POISONHEART
Welcome To The Party

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: --
Genere: street/glam


La storia dei Poisonheart comincia nel 2004, in quel di Brescia. La prima fase della loro carriera, contraddistinta da uno stile vicino ai Ramones, è coronata dalla pubblicazione di un demo di cover, "Taste The Poison", nel 2005.
A partire dal 2006, la musica del gruppo si è evoluta verso territori street/glam, portando così alla composizione di canzoni tutte nuove. Queste tracce hanno permesso al gruppo di partecipare a svariati concorsi, ma anche di acquisire una maggiore sicurezza sulle sue effettive capacità.
Il 2008 è stato un anno pessimo per i Poisonheart, visto che li ha portati vicini allo scioglimento. Grazie però all'arrivo di nuovi elementi, il progetto musicale è riuscito a rimanere in piedi. Nel 2009, poi, i Poisonheart sono tornati ad esibirsi dal vivo.
"Welcome To The Party", l'oggetto di questa recensione, è stato registrato al Phoenix Studio, in provincia di Brescia. La formazione che ha inciso questo demo ha visto Kery Krash alla voce ed alla chitarra, Johnny Weed al basso ed ai cori, Rady Black alla chitarra solista ed ai cori e Dangerous Die! Go! alla batteria.
La copertina del demo è semplice e divertente, con i quattro musicisti vestiti in perfetto stile glam, che guardano in alto, tra le gambe -a quanto pare- di una donna gigantesca. Il libretto, di due facciate, contiene tutti i testi, i ringraziamenti ed i contatti.
Ad aprire le danze ci pensa "Welcome To The Party". Canzone festaiola fin dal titolo, mette subito in chiaro le influenze musicali amate dal gruppo, ovvero tutta la scena glam/street che ha infiammato le notti di Los Angeles venti, venticinque anni or sono. Canzone realizzata su una struttura rock'n'roll semplice e lineare, accattivante in tutti i suoi particolari, e ben interpretata dalla voce roca e rozza di Kery, distante dagli acuti così tipici del genere ma per nulla fuori posto. I coretti ruffiani dei suoi compagni, i riff simpatici, una sezione ritmica decisa e diretta sono tutti indizi del talento dei nostri, ma soprattutto della loro passione per il genere di musica proposto. L'ispirazione è genuina e sincera. Si segnala un bell'assolo di chitarra.
"Lovehouse" non lascia all'ascoltatore il tempo di riprendersi, ma lo spinge nuovamente in mezzo alla mischia. I Poisonheart hanno un imperativo: vietato annoiarsi! La festa non dev'essere interrotta, e allora avanti a sculettare al ritmo irresistibile di "Lovehouse". Questa canzone è pervasa da un flavour vicino ai W.A.S.P., il che rappresenta una sicura esca per i nostalgici e per chi ha vissuto gli anni eroici del genere in prima persona. Canzone cattiva e trascinante, "Lovehouse" colpisce il segno.
Nel foglietto di presentazione allegato al demo, il gruppo segnala come sue influenze i seguenti gruppi, oltre ai già citati W.A.S.P.: Kiss, Twisted Sister, Hanoi Rocks, The Dogs D'Amour e Cinderella. Non posso che essere d'accordo con loro. Li ringrazio per aver facilitato il mio compito di recensore, eheh!
"Baby Strange" ci mostra invece il lato più riflessivo dei Poisonheart. La melodia è molto lineare e di facile presa, e l'arrangiamento è morbido e privo di asperità. Questa canzone non è una ballata, ma ci si avvicina in quanto ad attitudine. Agile e facile, ha solo una pecca: avrebbe potuto essere un po' più originale. A parte questo, riesce a rimanere in testa sin dal primo ascolto. Di nuovo, mi complimento con Randy per i suoi assoli di chitarra sempre ispirati.
"Sexy Hospital" è un brano deciso e virile, notturno e cazzuto nella più pura tradizione del genere. La struttura di "Sexy Hospital" è prevedibile, e così anche il suo sviluppo. Rock'n'roll puro, e potenziato dai soliti chitarroni e dall'impatto della band. Ma è dannatamente divertente. Belli anche i coretti femminili che urlano: "Sexy! Sexy! Sexy".
"Hellectric Loveshock" non fa altro che riproporre gli stilemi musicali evidenziati fino a questo momento. Melodie intelligenti, tanta grinta e voglia di divertirsi. E' la quinta canzone del demo, e non dà segni di stanca.
"Welcome To The Party" è un lavoro egregio, molto divertente e coinvolgente. Certo, i Poisonheart non sono per nulla originali, e solo la voce del cantante li distingue un po' dalla massa. Del resto, non penso che i Poisonheart vogliano suonare una musica diversa da questa. La loro è passione, amore per il glam/street dei tempi che furono. Per questo vanno rispettati e consigliati a chiunque ami questo genere di musica.
(EGr - Ottobre 2010)

Voto: 7


Contatti:
Sito internet: http://www.poisonheart.it/