WHITE WIZZARD
High Speed GTO
Etichetta: Earache Records
Anno: 2009
Durata: 27 min
Genere: heavy metal
L'immagine che una band crea per sé alle volte è fondamentale; ne
consegue che essa riflette quanto il combo si è prefissato di mostrare,
come vuole apparire agli occhi di chi si trova di fronte al prodotto
"incriminato". Ebbene, se vi capitasse di trovarvi fra le mani il primo
EP dei White Wizzard, stareste osservando una copertina con una
spaccato della nostra stupenda uniforme di riconoscimento, il
cosiddetto chiodo, al quale sono applicate tre spille che riportano le
tre singole parole che formano il titolo del lavoro, ovvero "High",
"Speed" e "GTO", le prime due rappresentate mediante i caratteri
coniati per due band che hanno fatto la storia dell'heavy metal, vale a
dire Judas Priest ed Iron Maiden. Una piccola premessa che farà rizzare
le orecchie a molti, e storcere il naso ad altrettanti. I White Wizzard
sono un quintetto statunitense, quartetto all'epoca di questa release,
più precisamente provenienti dall'assolata California, località città
degli angeli, con una breve storia alle spalle ed un contratto pendente
con la Earache Records che ha prima inserito la titletrack di questo EP
nella compilation "Heavy Metal Killers Vol. 1", in seguito prodotto
questo "High Speed GTO" (precedentemente autoprodotto dalla band con
artwork e tracklist differenti) come antipasto per il primo full length
della band, "Over The Top", uscito proprio durante il mese di Febbraio
2010. Due curiosità: della formazione attuale, solo il bassista Jon
Leon ha registrato High Speed GTO, mentre il cantante James Paul Luna,
il chitarrista James Larue ed i batterista Tyler Meahl non fanno più
parte del combo, ed hanno dato vita nel corso del 2009 ad una nuova
band, chiamata Holy Grail, con all'attivo un demo. La seconda curiosità
riguarda più da vicino il nostro paese: Joe Durst, trasferitosi negli
USA dalla natia Genova pochi anni fa per proseguire lo studio dello
strumento presso la rinomata Berklee, transita oggi in questa nuova
interessante compagine nelle vesti di batterista.
Ancora una volta ci ritroviamo con una etichetta come la Earache
da cui tutto ci si aspettava fuorché investimenti nella nuova ondata di
band legate alla sfera dell'heavy classico; eppure, insieme ai compagni
Cauldron, i nostri stanno dando molto filo da torcere a moltissime band
sia del panorama underground che di quello mainstream, in virtù
soprattutto di una proposta sì derivativa, ma realizzata con molto
gusto ed una tecnica che solo poche formazioni possono sfoggiare. Se
infatti la qualità sonora non è delle migliori ottenibili al giorno
d'oggi, riesce comunque a captare attenzione, vuoi perché lo stesso
genere non necessita certo degli "sfarzi acustici" di cui non sembra
potersi fare a meno attualmente, vuoi perché mette comunque in risalto
ogni singolo strumento, vuoi perché i nostri sfoderano doti nel proprio
ruolo non solo a livello tecnico, ma anche a livello "passionale",
mostrando una forte carica e riuscendo a ricreare pathos con ogni
singola nota suonata.
7 brani per circa 27 minuti, un viaggio retrò nel mondo heavy
metal più classico; tra citazioni a Judas Priest, Iron Maiden, Tygers
Of Pan Tang e la NWOBHM in generale, Black Sabbath e Ronnie James Dio,
e chi altro ha da aggiungere aggiunga, i nostri sciorinano brani che
seppur nulla hanno da aggiungere a quanto già scritto negli anni
passati, mantengono una propria forte identità, caratterizzata in
particolare dalla calda voce di James Paul Luna, che da il meglio di sé
nei refrain dei brani. Partendo con la priestiana "High Speed GTO",
passando all'appassionato hard rock (e dal flavour blues) di
"Celestina", transitando per l'influenza più che marcata a nome Iron
Maiden di "Into The Night" e "March Of The Skeletons" (sentire per
credere accompagnamento e partitura solista di questa seconda),
proseguendo con una venatura più "dark" e di sabbathiana memoria
presente in "Megalodon", per ritornare a rockeggiare con le conclusive
"Octane Gipsy" e "Red Desert Skies", i White Wizzard proseguono su un
sentiero già tracciato, sempre prepotentemente nel nome del classico,
melodico ed amato heavy metal.
Questa formazione ha regalato un'ottima performance, capace di
suscitare interesse ed entusiasmare quanti ancora si emozionano per
certe sonorità; ora attendiamo di sentirla nella versione completamente
rinnovata, un cambiamento decisamente difficile che deve per forza di
cose ripetersi riuscendo a ritrovare nel contempo una propria
individualità. Supporto alla band!
(PaulThrash - Marzo 2010)
Voto: 8
Contatti:
Sito White Wizzard: http://whitewizzard.net/
Sito Earache Records: http://www.earache.com/