Cynic + Ritual Of Rebirth + Death Heaven
30 Luglio 2008
Zoe
Milano


Alzino le mani quanti di voi si sarebbero mai aspettati una reunion dei Cynic, ed addirittura un successore di quel capolavoro che è "Focus"... io mi annovero fra coloro che mai l'avrebbero detto, e già lo scorso anno, dopo aver avventatamente perso la prima data italica della reunion all'Evolution Festival, il rimorso era grande... ma fortunatamente non solo ho potuto assistere ad un loro live, ma potrò avere la fortuna (di questo si tratta) di ascoltare nuovo materiale inedito, che da quanto si può sentire dal sito della band e da quanto ho ascoltato in anteprima durante la serata di Mercoledì 30 Luglio, promette decisamente una nuova pietra miliare... ovviamente ci sarà chi non apprezzerà questo ritorno e farà di tutto per far sfigurare il nuovo full-length "Traced in Air", ma in questo caso sono decisamente convinto che le lamentele saranno futili e prive di fondamento: i Cynic ci hanno regalato e ci regaleranno nuove emozioni.
30 Luglio, data piuttosto scomoda, sia per le condizioni che si presentano nel locale, sia perchè molti già saranno in ferie ed impossibilitati ad assistere allo show; non siamo infatti presenti in gran numero, diciamo che 300 persone è già gridare al miracolo. Meglio così, altrimenti l'aria sarebbe stata del tutto irrespirabile, e lo stesso concerto poco godibile da parte del pubblico pagante: infatti basta un minuto di permanenza all'interno del locale milanese Zoe per ritrovarsi già madidi di sudore e spossati.
Ma veniamo alla musica; partenza con i giovani techno death metallers vicentini Death Heaven, che ci presentano estratti dal loro debut album "Viral Apocalypse" uscito al termine del 2007 per Punishment 18 Records più alcuni nuovi brani che fanno ben sperare per l'immediato futuro; un'ottima performance, a partire dal presupposto che il quartetto sarà stato decisamente emozionato alla sola idea di aprire per delle leggende della musica metal.
Seguono i "Ritual of Rebirth", che già avevano accompagnato la band americana nella data del 29 Luglio in quel di Genova, patria appunto di questo quintetto che propone inediti in pieno stile thrash moderno; veramente un'ottima prova, peccato che inseriti nel contesto generale stonano, a detta del sottoscritto, pur riuscendo nell'intento di riscaldare gli animi dei presenti (basti pensare che il cantante si ritrova quasi senza voce al termine del concerto per la grinta dimostrata).
Io e i miei compari, più i restanti spettatori e le molte facce già note degli irriducibili del metallo live milanese, ci stringiamo sempre più compatti verso il palchetto (è proprio il caso di definirlo così), ansiosi e trepidanti; l'attesa è breve, e il primo a salire sul palco è Sean Reinheart, a testare la riuscita dei suoni della sua batteria. Salgono a breve anche gli altri tre componenti, fra cui il mitico Paul Masvidal, Tymon e Rob Zielhorst, rispettivamente chitarra e voce growl, che potremo ascoltare anche nel disco di prossima uscita (29 Ottobre) e basso, in sostituzione di Sean Malone che, pur avendo contribuito anche in questa seconda occasione alla registrazione delle parti di basso e Chapman Stick, non sarà presente in questo tour estivo causa altri impegni già concordati (come riportato dal sito ufficiale della band). Ecco che seguono altri 15 minuti di sound check per la voce synth di Paul Masvidal prima di poter dare inizio a tutti gli effetti all'esibizione, che comincia con l'opener "Veil Of Maya" come già da tutti ben inteso; la compattezza della band è straordinaria, basti immaginare l'intricata trama di tutti i brani del combo statunitense per capire quanto sia impegnativo riproporre quei brani in sede live, eppure l'uscita è in tutto e per tutto uguale a ciò che potete ascoltare su cd, condita da un maggior pathos ed una maggiore energia. Vengono riproposte ovviamente tutte le tracce, inframmezzate da quattro nuovi brani già registrati e mixati dalla band, con i "soliti idioti" che anche in una occasione come questa non trovano niente di meglio da fare che disturbare la quiete e riuscire quasi a rovinare un evento; infatti i classici due personaggi invasi dalla tipica ubriachezza molesta cominciano a gettarsi sul palco finendo col cadere rovinosamente sulla strumentazione del cantante chitarrista, che con molta calma passa oltre senza infervorarsi. L'episodio si ripeterà tre, quattro volte, quanto basta per ricevere i giustificati insulti del pubblico restante, lì ritrovatosi per assistere ad uno spettacolo che va goduto a tutto tondo e tutto offre a parte spunti per gettarsi "into the pit" (forse al massimo la parte finale di "Uroboric Forms"? Direi che vale la pena godersi il concerto senza dover fare i "metallari" fino in fondo). Ovviamente anche la mitica "Textures" viene eseguita per intero, con grande partecipazione del pubblico, per concludersi con il primo dei due "saluti finali" della band sulle note di "How Could I", magistralmente eseguita ed assolutamente strepitosa. C'è quindi tempo per risalire sul palco e concludere con un nuovo brano, salutando così i fan italiani prima della nuova calata nel mese di Dicembre insieme agli Opeth. Al termine del tutto, senza il minimo cenno di alterigia né tantomeno atteggiamenti da rockstar, i due mastermind della band ritornano sul palco per salutare tutti, lasciarsi fotografare insieme a chi lo desidera e concedere autografi... Così, contento e con la mia copia di "Focus" siglata dai grandissimi Paul Masvidal e Sean Reinheart, me ne torno placido a casa con la soddisfazione d'aver assistito ad uno show dei Cynic almeno una volta nella vita.

(PaulThrash)