HELLCIRCLES
Stillness

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 22 min
Genere: power/heavy metal


"Stillness" è il primo lavoro dei cremonesi HellCircles, attivi dal 2008. Questo lavoro è corredato da una confezione molto professionale: la bella copertina, da colori ocra/oro, ci mostra un uomo in fiamme, immerso dalla vita in giù nelle acque del mare, o di un lago. Oppure, si tratta di un individuo mezzo affondato in un bruciante mare di zolfo, la qual cosa andrebbe meglio a braccetto con il nome del gruppo.
"Stillness" è stato registrato nel maggio del 2009, presso lo New Sin Studio. La formazione che ha inciso questo lavoro consiste in: Marco Parisi (voce e tastiere), Roberto Fornaroli (chitarra), Fabio Pedrali (chitarra e voce), Danilo Arisi (basso) e Davide Ravara (batteria). Come curiosità, Roberto e Fabio suonano anche nei Pulvis Et Umbra, ed il solo Fabio è attivo anche nei thrasher Nemesi.
Il CDr è aperto dalla title-track, niente di più che una semplice introduzione. Introdotta dal soffiare del vento, presto interviene un pianoforte, che si produce in una melodia malinconica. Una voce declama due versi, nel silenzio, ed in seguito ritorna il pianoforte, che accompagna questa volta la melodia della chitarra elettrica.
"Let Us Unite" fa dimenticare subito la mestizia dell'introduzione, grazie ad una partenza potentissima e fulminante. La qualità di registrazione è nitida e vigorosa, ed il suono d'assieme è ricco e pieno. La bella voce di Marco, pulita ed acuta, si presta perfettamente al genere proposto dal quintetto, un power/heavy metal travolgente e dalle tante sfumature. Le scelte melodiche sono un po' di maniera, però è ovvio l'obiettivo degli HellCircles di inserirsi in una ben determinata tradizione musicale. I musicisti sono tutti molto competenti: il buon lavoro delle due chitarre è sostenuto da una sezione ritmica impeccabile ed impressionante.
"The Damage Done" è un'altra traccia fresca, che vede alternarsi vocalizzi rozzi e vagamente disorti, a quelli acuti di Marco. La ritmica presenta alcune irregolarità che testimoniano come anche il prog metal rientri nel DNA dei cremonesi. L'arrangiamento è nuovamente vivace e creativo: le due asce sovente procedono all'unisono creando un vero e proprio muro sonoro, altre volte armonizzano con spensieratezza. Il basso altalena la sua prestazione tra il semplice accompagnamento ed un contributo più sostanziale alla realizzazione di efficaci incroci sonori con le due chitarre. La batteria non perde un colpo, ed è un motore possente e trascinante.
"Turn Back Time" è un altro gradito esempio della freschezza compositiva dei nostri. Notevole la capacità delle due chitarre di creare sfumature differenti, grazie ad una vasta gamma timbrica. "Turn Back Time" è impreziosita da un utilizzo intelligente della melodia, che riesce a personalizzare un po' il forte debito con la tradizione degli HellCircles. Molto bello il ritornello.
"Rise Again" unisce la solita irruenza del gruppo con passaggi anche più raffinati e morbidi, che però non inflazionano minimamente l'impatto dela musica. Certo, forse il drumming di Davide è meno arrembante che in precedenza, ma la canzone è in possesso comunque di un dinamismo invidiabile. Da segnalare di nuovo un notevole lavoro in sede d'assolo, ed un potere coinvolgente che sembra non svanire mai.
"Stillness" è senz'altro un ottimo demo d'esordio, professionale sotto tutti i punti di vista. E' chiaro che gli HellCircles sappiano il fatto loro. Molto tecnici, e dotati della giusta attitudine, riescono a convincere pur non proponendo nulla di nuovo. Eppure, si fanno apprezzare e, a parer mio, hanno un grande futuro davanti a loro.
Bravi, buon inizio!
(Hellvis - Febbraio 2010)

Voto: 7.5


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