WITCHUNTER
Crystal Demons

Etichetta: My Graveyard Productions
Anno: 2010
Durata: 43 min
Genere: heavy speed


Nel 2008 li trovavamo alle prese con la prima demo autoprodotta, eccoli di ritorno sulle scene due anni dopo con il loro primo full length, questa volta edito dalla My Graveyard Productions di Giuliano Mazzardi, che difficilmente si lascia sfuggire promesse nell'ambito dell'heavy speed italico. I Witchunter sono tutto fuorché tecnici e puliti, ed è la ruvidezza del loro heavy direttamente ispirato alla scuola NWOBHM e US Metal, unito alla giovane età del combo, che continua a lasciar ben sperare per il futuro. Di certo il quartetto non fa nulla per nascondere il proprio amore per questa proposta semplice, diretta ed immediata, e non necessita di orpelli stilistici per gridare la sua rabbia in musica.
Platter in odore di tributo alla old school, come la si definisce oggi, che non si azzarda minimamente ad uscire dal sentiero tracciato dai pionieri di 30 anni or sono, e anzi ne ricalca parimenti le gesta, il vestiario, l'iconografia, e perché no, i sogni e le speranze di band che hanno vissuto solo fugaci momenti di notorietà. Parliamoci chiaro: seppur negli ultimi tempi si sia osservato un rinato interesse delle nuove leve per le band "retrò", che ripropongono cliché abusati da centinaia di altri esponenti prima di loro, il tutto rimane legato ad una cerchia ristretta, la stessa che stanzialmente e localmente è possibile incontrare a tutti i concerti "sui generis". Per usare un "eufemismo", parliamo purtroppo di nicchia.
Un ricordo decisamente positivo relativo all'omonima demo non fa che concretizzarsi nuovamente dopo l'ascolto di "Crystal Demons", opera prima che ancora risente dell'esperienza che i nostri necessitano di accumulare col tempo; ritroviamo esclusivamente l'autocelebrativa "Witchunter" dal debutto, che con una intro e la cover dei capisaldi della NWOBHM Tygers Of Pan Tang, qui celebrati con il loro anthem più noto, "Hellbound", insieme ad altri sette nuovi inediti, costituiscono i 43 minuti di questo platter. Non provate nemmeno lontanamente a pensare che ai nostri interessi anche solo un minimo risultare originali; ogni istante del cd è già stato vissuto ed assaporato in passato attraverso chi è arrivato con qualche anno di anticipo, ed i Witchunter lo rendono proprio mettendoci tutta la carica che solo una giovane band appassionata può sostenere senza curarsi delle critiche. Brani come la titletrack, "Over The Lightning", la fin troppo esplicita "Speed Killer", l'ottimo intercalare mid tempo di "Road Master" e la lunga e sabbathiana "The Breath Of Satan" saranno pronte a spedirvi indietro negli anni, e ad accompagnarvi in una piacevole rievocazione storica, se così volete definirla...
Il cantato di Steve Di Leo risulta ancora da sistemare, visto che non sempre sembra a suo agio e traballa in più d'una occasione sulle note più alte; ma se stiamo ad analizzare molti acts da cui i nostri traggono riferimento, si potrebbe dire che il ragazzo ci sa fare, e che basterebbe un costante esercizio per raggiungere altri traguardi... dipende dai punti di vista, non è un particolare su cui fossilizzare l'attenzione.
Ancora una volta è bello ritrovarsi a fischiettare i brani di un combo underground che lascia un'ottima impressione di sé e riesce, con la sua semplicità, a colpire l'ascoltatore ed a scaraventarlo all'interno di una macchina del tempo, per riportarlo indietro negli anni agli albori, quando lo speed stava prendendo forma ed i generi più estremi ancora non erano di dominio pubblico. Un lavoro più che onesto, e per ricordare la solita frase di circostanza, tanto abusata quanto veritiera, "un album fatto da appassionati per appassionati", che i fanatici dell'underground dovrebbero far proprio... supporto!
(PaulThrash - Dicembre 2011)

Voto: 7


Contatti:
Myspace Witchunter: http://www.myspace.com/witchuntermetal