YUMMA-RE
Eden
Etichetta: My Kingdom Music
Anno: 2009
Durata: 41 min
Genere: indie rock / trip-hop
Una strana creatura questi Yumma-Re, una creatura difficile da
inquadrare e da descrivere, come si conviene per molte uscite della My
Kingdom Music, che non ama allinearsi troppo a generi ed etichette. La
prima cosa da mettere in chiaro è che, qualunque sia il mondo degli
Yumma-Re, non si trova nell'universo del metal. Piuttosto gli Yumma-Re
sembra gravitare nell'orbita di due grandi pianeti, quello del trip-hop
alla Portished e Massive Attack e quello dell'indie rock in tutte le
sue molteplici sfaccettature. Certo, non basta questo a definire un
album strano come "Eden", perché al suo interno la band sfiora il dub,
il dark e la new wave, ma almeno così abbiamo ristretto un po' il campo
per cercare di descrivere questo genere che la stessa My Kingdom Music
definisce semplicemente come 'hypnotic music'.
Gli Yumma-Re, comunque, non sono una realtà giovanissima del panorama e
iniziano a farsi sentire già dal 1997, comparendo su una compilation
dell'Arezzo Wave e partecipando a numerosi concorsi. Nel 1998
registrano un EP intitolato "Radio Tirana" ma il debutto ufficiale
arriva solo adesso benché il gruppo stia lavorando su questo album da
ben quattro anni.
Per concludere questi brevi cenni biografici, infine, vi cito la
formazione che vede Katia De Martino (voce), Luigi Nobile (tastiere e
voce), Umberto Nobile (chitarra e tromba), Mario Buoninfante (chitarra)
e Francesco Nobile (basso).
Arrivando quindi alla undici composizioni del CD, ci troviamo di fronte
a canzoni piuttosto corte, piene di sensazioni, colori e suoni che si
intrecciano in una trama particolare che unisce loop elettronici e
programmazione digitale al suono caldo delle chitarre e della tromba,
spaziando con grande tranquillità tra generi diversi. L'ottima
"Babylon" apre il disco e subito si candida come brano migliore
dell'album: un ritmo cadenzato, quasi ballabile, lascia spazio a
momenti psichedelici e chitarre dub, mentre la voce di Katia ammalia
con naturalezza senza mai strafare. "Nation" mostra un lato più
energico del gruppo, con un inizio quasi parlato su un bel ritmo
elettronico, per poi dare sfogo alle chitarre distorte, usate
pochissimo in tutto l'album; "Killer" sembra una sorta di incrocio tra
l'industriale e il pop sintetico degli anni '80, mentre "Borderline"
lascia spazio alla voce maschile di Luigi Nobile in un brano tra il
trip-hop e la psichedelia.
Ovviamente qualche brano passa senza lasciare grandi spunti e in
generale l'interesse non resta sempre su livelli elevati, come invece
succede nel reggae in acido di "Sleepin' On A Satellite", ma è indubbio
che il mondo sonoro degli Yumma-Re è così ricco da essere interessante
per tutti coloro che cercano queste strane contaminazioni tra generi.
Oltretutto la band lavora molto bene, oltre che sui suoni, anche sui
testi, in cui vengono usate lingue diverse che danno sonorità ancora
più interessanti ai singoli brani, come nel caso di "La Negligence",
che descriverei come una sorta di versione allucinata di un brano di
Carla Bruni, oppure "Habito Paloma", una sussurrata versione del
celebre motivo cubano.
Insomma, indubbiamente un lavoro interessante, ancora acerbo sotto
certi aspetti (manca un po' di coesione e ci sono diversi riempitivi),
ma comunque degno di un ascolto da parte di chi ama scoprire realtà
dalla forte personalità che non amano rinchiudersi in stereotipi. E
adesso speriamo di non dover aspettare altri dieci anni per sentire il
seguito di questo "Eden"!
(Danny Boodman - Marzo 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Yumma-Re: http://www.myspace.com/yummare
Sito My Kingdom Music: http://www.mykingdommusic.net/