THE WEED
...And The Evening Dies

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 30 min
Genere: stoner


Quando si dice la tenacia... I piacentini The Weed ne hanno passate di tutti i colori, dai cambi di line-up, alla ricerca di una sala prove dove poter suonare in pace senza doversi svenare ogni volta, fino alla beffa finale quando tra il 2004 e il 2005 la band riesce a conquistare un contratto con una piccola etichetta inglese, la Elfwytch Records, che poi ha chiuso i battenti prima di riuscire a pubblicare il lavoro dei The Weed. Nonostante tutto, però, Monica Sardella (voce), Carlo Barabaschi (chitarra), Filippo Cavalli (chitarra), Matteo Boccacci (basso) e Stefano Moruzzi (batteria) non si sono arresi e così si sono chiusi in studio e in soli tre giorni hanno registrato questo nuovo demo di sette brani, per ricominciare la loro storia con un nuovo punto di partenza.
Personalmente ho apprezzato questa costanza ed è giusto che i ragazzi credano fortemente in quello che fanno, nonostante il sottoscritto non abbia apprezzato tantissimo la loro opera. Iniziamo però con una nota positiva, dicendo che la band in effetti non è semplicissima da catalogare e questo è sempre un bene: direi che la matrice è quella dello stoner, sia per un certo legame con gli anni '70, sia per quel suono grasso che è tipico del genere; però la band ha sicuramente influenze diverse, anche più moderne, compreso un certo rock alternativo degli anni '90, ricordato anche dalla voce di Monica.
Detto questo, però, le composizioni sono ancora piuttosto acerbe e peccano di quella mancanza di dinamismo che dovrebbe essere presente in questi casi. La band ci dà dentro, per carità, ma manca quella verve e quell'energia che li renderebbe davvero convincenti. Il tutto non è aiutato dalla resa sonora, che soffre i mezzi limitati e il poco tempo a disposizione e se è vero che nessuno deve essere obbligato a presentarsi con un prodotto già professionale, trattandosi di un demo, è anche vero che forse sarebbe stato meglio concentrarsi su 3-4 pezzi ma con più attenzione all'esecuzione e alla resa finale. Per esempio in "Silence" il cantato è impreciso e soprattutto nelle tonalità basse si vede lontano un miglio che Monica non è a suo agio. Funziona meglio un brano come "Brand New Me", che mostra più chiaramente quella grinta che la band sicuramente sta mettendo in tutto quello che fa, i riff sono più dinamici e il pezzo ne guadagna sicuramente. Non male anche "Alone", un altro brano curato e più interessante della media, che mostra come la band abbia delle buone cartucce in fase di scrittura e debba soltanto affinare la forma con l'esperienza; oppure "Restless", con il suo incedere psichedelico che aggiunge qualcosa in più al tutto.
Insomma, tirando le somme, abbiamo un brano più che buono, due non male e quattro che invece oscillano tra il bruttino e l'anonimo... Mi spiace non dare la sufficienza a questo demo, perché credo che la band si sia davvero impegnata e 'moralmente' la meriterebbe. Però spero che prendano questa recensione come uno sprone a fare meglio in futuro: credo che ne abbiano il potenziale e sicuramente lo faranno.
(Danny Boodman - Novembre 2009)

Voto: 5.5


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