HELLVATE
The Battle Beginning

Etichetta: autoprodotto / Extreme Agency
Anno: 2008
Durata: 30 min
Genere: death / black metal


Hellvate non è una storpiatura del termine norvegese "helvete" (inferno), bensì la combinazione di "hell" e del termine italiano "vate", e significa appunto "profeta dell'inferno".
Il gruppo, che ha mosso i primi passi nel lontano 2002, esordisce con un demo omonimo nel 2006. Dopo alcuni cambiamenti nella formazione, la band trova in Tommaso Rossi (voce), Agostino "Cerz" Cerza (chitarra), Diego Ciani (batteria) e Riccardo "Rick" Inda (basso) un nucleo stabile sul quale contare per proseguire e registrare il secondo demo, "The Battle Beginning".
L'intento del gruppo è quello di suonare musica violenta e brutale, cercando un approccio il più possibile originale e unico. Ascoltando le sei canzoni che compongono "The Battle Beginning", è evidente che gli Hellvate non vogliono fossilizzarsi su schemi triti e soluzioni ripetitive, ma è altresì vero che sono ancora lontani dal concepire qualcosa di nuovo. Il loro stile mescola diversi elementi: c'è del death metal ruvido e involuto, del death discretamente tecnico, death/black melodico, black feroce, qualche inflessione thrash, arpeggi e momenti d'atmosfera, ma nulla di tutto ciò può essere considerato innovativo.
La voce alterna growl bassi e scream; l'interpretazione di Tommaso è molto sentita, anche se non mi piace moltissimo la sua timbrica. Nelle parti basse mi dà l'idea di un cantato troppo strozzato. Interessante, però, l'uso del growl anche su certe parti black. Cerz è un chitarrista abile e preciso, creativo in fase di assolo (molto riusciti quelli di "Lost In The Snow Storm" e "The Final Tragedy"), capace di comporre riff ficcanti e pesanti. Per quanto riguarda le sezioni melodiche, invece, ho alcune riserve, trattandosi di passaggi poco azzeccati e un po' lontani dal death/black brutale nel quale la band si destreggia decisamente meglio. La batteria di Diego sorregge bene i brani con tempi ora tirati (i blastbeat sono frequenti in ogni canzone), ora con ritmiche più lente, ma pur sempre sostenute e incalzanti. Rick, infine, pur non dimostrando un estro particolare, si distingue occasionalmente, come in "Lost In The Snow Storm", su alcune sezioni slappate, e nell'introduzione come solista di "The Final Tragedy".
Le strutture dei brani sono discretamente complesse, i cambi sono numerosi e frequenti. A volte, però, si ha la sensazione che ci sia qualche ripetizione di troppo: qualche taglio qua e là probabilmente avrebbe giovato, anche perché certi riff non sono il massimo, specialmente se paragonati ad altri, ben più ispirati, che vengono prima o dopo.
Nel demo, infatti, troviamo idee molto buone ma sfruttate per metà. Ad esempio, "Death In A Tears Valley" parte con un ottimo riff, massiccio, molto old-style e ricco di groove, ma già il primo cambio spazza via la carica del brano, introducendo un death tecnico privo di mordente, che musicalmente si accompagna proprio male. Purtroppo, non è l'unico caso in cui gli Hellvate contrappongono stili diversi in maniera disordinata e con troppa sufficienza. I bei riff non mancano, ma ridisegnando lo schema delle canzoni, queste cambierebbero decisamente volto.
In questo secondo demo, dunque, il quartetto campano ha dimostrato di avere dalla propria buone doti tecniche e un discreto talento compositivo. La buona volontà non manca, dal momento che i nostri non si sono risparmiati in quanto ad idee, mettendo molta carne al fuoco e registrando un demo più lungo della media. Secondo me, giunti a questo punto dovrebbero decidere se continuare su questa strada, suonando un genere abbastanza eterogeneo, oppure eliminando alcuni elementi e indirizzandosi in maniera più decisa verso un death/black diretto e violento. Se scegliessero quest'ultima ipotesi, avrebbero vita facile, ma rischierebbero di perdere in personalità; al contrario, abbracciando la prima ipotesi, dovrebbero lavorare maggiormente nell'amalgamare le diverse influenze che contaminano il loro stile, evitando i cambi bruschi e insensati e alcuni vistosi cali di tensione.
Vedremo cosa riserverà il futuro. Per ora, godiamoci questo "The Battle Beginnig", un demo interessante e molto piacevole nei momenti più diretti e old-style.
(BRN - Gennaio 2011)

Voto: 6.5


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