ottimo songwriting e le abilità tecniche di tutti i membri del
gruppo. Il cammino intrapreso dagli Unconventional Disruption
attraversa sentieri già battuti da gruppi mathcore e modern death/grind
che sono stati a loro volta influenzati dai Meshuggah. Il risultato è
un concentrato di pesantezza inaudita. La voce cavernosa e profonda di
Gory affianca il riffing contorto e massiccio delle chitarre,
dall'accordatura ultra-ribassata e dal suono liquido e abissale. Il
basso delinea i contorni di questo muro sonoro impenetrabile, mentre la
batteria colpisce con precisione clinica, senza lasciare scampo.
Tempi dispari, sghembi, spezzati e aggrovigliati occasionalmente
lasciano il posto a passaggi più lineari, dotati di un ottimo groove.
In questo modo, il gruppo riesce a mantenere un certo contatto con
l'ascoltatore, che non si perde in un marasma di cambi convulsi che non
portano da nessuna parte. Le composizioni sono cervellotiche e
spiazzanti, ma alcuni passaggi relativamente semplici da seguire le
rendono più immediate e fruibili, senza per questo sminuirne l'impatto.
Insomma, dove tanti gruppi mathcore falliscono, gli Unconventional
Disruption non accennano affatto a disunirsi. Non eccedendo con la
tecnica e con la complessità delle strutture dei brani, riescono a
mantenere un ottimo bilanciamento, un equilibrio piuttosto stabile che
permette loro di esprimersi con naturalezza, dando sfogo a tutta
l'aggressività che hanno in corpo.
I tempi sono generalmente lenti, ma non lesinano alcune
accelerazioni, però senza mai sfociare in blastbeat. Altre volte, è la
doppia cassa a passare in primo piano, come su "melting In God" e
"Deformed Souls". La violenza controllata a volte confluisce in
frangenti schizzati e deliranti. L'assenza di melodia è compensata da
un uso sapiente delle dissonanze.
Come detto, la registrazione è praticamente impeccabile, degna di
un album a tutti gli effetti. Fino a qualche anno fa, era quasi
impensabile aspettarsi un risultato del genere da un demo, figurarsi da
un demo d'esordio! Potevano tranquillamnete spacciarlo per un MCD
ufficiale e nessuno se ne sarebbe accorto.
Francamente, non vedo punti deboli in "In A Life Of Death To
Nothing". Se anche dal vivo il gruppo mantiene l'impatto e la coesione
che riesce ad esprimere su CD, allora c'è davvero da aspettarsi un
futuro roseo per gli Unconventional Disruption. Difficile indicarvi una
canzone migliore delle altre, sono tutte all'altezza e dipende anche
dai gusti, ma se proprio dovessi opterei per "Denaturalization Of
Ground".
Se siete amanti della musica estrema, vi consiglio vivamente di
contattare il gruppo e acquistare immediatamente una copia del demo.
tra l'altro, pure la confezione è curata: il libretto è stampato
professionalmente e contiene foto e testi.
Un ottimo lavoro, ora attendiamo impazienti un seguito.
(BRN - Aprile 2010)
Voto: 9
Contatti:
Mail: splityourbrain@libero.it
Sito internet: http://www.myspace.com/unconventionaldisruption