ENDAEMONA
Morning Light

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 18 min
Genere: gothic metal


Se il gothic metal più abusato, ovvero quello pieno di tastierone romantiche e languide voci femminili, vi ha stancato e cercate qualcosa di classico, pur senza essere rivoluzionario, allora potreste essere interessati ad un progetto come gli Endaemona. Questa band romana, infatti, trova il suo spunto nella scena florida della propria città e in particolar modo nel lavoro dei vecchi Novembre, che sembrano essere il paragone più azzeccato per inquadrare la proposta del gruppo: va da sé che gli Endaemona al momento non abbiano inventato niente di nuovo o di trascendentale, ma fa piacere vedere come la nostra scena stia già facendo proseliti anche sulle band più giovani. Certo, non che questi ragazzi siano alle prime armi: questo CD è il terzo demo pubblicato con il nome di Endaemona, dopo "Cold Memories" del 2004 e "Lacrima" del 2006; mentre le radici affondano anche più indietro del tempo, quando il gruppo suonava black metal con nome e membri diversi.
Ma torniamo al presente e parliamo di questo "Morning Light", un lavoro che funge da semplice antipasto ad un primo full-length già praticamente ultimato. Le tre composizioni presentate sono piacevoli, ben suonate e ben prodotte, anche se soffrono un po' a livello di scrittura. Non intendo dire che le canzoni siano oggettivamente pessime, ma è innegabile che, al momento, si limitino a viaggiare su binari ben conosciuti. Per carità, niente di male in confronto ad una marea di gruppi tutti uguali che infestano il genere, ma è anche vero che una vera e propria maturità artistica deve ancora essere raggiunta dal gruppo. Anche perchè, se al momento l'ascolto risulta piacevole, la durata è di soli 18 minuti, quindi è più facile gestire un songwriting lineare e piano: il problema potrebbe (e sottolineo potrebbe, visto che non possiamo saperlo in anticipo) presentarsi sull'album intero dove, magari, avendo a disposizione 50-60 minuti di durata, uno stile troppo piano e monocorde affonderebbe l'ascolto in uno stato di noia. Ma, come dicevo, per questo ci sarà modo di parlare più avanti.
Tornando alle tre composizioni presenti, ci imbattiamo subito in "Estranged", malinconica canzone sorretta da un arpeggio di chitarra, riff dilatati e una voce di screaming molto simile a quella di Carmelo Orlando. Non mancano parentesi più lente ed atmosferiche, con parti di voce pulita grave e sussurrata, e naturalmente qualche sporadica accelerata in cui compare una doppia cassa e un fare più violento e aggressivo.
Il brano "Morning Light" non si discosta molto da quanto detto finora: la velocità aumenta leggermente dando più spazio alle parti veloci, ma sono ben presenti tutti gli altri elementi già citati, semplicemente dosati diversamente. Pregevole lo stacco centrale più lento e avvolgente: mi ha ricordato qualcosa dei Tiamat di "A Deeper King Of Slumber", che personalmente adoro.
Il terzo brano, "Out Of The Silence", purtroppo, non aggiunge niente di nuovo, avvallando la tesi che esponevo poco fa: è necessario che il gruppo diversifichi un po' di più il proprio stile, altrimenti il rischio di stancare dopo 3-4 canzoni è alto.
Per ora, quindi, va bene così: una sufficienza abbondante, perché a mio avviso ci sono i semi per qualcosa di molto buono ma ci vuole una crescita rapida e visibile. Dato che l'album di debutto è praticamente pronto, non ci resta che aspettare ancora un po' e vedere se questi ragazzi sapranno fugare i miei dubbi.
(Danny Boodman - Giugno 2009)

Voto: 6.5


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