CONCERTO DEICIDE + NATRON + CORAM LETHE + ANGEL OF ANGER + CLINICAMENTE MORTI
19 Settembre 2008
Fabrik
Moncalieri (TO)


Il concerto avrebbe dovuto cominciare allo 19, ma ho potuto mettere piedi all'interno del Fabrik solo alle 22 e qualcosa. Insomma, le lunga attesa stava cominciando a logorare i miei nervi, oltre che le mie gambe. Non è bastata una capatina in un bar per mitigare un lasso di tempo all'apparenza infinito, e nemmeno le due, quattro, dodici chiacchiere con l'amico giunto in fretta e furia da un paese vicino per godersi il concerto in mia compagnia. Poco male, l'importante era comunque essere lì, nell'aspettativa di godersi un bello spettacolo, organizzato dalla Vivo Management e da Superock.
Entrati nel locale, ecco una sorpresa. I torinesi Corroosion (http://www.corroosion.com/), che avrebbero dovuto aprire il concerto, in realtà non sono nemmeno comparsi sul palco. Ho incontrato il cantante tra la folla, abbastanza numerosa già a quell'ora: mi ha spiegato che la loro esibizione è saltata a causa di problemi tecnici. In pratica, loro hanno un batterista mancino, ma la batteria sul palco era impostata per batteristi destrorsi. A quanto pare non c'è stato modo di sistemare la faccenda, ed il risultato di tale disguido è stata l'eliminazione dei Corroosion dalla scaletta. Peccato, davvero peccato. Mi sarebbe piaciuto ascoltarli dal vivo, tanto più che il loro ultimo EP, "Two Steps Before The Veins", è uscito da pochissimo: la promozione di questo CD li avrebbe spinti senz'altro ad un'esibizione memorabile! I pugliesi Clinicamente Morti (http://www.clinicamentemorti.it/) sono saliti invece sul palco il prima possibile, ed hanno subito fatto capire di che pasta fossero fatti. Il pubblico è stato subito travolto dalla carica sprigionata dal quintetto, e il loro death metal carico di groove ha fatto colpo immediatamente. I suono erano mixati bene, ed il gruppo si è mosso sul palco con abilità. Le canzoni proposte sono state tutte tratte, abbastanza ovviamente, da "7". Il loro ultimo lavoro, tra l'altro, è stato recensito proprio dal sottoscritto per le pagine di Shapeless. Ero molto curioso di vederli all'opera, anche perchè mi sembrano dei ragazzi simpatici ed umili, dotati di un discreto talento ricco di ampi margini di miglioramento. La formula musicale dei Clinicamente Morti è adattissima per aprire i concerti, perchè inietta adrenalina pura nelle vene degli ascoltatori. E dal vivo sono molto più massicci e pesanti di quanto risulti in "7". Davvero validi, hanno lasciato soddisfatti tutti gli ascoltatori. Ho parlato con amici che se ne intendono, e molti hanno apprezzato il vigore, l'entusiasmo, la tecnica asservita al songwriting e la grinta di questa band. Peccato che poi i ragazzi si siano defilati con tanta fretta (il giorno successivo avrebbero dovuto suonare al Total Metal Festival, a Modugno in provincia di Bari!!!): avrei fatto volentieri due chiacchiere con loro.
Successivamente sono saliti sul palco i bolognesi Angel Of Anger (http://www.angelofanger.net/), che avevo già visto esibirsi al Fabrik in compagnia di Amethista e Cadaveria. Alcuni membri del gruppo hanno rivestito un certo ruolo nella realizzazione di questa data a Moncalieri, grazie anche agli sforzi della loro agenzia underground Ocularis Infernum (ocularis.i@hotmail.it). Questa volta i suoni sono stati decisamente migliori rispetto alla data precedente. Forse solo la voce della cantante Andred risultava un po' penalizzata nel missaggio complessivo, risultando più convincente quando le urla si facevano più acute, un po' meno invece quando lei non metteva tutto il fiato nei polmoni. Ho notato una certa freddezza da parte di una frangia del pubblico, venuto lì a quanto pare per ascoltare solo ed esclusivamente death metal. Altri sembravano interessati solo alla cantante. Altri ancora invece, tra i quali il sottoscritto, erano genuinamente incuriositi dalla loro prestazione, decisamente più vigorosa rispetto anche allo stesso "Angel Of Anger", il loro primo lavoro. Una canzone, tra l'altro, è stata letteralmente soffocate dai fumi (leggasi talco) utilizzati per far scena. La stessa cantante ha avuto da ridire (senza cattiveria nè dissidi, ovviamente... i rapporti tra i membri della band sono ottimi) col bassista, che ha azionato i fumi in un momento sbagliato, rischiando di farla tossire all'inizio di una canzone, mentre era impegnata in vocalizzi puliti. Ma questo, ovviamente, me l'ha detto solo dopo, quando sono andato a trovarli al banchetto! Tra l'altro, gli Angel Of Anger hanno suonato con un chitarrista ospite, visto che Los non fa più parte del gruppo. La band ha dovuto trovare velocemente un sostituto per le date con i Deicide, nella persona di Marco Rizzi dei Rain, che è riuscito nel compito arduo di imparare tutti i brani in breve tempo. Forse la lieve mancanza di feeling avvertita.
