BREATHIN' GOD
Crossing The Human Mind

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 25 min
Genere: death metal melodico/metalcore


I Breathin' God nascono ad Isernia nel 2004, ma è solo dopo numerosi cambi di line-up ed il trasferimento a Roma che le cose cominciano a farsi più serie ed interessanti, è qui infatti che con l'aiuto di Giuseppe Orlando (Novembre), nei suoi "The Outer Sound Studios", viene registrato il loro primo demo, questo "Crossing The Human Mind". Non fai in tempo a premere play che un muro di suono ti aggredisce; chitarre distorte, costante doppia cassa, sonorità corpose, piene e ricche di groove per un death metal dalle notevoli aperture melodiche. L'utilizzo della doppia voce, una growling, l'altra pulita, rende il brano multiforme e molto vario; nette e prepotenti le reminiscenze swedish (At The Gates in primis) a cui si amalgamano e miscelano ulteriori influenze metal-core (vedi Killswitch Engage). Brano, questo, ricco di passaggi e fraseggi netti, precisi e coinvolgenti, dal piglio e dalla caratura assolutamente internazionale e che pur ancorandosi a sonorità risentite riesce a donar loro una freschezza ed uno spirito moderno notevoli. Grandissimi.
Dopo "This Way", pezzo d'apertura, tocca a "Reasons Of Today" proseguire con il gustoso massacro sonoro; la ritmica pesante e corposa dal forte retrogusto melodico richiama ancora una volta i grandi maestri del death svedese; partiture incalzanti e serrate sino al cambio repentino con l'entrata delle clean vocals, decisamente più melodiche. L'alternarsi di queste situazioni musicali, voci pulite e growling, diviene l'elemento caratterizzante del brano, ben diviso tra partiture death e passaggi metal-core, ai limiti dell'emo; da segnalare inoltre, la grandissima prova dei due chitarristi, capaci di soli dal forte respiro classicheggiante e melodico, che sin dal primo ascolto riescono a piantarsi saldamente in mente. Superiori.
"Starting Again" ha un inizio più pacato e sentito, lasciato in mano a fraseggi di basso e chitarre acustiche su cui poggiano vocals molto evocative, quindi le sonorità si irrobustiscono notevolmente e marci screaming tornano nuovamente ad alternarsi con le clean vocals, creando una sorta di battaglia interiore che non riesce a trovar sfogo, sia nell'una che nell'altra direzione. Chorus molto aperti e melodici spezzano l'atmosfera, che poi riprende il suo incalzare e la sua foga, sino al solo sul finale, di nuovo di gran prestigio e tecnica, che va a sfociare e lanciare il ritornello conclusivo dal grande impatto emotivo.
Chitarre rocciose, enormemente piene e pompate fanno da base portante per "Redemption", ultimo pezzo in scaletta; partiture martellanti e saltellanti si alternano a slanci melodici sui bridge e sui chorus, dove sono ancora una volta le vocals pulite di Alessio ad esaltare e valorizzare il tutto. Un mid-tempo portentoso ed intenso che in taluni passaggi richiama i Lamb Of God di "Sacrament", molto più accessibili e metalleggianti e con chiare influenze classiche, soprattutto in fase ritmica, dove rimbombano forte gli echi di gruppi come i Dark Tranquillity o i già citati At The Gates. Primo lavoro per questi sei ragazzi e mai primo passo fu così promettente e ricco di personalità tecnica e compositiva; le idee non sembrano mancare ai nostri e con l'aiuto e l'esperienza di Carmelo Orlando sono riusciti a tirar fuori un lavoro assolutamente godibile, fresco e di assoluto valore stilistico; finalmente ci troviamo dinanzi ad un fulgido esempio di come si possa esprimere il proprio pensiero musicale e la propria personalità senza lasciarsi schiacciare od offuscare dalle molte influenze e reminiscenze storiche riscontrabili lungo questi quattro brani.
Aspetto con spasmodica curiosità il prossimo lavoro in studio
(Pasa - Maggio 2009)

Voto: 9


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