BHAGAVAT
Promo 2009
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 17 min
Genere: black/death metal melodico
Bhagavat è il nome di un gruppo del nord Italia, e questo tre tracce è
il suo primo lavoro. La copertina è molto semplice, con il logo della
band al centro stampato in bianco su sfondo nero. Sebbene il promo sia
stato datato "2009", nelle note si legge che è stato missato e
masterizzato al Dissonant Studio nel 2010. Per questa ragione, ho
indicato il 2010 come sua data di pubblcazione. La formazione che ha
inciso il CD consiste in Vama (chitarra e voce), Mithra (chitarra e
cori), Rahovart (basso) e Maelstrom (batteria).
"Il Manifesto Del Maligno" è una traccia oscura e malvagia, fredda
e distante. I Bhagavat si presentano con un black aggressivo e
martellante, ma anche molto melodico e discretamente tecnico. Le due
chitarre ed il basso danno vita ad un arrangiamento relativamente
complesso, arricchito da alcune lunghe note suonate da una tastiera.
Stilisticamente, i nostri suonano un black/death metal melodico di
indubbio stampo svedese, molto vicino a quanto fatto dai Dissection. Il
tutto funziona molto bene ed ha un suo fascino particolare. L'unica
pecca è il suono della batteria, privo di profondità, i cui battiti
sono talmente precisi da farla sembrare una drum-machine.
"To Burn A Lair Of Snakes" è ancora più aggressiva della traccia
d'apertura, e mette maggiormente in evidenza il lato death metal del
songwriting del gruppo. L'influenza dei Dissection è sempre evidente,
ma non si può negare anche qualche riferimento, volontario o meno, a
gruppi quali Behemoth e simili. La melodia è quasi nascosta dalla
violenza esecutiva dei nostri, ma sale in cattedra non appena il ritmo
allontana un po' il piede dall'acceleratore. Come per la canzone
precedente, anche in questo caso l'arrangiamento è impeccabile, e
mostra un intreccio interessante tra le due parti di chitarra e quella
del basso. Il tutto è coronato da alcuni campionamenti di cori
gregoriani.
"Moksa" si apre con il più classico dei riff black alla svedese,
ed anche il suo sviluppo non tradisce le fonti di ispirazione dei
Bhagavat, sempre legate ai Dissection, ma in questo caso anche al
binomio Marduk/Dark Funeral. Le aperture melodiche sono efficaci, ed è
una cosa buona che in queste occasioni l'impatto del gruppo rimanga
inalterato, e non si ammorbidisca. L'attitudine è quella giusta, e
queste tracce dimostrano come i Bhagavat siano un gruppo di artisti
validi e capaci. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga.
Infatti, una vera e propria personalità è assente. Però le basi ci
sono. La tecnica non manca, ed il gruppo mette in mostra un'estetica
musicale matura. I Bhagavat non potranno però ritagliarsi uno spazio di
tutto rispetto, se prima non riusciranno a unire alla loro passione
musicale delle intuizioni musicali personali ed uniche. Lo sò,
raggiungere un obiettivo come questo è molto difficile. Quasi
impossibile, in un universo musicale nel quale sempre più gruppi
tendono ad assomigliarsi. Credo però che i Bhagavat siano in grado di
vincere questa sfida. Il talento c'è.
Forza ragazzi, continuate così... ma cercate al tempo stesso di personalizzare la vostra musica!
(EGr - Gennaio 2011)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail: vama.marga999@gmail.com
Sito internet: http://www.myspace.com/bhagavat