ERODES
Promo 2008
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 34 min
Genere: post metal/rock
Gli Erodes nascono verso la fine del 2007 a Torino, dopo una costante
ed attenta attività live, nell'Aprile del 2008 viene registrato questo
Ep di sei pezzi, prima testimonianza dell'operato dei nostri e del
lavoro sin lì svolto. E' "Too Much For Two Arms" ad aprire il lavoro;
un pugno in faccia; chitarre distorte, incedere cadenzato e lugubre,
screaming vocals ruvide e taglienti, per un brano che racchiude in se
disparate influenze; da base portante ed immagine sonora principale la
fanno sicuramente da padrone sonorità molto vicine ai Minsk, ai Botch e
a tutti quei gruppi definiti da molti post-core, ma dai forti connotati
metal. Improvvise aperture melodiche ed una certa musicalità di fondo
accomunano il brano a quanto di meglio sviluppato dai Mastodon di
"Remission" o dai più odierni Baroness; pochi lampi di luce in mezzo
all'oscurità, ma assolutamente capaci di illuminare il tutto. Mai
inizio fu più convincente.
"The Third Place Out Of Time" ha un incedere iniziale sicuramente
più pacato e leggero nei suoni; leggerezza e fluidità che andrà a
contraddistinguere gran parte del brano, lungo continui crescendo
emozionali capaci di sgorgare in flutti di potenza, distorsione e
rabbia incondizionata, dalle oscure reminiscenze stoner, come se i
Monster Magnet, meno acidi e più incazzati, duettassero e lasciassero
spazio ai Motorpsycho, più ruvidi e violenti. Altro brano, questo,
capace di incantare tutti coloro amino tali sonorità; ad ogni angolo,
dietro ogni passaggio e riff, vengono celate le influenze ed i richiami
più disparati ed, almeno inizialmente, poco accostabili tra loro.
Bravissimi.
Terzo brano in scaletta, "One Invisible Day"; la furia e la rabbia
espresse mantengono costanti il tiro e la foga esecutiva; la struttura
del pezzo si mantiene lungo i binari sin qui espressi, accostando ed
alternando passaggi corposi, distorti e violenti a break e partiture
più sciolte, flessibili e dal leggero flavour psichedelico; andando a
ricordare in più di un' occasione i grandissimi Mastodon e, anche se in
maniera minore, gli ultimi Cult Of Luna o Callisto, per le lunghe
divagazioni distorsive ed atmosferiche; il tutto senza mai smettere di
impreziosire ogni singolo passaggio con forti e convincenti dosi di
oscura e latente melodia.
La velocità ed il groove acquisiscono maggior vitalità e slancio
su "Six Hours Later", dove si fanno pressanti ed assolutamente
consistenti le influenze ed i richiami all'intero panorama math-core;
quindi riff spezzati, cambi repentini di melodia e ritmo, passaggi
dissonanti ed improvvise aperture melodiche, che tanto sanno di
Dillinger Escape Plan o Coalesce. Altro brano che va ad innalzare e non
di poco le quotazioni del lavoro in questione, gran tiro, gran botta,
gran forma.
Anche "Only Five Fingers", continua il viaggio sonoro sin qui
intrapreso dai nostri, accentuando ancora un pò, se possibile, la
grande capacità degli Erodes nel riuscire a spaziare nell'arco di poche
battute tra i generi e le influenze più distanti tra loro; accomunando,
quindi, suoni ed attitudini vicine al post-rock e metal-core a riff e
strutture, invece, più vicine ad un certo hardcore di genere,
sicuramente più melodico e per certi versi più inflazionato. Non sai
mai cosa aspettarti dal passaggio e dalla nota successiva, ogni riff,
ogni partitura divengono una piacevole sorpresa, capace di arricchire
costantemente le aspettative di chi ascolta, spiazzandolo continuamente
e rendendolo partecipe, sino in fondo, allo sviluppo continuo e finale
del pezzo.
Eccoci quindi all'ultimo pezzo registrato in studio; "Four Step
Ahead". I riff e le melodie si fanno più ossessivi e compressi;
continui crescendo musicali ed emozionali caratterizzano il brano, dove
chitarre dal suono leggermente più asciutto e "hardrock" delineano riff
decisamente più orecchiabili e ben riconoscibili, per poi perdersi nel
grande mare dell' improvvisazione sonora e ritmica e sfociare in una
seconda parte caratterizzata, invece, da un lungo break intimista e
sentito, dove le distorsioni si fanno da parte per costruire atmosfere
plumbee e fluenti, poggiate su di un basso costante e lievemente
slabbrato ed una batteria secca e scarna, per poi riprendere,
improvvisamente vita, forza, slancio e pesantezza sonora, alla ricerca
di un finale etereo e sognante. L'ultimo brano in scaletta è "Just
Another Seventh Song", registrato dal vivo nel Maggio del 2008, per
testimoniare, a detta dei nostri, il loro impatto live; non c'è che
dire, le musicalità proposte non lasciano alcun dubbio verso l'enorme
impatto ed emotività che gli Erodes riescono ad emanare in sede live;
pesantezza, groove, slancio, rabbia, furia, espresse senza mai perdere
o tralasciare l'impatto sonoro e musicale, capace, ancora una volta di
spaziare tra atmosfere più cupe e compresse e passaggi più intimisti e
pacati, rinnovando continuamente l'appetibilità ed il forte consenso da
parte del pubblico e dell'ascoltatore. Certo, la musica ed i generi
espressi in questo promo 2008 dagli Erodes, vanno a toccare tasti ed
atmosfere a me molto care e vicine; sono da molto tempo, sin dagli
albori, fan di tali generi e dei gruppi che ne fanno capo, ed a maggior
ragione quindi, mi sento in grado di poter dare un giudizio più che mai
attendibile ed appropriato; assolutamente e dico, assolutamente, una
dei lavori underground e non solo, più vivi, ricchi, freschi e puntuali
che hanno avuto la fortuna di uscire negli ultimi due, tre anni in
ambito post-core, rock. Da tenere sott'occhio, da ascoltare, da
stimare, da avere.
(Pasa - Ottobre 2009)
Voto: 9
Contatti:
Mail: erodesband@gmail.com
Sito internet: http://www.myspace.com/weareerodes