WOLFTHORN
Towards Ipsissimus

Etichetta: Obscure Abhorrence / Art Of Propaganda
Anno: 2010
Durata: 34 min
Genere: black metal


I bavaresi Wolfthorn sono attivi dal 2001, e dall'anno della loro formazione ad oggi, hanno pubblicato diversi lavori. Dopo aver realizzato il demo "Wizard Of Black Winds", il gruppo ha dato alle stampe la sua prima uscita ufficiale nel 2002 con "United In Darkness", uno split con i Wintergate. Sempre nel 2002, i Wolfthorn hanno registrato un promo, mentre il 2003 si è aperto con la pubblicazione della raccolta "Battle Against Humanity". Il 2003 è anche l'anno d'esordio su full-length, con "Spiritual Supremacy".
Nel 2004 i tedeschi sono tornati con il loro secondo album, "Cold Inside". Successivamente, i Wolfthorn si prendono qualche anno di pausa, per tanti motivi non ultimo quello dei diversi avvicendamenti in formazione.
Nel 2008, la band si è fatta rivedere con uno split con gli Erhabenheit. Infine, nel 2010, i Wolfthorn hanno pubblicato il loro terzo album, l'oggetto di questa recensione: "Towards Ipsissimus".
La copertina di questo disco è davvero bella e stimolante per gli amanti del black: su uno sfondo ocra, si vede l'mmagine di quello che è un crocifisso, con un uomo (morto?) disteso ai suoi piedi, e candelabri accesi sullo sfondo. Le dodici facciate del libretto includono i testi, scritti in caratterti gotici, varie illustrazioni, simboli magici e lettere cifrate. Ci sono anche le foto dei tre musicisti principali dei Wolfthorn. Troviamo inoltre le informazioni relative alla registrazione, avvenuta tra il gennaio e l'aprile del 2009.
Gli artisti che hanno inciso questo lavoro sono SadhuSatana (voce), Eternal (batteria) e Aer (chitarra). Il basso è stato suonato da Adrastos, compagno di Aer nei Total Hate. Inoltre, il gruppo ha voluto segnalare il contributo di Magus dei Blasphemic Lust e di un altro ospite alla stesura di due testi.
"Towards Ipsissimus" dura trentaquattro minuti, e contiene sei canzoni: "Towards Ipsissimus", "I Am The Abyss", "The Lost Soul's Sacrifice", "Hear And Behold!", "The Rise Of The Funeral Flames" e "Death, Embrace!".
Dai nomi dei musicisti, dalla descrizione del libretto, dai titoli delle canzoni, è facile intuire la proposta musicale dei Wolfthorn. Semplicemente black metal. Un black metal solido e deciso, legatissimo alla tradizione e privo di qualsiasi intenzione di originalità o di innovazione. E' chiaro che ai Wolfthorn non importi un fico secco di candidarsi come il nome nuovo del black metal. I musicisti vogliono suonare solo ciò che essi amano, ispirandosi ai propri idoli e mantenendo salda quella "purezza" così importante per i veri amanti del black. Una purezza in parte fittizia, perchè si rifà più alla scena black ortodossa degli ultimi quindici anni piuttosto che alla gloriosa scena del primo lustro degli anni '90. Però, bisogna accettare questa attitudine, perchè è un aspetto importante del mondo black ortodosso. Questa attitudine garantisce al gruppo un largo margine di approssimazione sia in quanto ad esecuzione dei brani, che in quanto alla qualità di registrazione. Ciò nonostante, i Wolfthorn non ne approfittano per suonare alla bene e meglio, ma dimostrano di tenerci alla forma. L'esecuzione infatti è professionale, non ci sono grossi svarioni, e la qualità di registrazione è più che funzionale. Da un punto di vista tecnico, quindi, "Towards Ipsissimus" è tutto meno che un album buttato lì in due secondi. Il gruppo ci ha messo tanta passione nel realizzarlo, e sebbene soffra di tanti, forse troppi clichè, alla fine riesce a convincere. Occorre solo guardare il tutto con l'ottica giusta. Troppo spesso infatti, soprattutto sui giornali musicali a tiratura nazionale, si tende a dare un'insufficienza a tutti i dischi di black ortodosso. Da anni va avanti così. Tante volte mi sono chiesto il perchè allora continuino a recensire dischi black. In realtà, il problema sta nell'approccio a questo tipo di pubblicazioni. E' assurdo pensare che un gruppo black ortodosso possa dar vita a qualcosa di nuovo, di stimolante, di personale. Non rientra nel DNA di questa musica. Questa frangia di artisti desidera esprimere un'attitudine, e vuole sfogare il proprio lato oscuro grazie ad una musica ossessiva, violenta, senza compromessi. Ragion per cui, bisogna immergersi in questo universo black e pensare se questa pubblicazione possa essere credibile ed attraente. Io credo di sì. I Wolfthorn sono bravi e le canzoni meritano sempre di essere ascoltate. Talvolta il loro black assume dei connotati epici e guerreschi che arricchiscono ed insaporiscono la ricetta.
In conclusione, se dai Wolfthorn vi aspettaste qualcosa di nuovo, beh... questo disco non può fare per voi. In caso invece desideraste godervi più di mezzora di musica torturante, oscura e malvagia, date allora una chance a questo "Towards Ipsissimus".
(EGr - Dicembre 2010)

Voto: 7


Contatti:
Sito Wolfthorn: http://www.myspace.com/wolfthorn

Sito Obscure Abhorrence Productions: http://www.obscure-abhorrence.com/

Sito Art Of Propaganda: http://www.art-of-propaganda.de/