UNABLE
Visions Of Hate

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 19 min
Genere: groove / modern metal


Prima demo per i lecchesi (The) Unable, un trio nato nel 2007 dallo scioglimento del precedente progetto Carnaio Immondo; c'è poco da sapere sulla storia della band, e gli stessi membri non si perdono in racconti epici che poco sanno di biografie. I nostri hanno speso il proprio tempo nella stesura di brani inediti e nella ricerca di un proprio marchio; il tutto si è concretizzato nella qui recensita demo, "Visions Of Hate", registrata presso lo Slakeless Heart Studio di Merate (LC), e prodotta nel dicembre 2009 dalla band stessa, in concomitanza con le prime date live del combo.
Il gruppo si presenta utilizzando la definizione thrash, nell'accezione groove moderna; difficile intravedere una seppur minima impostazione thrash nelle composizioni, che fatica a fuoriuscire allo scoperto, mentre in altre band di questo nuovo universo parallelo al thrash classico sono piuttosto marcate, o meglio esasperate in più occasioni. Si può invece oggettivamente inserire il trio nel filone di metal moderno, e marcata è l'impronta che ne deriva.
"Visions Of Hate", "Close To Breakdown", "What Feeds Me", "Phobic" e "A Possible Ending" sono la prima concreta prova in studio dei nostri, una sorta di mix più o meno personale (a seconda del brano) di quanto è stato appreso ad arte dai maestri, dai punti di riferimento degli Unable. Il risvolto della medaglia risulta il fatto che questi stessi brani non riescono mai del tutto a spiccare il volo, e non faticano a mantenere l'ascoltatore attento più per la brevità che per l'interesse che lasciano scaturire. Questo aspetto è facilmente spiegabile con la mancanza di impatto; i brani risentono di "carica elettrica", ed il fossilizzarsi su tempi e ritmiche mid tempo non aiuta certamente nel raggiungimento di quel muro sonoro tipico del genere, risvegliando solo in minima parte l'appetito metallico.
Certo gli Unable non si perdono in inutili artifici, e vanno al sodo con i 5 brani, per un timing finale di poco meno di 20 minuti. Ritmi cadenzati, precisione nell'esecuzione, una qualità audio che non ha molto da invidiare a produzioni più recenti che si muovono sulle medesime coordinate, ma quanto sottolineato in precedenza fa perdere il potenziale cui altrimenti potrebbe aspirare il trio lecchese.
Marco, Silvano ed Alessio hanno imparato da tempo ad imbracciare i propri strumenti, e ne danno chiara dimostrazione in "Visions Of Hate", complice una registrazione che rende merito ad ogni singola nota ed ogni singolo colpo presente all'interno, nella miglior tradizione (se di tradizione si può già parlare) tipica del metal moderno. Un parere obiettivo porterebbe a suggerire un ricorso maggiore all'arrangiamento dei brani, ma la scelta è certamente dovuta alla presenza in formazione di una sola chitarra, che chiaramente non potrebbe riproporre in sede live quanto creato in studio.
Nonostante quanto detto, non si può andare a stroncare un lavoro del genere, ma per le critiche mosse una piena sufficienza è quanto soggettivamente applicabile a questa opera prima; le premesse per un roseo futuro e per sviluppi concreti nel proprio songwriting ci sono, ora tocca agli Unable metterle in pratica nel caso in cui ritengano di farlo. Il percorso "formativo" non deve certamente dipendere da pareri esterni, ma rafforzarsi grazie a lusinghe e critiche. Ad ogni modo, supporto alla ennesima valida band che entra a far parte del variegato panorama italiano!
(PaulThrash - Dicembre 2011)

Voto: 6


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