SHOW YOUR FACE
Promo 2009

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 13 min
Genere: thrashcore


Gli Show Your Face si formano agli inizi del 2007 in Grecia, con all'attivo già due precedenti demo autoprodotti "You Can't Avoid" e "Lost Faith" ed una buona esperienza live alle spalle eccoli giunti al vero e proprio debut album, "Unleash"; questo promo in mio possesso ha il solo scopo, quindi, di far conoscere i nostri e di spingere qualche volenterosa label ha prenderli seriamente in considerazione.
E' "Innocent Cries" ad aprire il promo; suoni pompati, chitarre pesanti e corpose, base ritmica possente e buon groove. Thrashcore di scuola americana, dove alla ricerca di melodie e passaggi più oscuri e malati si predilige, invece, lasola ed unica ricerca del groove e dell'impatto.
A livello melodico non mancano certo partiture leggermente più aperte o riff dal lievemente più orecchiabili, ma in definitiva è un forte senso di chiusura, di pesantezza emotiva e di legnosa fluidita a permeare il tutto.
Con "Blessed" le atmosfere non cambiano; i riff divengono ancor più ipnotici e martellanti per poi esplodere lungo partiture leggermente più veloci e feroci; le sonorità generali appaiono qui fin troppo asciutte e secche, rendendo i passaggi ed i vari cantati poco amalgamati tra loro e decisamente poco avvolgenti, come invece il genere proposto consiglierebbe. La varia alternanza di cantati ed un leggero flavour ottantiano lungo gli sporadici soli riescono a movimentare ed a rendere interessante il brano in questione, che comunque non riesce quasi mai a decollare del tutto. "Minus 56", terzo brano in scaletta, propone sin dal principio un rifframa particolarmente ipnotico e viscerale inframmezzato da veloci ritmiche di chitarra secche e martellanti; breve pezzo strumentale, questo, giocato interamente sulla diversa intensità sonora ed emotiva delle due linee melodiche proposte. Buona l'idea, da sviluppare, però con maggior coraggio e convinzione.
Tocca quindi a "World Of Desires" chiudere questo breve lavoro promozionale; chitarre asciutte e taglienti, ritmica incalzante e corposa, vocals graffianti e lacerate, questa la ricetta musicale proposta dai nostri. Partiture più veloci si alternano a passaggi più cadenzati e rallentati, dove sono le chitarre ed il basso a passare in primo piano, con fraseggi e riff da porre necessariamente in evidenza.
Che dire; questi quattro ragazzi hanno deciso di divulgare questo breve lavoro con la speranza di riuscire a carpire l'interesse di qualche label pronta a puntare su di loro e sulla loro proposta sonora; tutto è stato fatto con professionalità, la produzione se pure un pò troppo asciutta per i miei gusti, non sfigura a livello internazionale, ma a mancare, purtroppo e sempre a mio modesto parere, sono delle vere e concrete potenzialità; ripeto l'impatto ed il groove non mancano ai nostri, qualche idea particolare fuoriesce sporadicamente tra le partiture, ma poi nel complesso ci si limita a riproporre i vari stilemi del genere in questione, senza metterci niente del proprio, atto a particolareggiare ed a rendere più personali i brani in questione. Di gruppi così, purtroppo, ce ne sono a migliaia nel mondo e riuscire ad elevarsi su tutti mi sembra che, per i nostri, debba rimanere ancora un grande sogno. L'importante è non demordere.
(Pasa - Dicembre 2010)

Voto: 6


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