ODATTO CHERNOBIL
Promo

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 24 min
Genere: punk pop melodico/metal


Albe Di End (chitarra e voce), Dano The Lange (basso e voce), Papo The Venge (batteria, voce, campionamenti): questi sono gli Odatto Chernobil. Il gruppo è autore di un demo, "Quelli Come Noi", pubblicato nel 2004, e vanta la partecipazione a varie compilation, oltre che tantissimi concerti.
Questo cinque tracce che mi appresto a recensire, è il loro nuovo demo. O meglio, è un promo dell'album di prossima uscita. E' stato registrato negli studi Living Rhum e Red Poison nell'agosto del 2008. La copertina cartonata del promo, mostra un uomo che guarda verso l'alto, con la bocca sanguinante e le mani raccolte il preghiera. Dietro di lui, il quadrante di un orologio che però segna i minuti, anzichè le ore.
"Lo Stesso Cielo" parte in maniera arrembante, con una pesantezza tipicamente metal. Il suono del gruppo è cazzuto e deciso. La voce è melodica e pulita, e permette di comprendere al meglio il testo in italiano. E, nonostante l'inizio metal, la canzone si sviluppa immediatamente in un punk melodico, quasi pop. E poi si ritorna nuovamente sui riff e gli stilemi metal. E in seguito, di nuovo al pop-punk. Insomma, gli Odatto Chernobil propongono un crossover dove i due generi, metal e punk, si contrappongono in maniera netta. "Lo Stesso Cielo" ha una sua coerenza, e mette in mostra l'irrefrenabile creatività dei nostri, capaci di aprirsi all'alternative e di piazzare, qua e là, qualche vocalizzo distorto. La tecnica è molto buona; la qualità di registrazione è funzionale.
"Un'Isola Nel Buio", aperto da alcune battute delicate, si apre con un blastbeat devastante, per poi assestarsi su una ritmica vigorosa e decisa. Qui i vocalizzi distorti sono contrapposti a quelli puliti. Per il resto, la formula resta la medesima de "Lo Stesso Cielo": strofa rabbiosa, e ritornello punk melodico, a cui seguono variazioni più o meno prevedibili. Lo stile è piuttosto giovanile, in quanto riunisce in sè i generi attualmente più di successo, vale a dire il pop punk e il metalcore, con qualche ruvidezza metal in più. Gli Odatto Chernobil ne riprendono i clichè, sebbene spesso li storpino tanto da spiazzare l'ascoltatore. Bella la sezione melodica lenta che conclude il brano: ottimo esempio di pop grintoso all'italiana.
"Tutto Finirà" è una canzone dove il punk ed il pop potenziato hanno la meglio sul metal, relegato a qualche particolare a coloritura. Grazie all'ottima voce del cantante, ed ai begli incroci vocali, "Tutto Finirà" è una canzone dal sicuro potenziale commerciale. Potrebbe essere un singolo di successo.
"Ogni Giorno" è una ballata, che mette in mostra le capacità evocative dei nostri. I suoni sono piuttosto soft, acustici nella prima parte, ma che diventano sempre più vigorosi mano a mano che la canzone prosegue. Ecco, piano a piano "Ogni Giorno" si trasforma in una power ballad, di buon livello. Buona la progressione sull'assolo finale. Presenti anche degli archi.
"Ti Ho Visto" ripete la stessa ricetta presentata nelle canzoni precedenti, in versione vigorosa e arrabbiata, che alterna tante sezioni diverse, vuoi metal vuoi punk. Come al solito poi, l'interpretazione dei nostri è impeccabile. La proposta musicale continua ad essere molto variegata, a volte interessante, a volte meno.
Gli Odatto Chernobil sono sicuramente molto bravi, ed hanno una propria poetica musicale. In un certo senso, sono anche piuttosto originali, operando in due scene (quella punk e quella metal) piuttosto rigide, e composte da gruppi sempre più simili gli uni agli altri. L'unico problema è che talvolta i nostri tendono a mettere un po' troppa carne al fuoco, rendendo le canzoni dispersive e senza far capire, talvolta, dove alla fin fine vogliano andare a parare. Alle volte sembrano strizzare l'occhio agli amanti del pop, altre volte inseriscono parti estremamente pesanti, tipicamente metal. Il rischio è quello di scontentare i fan di tutti e due i generi. Ma anche ammesso che gli Odatto Chernobil se ne freghino, e continuino per la propria strada, è importante che le loro due anime siano amalgamate meglio fra loro. Così come sono adesso, le loro composizioni suonano risultano un accostamento, ad esempio, di introduzione metal-strofa vigorosa-ritornello pop-punk e così via. Insomma, le varie parti risultano spezzettate e ben definite secondo lo stile che le ha ispirate. Non si nota però un suono coerente che mescoli i due generi, senza che il tutto risulti come il frutto di un copia e incolla. Gli Odatto Chernobil sono comunque un gruppo giovane, si è formato solo nel 2004, ed ha ancora tempo per migliorarsi. Sono fiducioso. Attendiamo dunque il loro full-length d'esordio.
(Hellvis - Giugno 2009)

Voto: 7


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