EVER-FROST
The Awakening

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 20 min
Genere: death metal melodico


Non so come la vediate voi, ma in questi ultimi anni scegliere di suonare un genere come il death metal melodico sta diventato una scelta a doppio taglio, che può essere da una parte molto facile e dall'altra estremamente difficile. Dico facile, perché si tratta di un genere immediato, che non fa fatica a colpire fin dal primo ascolto un pubblico assolutamente trasversale, che attraversa con facilità tutto lo spettro dell'heavy metal, a partire da chi ama il metal classico, fino ai fan delle frange estreme. D'altra parte l'incontro tra l'aggressività del death e una melodia ben definita e immediata non può che portare ad un risultato vincente, naturalmente se si è capaci di mettere in pratica ciò che sulla carta funziona alla grande.
Qui, infatti, casca l'asino, visto che ormai, con il continuo spuntare di nuove realtà nell'underground, spesso tutte uguali, sta diventando quasi impossibile riuscire ad emergere davvero con forza. Il risultato di questo processo è, come sempre, una perdita della forza espressiva del genere in favore di canoni standard, da seguire come un manuale di istruzioni.
Dove incasellare, quindi, una band come gli Ever-Frost? Nei pallidi imitatori o tra coloro che, con la giusta crescita, potrebbero raggiungere l'obbiettivo di suonare death metal melodico in maniera fresca, magari non innovativa, ma perlomeno convincente? Bene, personalmente sono convinto che appartengano alla seconda categoria e che abbiano un buon numero di carte vincenti da giocare.
Innanzitutto questi ragazzi di Modena si presentano molto bene, con un dischetto breve ma registrato ottimamente, curato a livello grafico e adatto a presentarsi come biglietto da visita ottimale. In secondo luogo, e questa è la cosa più importante, gli Ever Frost riescono a dare vita a quattro canzoni piuttosto variegate, che non si adagiano con tranquillità sui cliché del genere, ma che cercano invece di dare prospettive diverse a base di progressive, gothic, black e metal classico. Il pezzo migliore a questo proposito è "A Glance Into The End", un bell'episodio fortemente influenzato dai Dark Tranquillity, che presenta però qualche bell'innesto vicino al black metal più melodico, così come delle partiture intricate dagli echi progressive che danno maggiore dinamismo al pezzo. Molto buona la preparazione tecnica della band che sembra solida e affiatata in ogni frangente.
Anche "The Awakening" si muove all'incirca sulle stesse coordinate, lasciando giusto un po' più di spazio al groove dei riff. Tra i quattro pezzi, comunque, è quello che mi ha colpito di meno, proprio per questa sua anima non ben definita. Molto meglio, a questo punto, "The New Age Of Redemption", che si butta senza problemi su sonorità care al death melodico più moderno: anche qui niente di nuovo ma la band ha il giusto tiro e il risultato finale non delude.
Niente da dire anche sulla conclusiva "Tear Down The Sky", più malinconica e triste con il suo intro arpeggiato alla "Fade To Black", la sporadica voce pulita del cantante Francesco Leone (che si rivela convincente anche in questa veste) e un andamento più lento e disperato.
Insomma, il primo passo importante è stato mosso con successo e sicurezza, quindi si può soprassedere alle normali asperità di un sound ancora acerbo e capace di crescere con l'esperienza. Non rimane che rimboccarsi ancora di più le maniche in modo che la certezza delle proprie capacità faccia da sprone ad un esordio di alto livello. Ci si aspetta grandi cose da voi, ragazzi, non deludeteci!
(Danny Boodman - Maggio 2009)

Voto: 7.5


Contatti:
Sito internet: http://www.myspace.com/everfrostband