METHODIC MASSACRE
Methodic Massacre

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 17 min
Genere: thrash hardcore


Che i Methodic Massacre facciano le cose sul serio, si intende subito dall'ottima presentazione che propongono; se aggiungete che, come inserito il cd nel vostro computer, parte un'animazione che permette di ascoltare i brani, visualizzare il video promozionale girato per l'opener della demo "Black Coil Dominion" e carpire informazioni circa la band, si nota come il trio creda fermamente nella propria proposta, spendendo soldi ed energie in essa. Di recente formazione, si parla del 2008, i Methodic Massacre provengono da L'Aquila, e nascono dalle ceneri dei thrashers Panic Mode; si fanno portatori di un sound che definiscono a cavallo tra le band seminali della scena della Bay Area degli 80s, e formazioni più o meno moderne che hanno rivoluzionato il modo di intendere e suonare thrash metal nel 21esimo secolo. Non serve leggere queste parole nella breve biografia che allegano, basterà lasciarsi trasportare dai 17 minuti di musica che costituiscono il battesimo di fuoco self titled della band, per cogliere tutte le sfumature di un combo che pur riconducendo il proprio operato e incanalandolo in un determinato filone, cerca di non limitarsi ad una mera opera di copiatura, ma coltiva la soluzione più personale possibile.
La vena hardcore esce allo scoperto in molteplici occasioni, il che porta ad identificarli in primis in questo "comparto musicale", aiutata dall'abrasiva voce del bassista e cantante T.A.T.À., che risulta la caratteristica più difficilmente digeribile del prodotto; una timbrica particolare, che potrà piacervi ed esaltarvi così come facilmente potrà stancarvi in breve tempo o non risultare digeribile. Difficile inquadrarla o darne un parere super partes, va ascoltata ed assimilata.
L'attacco frontale, sia musicale che verbale, parte in quinta con "Black Coil Dominion", dall'incedere rievocante gli svedesi The Haunted, ed indirettamente i maestri At The Gates; "Grigio Il Baratro (Umana Natura)" presenta liriche in lingua madre, e si sposta verso i lidi thrash di cui si parlava in precedenza, un misto tra i Pantera più noti e gli ultimi lavori degli Exodus. "Terror Forge" mostra appieno la rabbia repressa trasformata in musica da parte del trio abruzzese, nel brano più hardcore dell'intero lotto, efficace sotto tutti i punti di vista: pensate ai Municipal Waste, per ricorrere ad un esempio fra i più noti attualmente. Chiusura affidata a "This Killing Common Sense", dove la passione per i Pantera prende indubbiamente ed inevitabilmente il sopravvento, trasformandosi in un brano a cavallo fra up tempo e mid tempo, roccioso.
Violenza anche verbale, si diceva, che si rispecchia nel messaggio di fondo di cui i Methodic Massacre si fanno portatori, un messaggio che trae linfa dal monicker stesso, e si scaglia contro la figura dell'uomo nella società odierna, troppo concentrato sulle azioni da perpetrare per raggiungere l'agognato successo, la ricchezza, il potere, per potersi accorgere dei devastanti effetti collaterali che questo massacro metodico comporta.
La demo "Methodic Massacre" presenta una band conscia delle proprie possibilità, supportata da una produzione più che decente effettuata proprio nella città natia, ad un anno esatto dal terremoto che ha devastato il centro Italia nell'aprile 2009, come tengono a precisare e ricordare. Una sorta di rivincita e nel contempo rinascita, se così possiamo definirla. L'unica pecca notata sta nell'abbassarsi improvviso dei volumi della chitarra ritmica in concomitanza di alcune partiture soliste della stessa, con conseguente calo di potenza e perdita di groove per il brano, niente di trascendentale.
La tecnica dei membri aiuta a gustare i quattro brani, che nella loro immediatezza e semplicità sarebbero passati inosservati nel caso non fossero stati supportati da musicisti capaci. Sì, perché i Methodic Massacre non cercano innovazione, ma sono animati dalla voglia di suonare quello che la passione li porta a scrivere, senza temere ripercussioni in termini di supporto esterno. Un applauso a questi tre ragazzi, sperando che anche qualche label si accorga dei loro potenti mezzi, supporto!
(PaulThrash - Gennaio 2011)

Voto: 7


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