ENTOMBED + THE KANDIDATE + BRAINLESS
07 novembre 2010
Mac 2
Schio (VI)
Il Mac 2 è un locale della zona di Schio, nel vicentino, che ha riaperto i battenti da circa un anno, dopo una sosta che durava dal 2004. Il calendario di questa stagione sembra molto interessante, visto che alcuni grossi nomi sono già stati confermati. Gli Entombed figurano tra questi, anche se molti, tra cui il sottoscritto, non li considerano certo all'apice della loro carriera: non nascondo, infatti, di aver smesso di seguirli da parecchi anni. Al di là di questo, visto che il locale è a pochi chilometri da casa mia, ho deciso di andare a verderli, nonostante il prezzo del biglietto fosse decisamente alto (20 euro tondi tondi).
In realtà, non avevo in programma di scrivere una recensione su questa serata, visto che, dei tre gruppi che hanno suonato, conoscevo solo i primi album degli Entombed. Però ci sono state delle cose che non mi hanno fatto un po' girare le palle, per cui ho deciso di pubblicare ugualmente un breve articolo, se non altro per togliermi il classico sassolino dalla scarpa.
Iniziano a suonare per primi i padovani Brainless, un trio estroverso e spassoso, che si cimenta in un discreto thrash/death con puntatine grind (quantomeno in alcune canzoni, quelle da pochi secondi). Simpatici sul palco, hanno sfoggiato un concerto più che dignitoso, non senza qualche errorraccio (sottolineato da loro stessi per primi, pronti a sdrammatizzare e metterla sul ridere). I suoni erano poco comprensibili, ma tutto sommato si riusciva a seguire i pezzi senza fatica. I Brainless hanno dato l'impressione di divertirsi sul palco, scherzavano tra loro e, al termine della loro scaletta, possono considerarsi soddisfatti della loro prova e orgogliosi di aver aperto per una delle leggende del death metal.
Al termine del loro show avevo deciso, come più di qualcuno, di uscire dal locale per una pausa, però un paio di organizzatori si erano messi all'uscita e non lasciavano defluire il pubblico. O, meglio, si poteva anche andar fuori, ma al ritorno bisognava pagare 3 euro, così, senza motivo. Se avessi ceduto alla tentazione di comprarmi un vinile nelle bancarelle, me lo sarei dovuto tenere in mano per due ore. Questa "clausola" era stata aggiunta dopo l'inizio del concerto e l'organizzatore che presidiava l'uscita ha cercato di giustificarla con qualche scusa poco convincente (parole sue: "Se ci fossero 800 persone dentro il locale, come faccio a gestire la situazione se tutti vogliono uscire?". Peccato che dentro, di persone, ce ne saranno state neanche 80). A me personalmente ha dato qualche risposta vaga, quando si è degnato di rispondere, per cui gli ho detto chiaro e tondo che non avrei più messo piede lì dentro, e così sarà. Ho il brutto vizio di mantenere la parola, quindi me ne frego se ci saranno concerti che mi sarebbe piaciuto vedere, se non altro per la comodità di averli a dieci minuti da casa.
Tanto per rimanere in tema, sotto al listino prezzi del bar, nella sala concerti, c'è scritto di non far perdere tempo alla cameriera e non cambiare idea sulle ordinazioni, altrimenti vengono fatti pagare 2 euro in più per il disturbo. Quando si dice la simpatia...
Tornando alla musica, è giunto il momento dei The Kandidate, un progetto di Jacob Brendhal degli Hatesphere. Il loro genere è un thrash piuttosto lento e canonico, basato su tanti riff banali, che vorrebbero essere carichi di groove, ma che a me dicevano proprio poco. Per di più, i suoni della chitarra erano praticamente incomprensibili, nonostante la semplicità delle canzoni. Aggiungiamoci che l'incazzatura con il tizio dell'organizzazione non era ancora sbollita, e capirete come mai non ho digerito proprio per niente la proposta di questi quattro svedesi. Al di là di ciò, anche da un punto di vista più oggettivo i The Kandidate mi sono parsi poca cosa, molto scontati e privi di impatto.
Gli Entombed -meno male- sono riusciti a risollevare la situazione e dare un senso alla serata. L'ingresso di Lars-Göran Petrov alza decisamente il tasso alcolico medio sul palco. Nonostante la condizione mentale non brillantissima, ha sfoggiato una bella performance. In generale, comunque, si sono dimostrati tutti molto carismatici, per cui il concerto si è rivelato molto piacevole. Un impeccabile Hellid, preciso e disinvolto, è stato coadiuvato da Nico Elgstrand, da poco passato a ricoprire il ruolo di secondo chitarrista, e soprattutto dal nuovo bassista Victor Brandt, dinamico e bravo a caricare il pubblico.
Canzoni nuove, che non conosco, e altre più datate ("Left Hand Path", "Stranger Aeons"...) si sono intervallate in maniera fluida, anche se alcuni episodi non mi hanno lasciato un'impressione positiva. Una buona fetta di pubblico ha accolto calorosamente lo storico combo svedese, pogando, urlando i testi e omaggiando la band con grida e applausi.
I suoni non erano certo da incorniciare: nonostante la mole di testate e pedali sfoggiati dalle due asce, le chitarre erano spesso confuse. Non fosse stato per la precisione del gruppo, chirurgico nelle pause, si sarebbe capito ben poco.
Dopo una breve pausa, la band torna sul palco per una serie di bis, conclusa con una energica "Serpent Speech".
In definitiva, non è si è trattato di una serata memorabile. Un po' per i suoni, un po' per l'affluenza di pubblico inferiore alle aspettative, considerando la fama degli Entombed, un po' per i gruppi stessi, che non hanno dato il loro meglio, nel complesso non ha valso i soldi spesi. Meno male che non tutto è andato per il verso sbagliato: Hellid e compagni si sono confermati all'altezza, nonostante gli anni alle spalle.
(BRN)