Una piccola pausa per parlare con alcuni amici, ed aspettare un ritardatario, e poi sono tornato nel locale per godermi uno dei gruppi che stavo attendendo da tanto tempo. Li ho sempre apprezzati, ma non li ho mai visti dal vivo. E finalmente le mie orecchie e i miei occhi hanno potuto godere di un'esibizione dei toscani Coram Lethe (http://www.coramlethe.com/). Ragazzi, che gruppo! Le canzoni piuttosto lunghe come durata non hanno lasciato spazio ad un repertorio vastissimo, ma è stato impossibile non rimanere affascinati dalla loro prestazione. La band ha deliziato il pubblico con canzoni vecchie e alcune tracce nuove tratte dal loro album di prossima pubblicazione "...A Splendid Chaos". I musicisti hanno messo in mostra la loro abilità tecnica, che nelle composizioni più recenti appare ancora più in evidenza. La cantante Erica si muove bene sul palco, ed ha davvero una gran voce. Tra strutture tanto intricate da fare impazzire chiunque volesse seguirne il ritmo con l'headbanging, i Coram Lethe hanno messo a ferro e fuoco il Fabrik. La melodia presente a tratti nei loro brani ha avuto la meglio su un missaggio forse non all'altezza delle aspettative. Infatti per apprezzare al meglio la musica del quintetto, occorrerebbero dei suoni più puliti e meno caotici. Ma, in fondo, nessuno ha rimpianto questo più di tanto. L'attesa per il nuovo disco dei Coram Lethe si è fatta ancora più febbrile, dopo averli visti sul palco. Anche con loro avrei voluto fare due chiacchiere, ma ero letteralmente trascinato via da tante persone che incontro sì e no una volta all'anno, e che in quell'occasione sembravano essersi radunate tutte. Intanto, il numero di spettatori era aumentato.
E' poi arrivato il momento dei pugliesi Natron (http://www.natron.it/), un gruppo che non ha bisogno di presentazioni, e vero pezzo forte della serata assieme, ovviamente, ai Deicide. E il gruppo si è presentato sul palco col cantante Nicola Bavaro in gran forma. La sua voce possente e devastata si sentiva benissimo, peccato che il suono d'assieme dei Natron risultasse troppo compresso e confuso. Data la musica proposta dalla band, sarebbe stato opportuno che i suoni fossero più dinamici. Ma, a partire dall'esibizione dei Coram Lethe, i missaggi hanno cominciato a perdere colpi, ahimè! Comunque sia, la prova dei Natron è stata convincente come d'aspettativa, con il quartetto feroce a riversare tutta la rabbia accumulata in sedici anni di carriera. Non c'è stato scampo, tra canzoni nuove ed altre un po' meno nuove, per gli spettatori. L'attesa era tanta anche per loro, ed è proprio nel corso della loro esibizione che il pogo si è fatto più consistente. Davvero bravo Nicola come frontman, con il resto del gruppo a suonare diligentemente ma senza pietà. Sicuramente, il gruppo più violento della serata, a tratti travolgente anche se a parer mio danneggiato lievemente da un missaggio sciamannato.
