ELSEWHERE
Then Nothing

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 32 min
Genere: gothic doom


Gli Elsewhere sono una band abruzzese che fa il suo ingresso tra le pagine di Shapeless con un secondo lavoro autoprodotto di tre brani, dopo il primo "Between The Arms Of The Unknown" del 2007. Non pensiate però di aver a che fare con un breve demo raffazzonato, perchè questo CD, pur avendo un numero esiguo di pezzi, supera la mezz'ora di durata, grazie alla scelta di puntare su composizioni molto lunghe. D'altra parte basta un'occhiata per intuire su quali lidi sonori potrebbe muoversi una band come questa: la copertina è in bianco e nero giocata sul forte contrasto tra luce e ombra, il logo della band è elegantemente vergato con caratteri gotici ed è immediato l'accostamento con l'estetica delle frange più cupe e malinconiche del metal, dal gothic passando per il doom/death. Il risultato, quindi, può essere descritto come un punto di incontro tra le varie influenze citate dalla band stessa, ovvero il malinconico a disperato romanticismo di My Dying Bride, Anathema e Katatonia; la greandeur degli Opeth e perfino un pizzico dell'estro compositivo degli Ulver. Capite bene che mantenere i livelli delle band citate sarebbe un'impresa quasi impossibile per chiunque e in effetti lil gruppo, pur mostrando diverse idee e buona capacità compositiva, non riesce ancora a compiere il salto definitivo verso l'eccellenza, a causa principalmente di un unico motivo che presto vi chiarirò.
Iniziamo prima con le note positive che sicuramente non mancano: la band infatti riesce a gestire con abilità una massa sonora imponente, tanto da riuscire a convincere anche con una composizione di ben quattordici minuti di durata. Questo è sicuramente merito di una buona capacità di scrittura e di una convincente visione di insieme che permette anche a brani così sfaccettati di respirare senza restare semplicemente una lunga e noiosa reiterazione di passaggi sempre uguali. Oltretutto il buon utilizzo del pianoforte da parte di Riccardo aggiunge una nota di eleganza a tutto il lavoro con risultati pregevoli. C'è però un aspetto che proprio non riesce a convincermi ed è la prova vocale di Martino: il cantante cerca di essere il più possibile mutevole nella sua prestazione, cercando stili e registri diversi, ma se quando si lancia nel classico growling questo funziona, lo stesso non si può dire per le parti più pulite. Qui il cantante si cimenta in uno stile sguaiato e sgraziato, che non riesce a trasmettermi nessuna delle sensazioni che vengono convogliate dalla musica, ma mi risultano solo ed esclusivamente come le ho definite: sguaiate e sgraziate. Il risultato, purtroppo, penalizza il valore finale dell'opera perchè sembra davvero che le parti vocali siano completamente slegate dal resto e che siano state appiccicate sulle canzoni, senza veramente inserirle nel contesto, come un colore assolutamente fuori posto in un quadro che potrebbe essere armonioso in ogni sua parte. Un vero peccato.
Detto questo le composizioni sono comunque di buona fattura, a partire dalla lunga "A Worthless Corpse", ben introdotta dal pianoforte, che nei suoi quattordici minuti mostra il potenziale della band, tra rallentamenti, passaggi malinconici e sfuriate di violenza metallica. "Forsaking" è il brano più breve, di 'soli' sette minuti, mentre l'ultima "We Are Water" supera anch'essa i dieci minuti. Diventa difficile raccontarvi tutte le sfaccettature di questi brani, dato che per loro natura sono decisamente mutevoli e variegati: ci sono molti momenti ispirati e le influenze delle band citate vengono rimescolate in modo da non sembrare mai una brutta copia dell'uno o dell'altro. Se solo ci fosse un lavoro migliore alla voce avrei aggiunto un punto in più alla valutazione: così invece mi accontento di un bel sette e mi auguro che in futuro la band possa migliorare ulteriormente. Voglio però chiudere con un plauso particolare perchè questi ragazzi vengono da L'Aquila, a causa del terremoto l'uscita di "Then Nothing" ha subito dei ritardi notevoli e quell'evento tragico ha segnato sicuramente tutti loro: nonostante questo sono qui a presentare la loro musica con passione e convinzione e questo merita sicuramente il nostro elogio.
(Danny Boodman - Marzo 2010)

Voto: 7


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