WOLFSPRING
Wolfspring
Etichetta: ProgRock Records
Anno: 2010
Durata: 56 min
Genere: progressive metal / rock
Continua imperterrito il lavoro di ricerca della ProgRock Records, che
questa volta si reca in Francia per sottoporci la sua ultima proposta:
dietro al nome Wolfspring, infatti, si cela un progetto parallelo di JP
Louveton, chitarrista e cantante della band Nemo. Questo talentuoso
musicista, infatti, ha deciso di dare un respiro più internazionale
alla sua musica (che nei Nemo viene accompagnata da testi in lingua
madre) dando vita ad un album in inglese, con una nuova formazione e un
taglio diverso di progressive: i Wolfspring, infatti, si cimentano in
un genere piuttosto diffuso che sta a cavallo tra il prog metal dei
Dream Theater e il più tradizionale progressive rock. Nello specifico
qui troviamo qualche richiamo al progressive rock degli anni '70, un
tocco di modernità, qualche reminiscenza di Porcupine Tree, Anathema e
soprattutto Pink Floyd, senza dimenticare una buona dose di new
progressive figlio degli anni '80. Insomma, ancora una volta ci
troviamo di fronte ad una band che cerca la sua strada creando una
sorta di bignami della storia del prog degli ultimi trant'anni. Il
risultato, come già mi è capitato di dire in casi analoghi, è
sicuramente positivo, perchè non si maneggia una materia così difficile
con il prog, inserendo così tante influenze, senza avere il talento per
farlo. O meglio, si può, ma il risultato di solito è imbarazzante.
Invece i Wolfspring sanno il fatto loro e si vede che non sono dei
ragazzini che hanno appena preso in braccio gli strumenti: JP Louveton
intesse trame moderatamente metalliche quando serve, ma sa anche
lavorare di fino; con il suo compagno dei Nemo, il tastierista
Guillaume Fontaine, ha un buonissimo affiatamento e quindi anche da
quel punto di vista il dialogo tra chitarra e tastiere funziona e anche
il batterista Ludovic Moro-Sibilot (Ludovic Moro! Fantastico) risulta
convincente. Un po' meno intrigante, invece, il cantato di Julian
Clemens, poco versatile a mio avviso e dotato di una scarsa personalità
che lo rende piuttosto anonimo all'interno di un panorama musicale dove
ci sono dei veri numeri uno.
Allo stesso tempo, però, sebbene ci siano dei buoni motivi per essere
intrigati da questo lavoro, bisogna dire che la band non riesce sempre
ad essere interessante per l'ascoltatore: in fase di scrittura e
arrangiamento, infatti, i brani mi sembra che non riescano a decollare,
risultando in qualche frangente piuttosto prolissi e poco definiti da
un punto di vista melodico. Certo, parliamo di progressive, un genere
dove non è certo fondamentale l'immediatezza (anzi...), tuttavia in
questo caso la sensazione che rimane è comunque quella di un lavoro
transitorio, che serve principalmente a rodare questa nuova formazione
in vista di lavori successivi.
Strutturalmente l'album contiene un po' tutte le caratteristiche che si
trovano nell'album prog da manuale: si parte con una composizione forte
ed incisiva come "The Haunting", che alterna momenti delicati ed
arpeggiati ad un crescendo piu duro ed elettrico dove la band più
lasciarsi più andare. Un brano non certo innovativo, ma ci sono dei
passaggi molto buoni. Poi l'album si dipana su binari diversi, tra
momenti più tipicamente prog metal come "Carpathian Wolves", giocata
quasi interamente sul lavoro di chitarra; lunghe composizioni dai
tratti malinconici figli del neoprog ("Train's Gone"), ballad
elettroacustiche classicissime per forma e struttura ("Now Or Never") e
naturalmente una parentesi strumentale per dare sfogo alle capacità del
gruppo come "Howling With The Banshee". Non mancano passaggi un po'
scontati come nella trascurabile "24/7" o "Mutation", un po' troppo
adagiata su stereotipi di genere, e naturalmente non si può prescindere
dalla suite conclusiva "Our New MediaEvil World", con i suoi dodici
minuti di durata a fungere da summa del discorso musicale dei
Wolfspring.
Che dire, quindi? A parere di chi vi scrive, questo dei Wolfspring
è il classico album senza infamia né lode, un buon lavoro che si lascia
ascoltare ma che difficilmente diventerà un must da ascoltare e
riascoltare senza mai stancarsi.
(Danny Boodman - Dicembre 2010)
Voto: 6.5
Contatti:
Sito Wolfspring: http://www.myspace.com/wolfspringband
Sito Progrock Records: http://www.progrockrecords.com/