Tra l'altro, durante l'esibizione degli Angel Of Anger, il buon Glen Benton aveva fatto una passeggiatina su una passerella che sovrasta le sale del Fabrik, filmando il pubblico e scattando foto. E stato così uno shock per molti vedere alcuni membri dei Deicide salire sul palco, tra acclamazioni, senza Glen Benton. Steve Asheim c'era, alla batteria. Kevin Quirion alla chitarra pure ma, gli altri due? E quando hanno cominciato a suonare, ecco partire un black metal tecnico, suonato ottimamente e cantato dallo stesso Quirion. Sorpresa! Non annunciati in scaletta, ecco gli Order Of Ennead (http://www.orderofennead.com/), la nuova incarnazione dei Council Of The Fallen (http://www.councilofthefallen.com/). La loro esibizione è stata ottima, e fa ben sperare in vista dell'album d'esordio sotto nuovo monicker, in programma per ottobre di quest'anno. La loro presenza ha però spiazzato i fan dei Deicide, e un po' tutti. Infatti, il pubblico ha cominciato a rumoreggiare finchè non è comparsa la scritta sullo schermo che quello era un progetto laterale dei Deicide. Allora il pubblico si è calmato, ed ha cominciato ad apprezzare e ad applaudire.
Ed infine, all'una di notte o forse più tardi (non ho controllato l'orologio), ecco finalmente i Deicide (http://www.deicide.com/). Glen Benton e soci sono stati accolti da boati, e quando sono partiti la follia è sembrata impadronirsi di ogni singolo spettatore. Beh, non proprio. Qualcosa non andava. Qualcosa di importante. La voce del cantate. Ipercompressa, slabbrata, incomprensibile. Sembrava il grugnito di un gruppo brutalgore di categoria Z. E la colpa non era certo del cantante. Questo no! La colpa era del missaggio che, proprio in occasione dei Deicide, ha toccato il suo punto più basso. Non a livello degli strumenti. Anzi, i volumi altissimi hanno messo a dura prova gli amplificatori. Il problema stava tutto nella voce di Benton. Probabilmente, chi stava dietro la console non ha mai sentito un disco dei Deicide, e non aveva la minima idea di come il suo gutturale avrebbe dovuto suonare. Avesse mantenuto le medesime impostazioni della voce dei Clinicamente Morti, tutto sarebbe filato liscio. Invece, a quanto pare, i suoni erano rimasti missati per lo strillo acuto di Quirion del gruppo prima (difatti gli strilli di Benton si sentivano benissimo), penalizzando così il gutturale grave del cantante, che risultava irrimediabilmente, orribilmente distorto e fasullo. I volumi della voce avrebbero potuto essere alzati a livelli ancora più alti, ma questo non avrebbe salvato la situazione. Il problema stava tutto nella risoluzione del timbro. Ed è stata la nota dolente della serata, perchè i Deicide sembravano in forma, i suoni sono stati ottimi per quanto ha riguardato soprattutto le chitarre (spettacolari, grande tecnica). Ma il timbro di Glen Benton è un marchio di fabbrica, e deturpato così ha lasciato l'amaro in bocca. Comunque sia, la band ha suonato brani vecchi , piazzati al punto giusto, mescolati ai nuovi tratti dall'ultimo "Till Death Do Us Apart". Traccia dopo traccia, i floridiani hanno spaccato tutto, dimostrando di essere una band sì criticata, sopravvalutata secondo molti, ma secondo me fondamentale per lo sviluppo del death metal. Se non ci fossero stati anche i Deicide, il death metal non avrebbe potuto essere come lo conosciamo noi oggi. E sono lieto che un pezzo di storia del metal sia approdato a Moncalieri, in provincia di Torino. "Sacrifical Suicide" ha chiuso la serata, che si è conclusa tardi e senza bis.
Usciti dal Fabrik, ho visto molti volti soddisfatti, altri un po' meno. Però la città ha risposto, e questo è stato un bene. I nomi grossi attirano sempre tanta gente, e addirittura il pubblico piemontese non sta a guardare se il biglietto costi sette o venti euro (come nel caso di ieri). Certamente, capisco il punto di vista degli organizzatori: date del genere sono sempre un rischio, con un pubblico lunatico ed imprevedibile come quello torinese. Però, dai, penso che la serata al Fabrik sia stata piuttosto buona. Come concerto, molto piacevole e coinvolgente; io stesso, data la mia passione per la musica, non sono riuscito a trattenere l'headbanging. Alla fine di tutto, me ne sono tornato a casa tranquillo e soddisfatto, a parte qualche imprecazione al pensiero della voce deturpata di Glen Benton...

(Hellvis - Settembre 2008)


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