VOIVOD
Infini
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2009
Durata: 58 min
Genere: thrash rock
E così giunge al termine anche l'avventura dei Voivod, che a quanto
pare continueranno ancora un po' ad esistere solo come band live
(quest'anno sono in tour con lo storico bassista Blacky e proporranno
solo materiale registrato fino al '91, il prossimo anno saranno
accompagnati da Jason Newsted).
Sui Voivod si è detto e scritto tanto; molto amati da certa
critica non hanno però mai incontrato i favori del grande pubblico,
anche a causa di una proposta sicuramente non di facilissima presa.
Molto rumorosi agli inizi e definiti da qualcuno all'epoca "il
peggior gruppo del mondo" Away e soci spiccarono il volo con il terzo
(bellissmo) disco "Killing Technology". Nella seconda parte del 1989
fecero poi uscire un'opera ancora oggi raramente eguagliata per
bellezza ed ispirazione (il quinto album "Nothingface"), aperta da un
trittico di pezzi da urlo (cover di "Astronomy Domine" compresa).
Hanno poi mantenuto sempre alto il loro standard, seppur con diversi
gradi di ispirazione, sfornando album anche molto diversi tra loro.
L'ultima parte della carriera è stata caratterizzata
dall'interesse di Jason Newsted nei loro confronti, che aveva già
suonato in un pezzo su "Phobos" del 1997. Da sempre un loro fan
l'ex-Metallica/Flotsam & Jetsam ha contribuito sicuramente ad
alimentare l'interesse nei confronti del grande gruppo canadese.
Con Jason il quartetto era ritornato all'energia degli inizi,
seppur convogliata in brani più "ordinari" e inquadrati, comunque
sempre ad alto voltaggio.
Purtroppo come tutti sanno Piggy ci ha abbandonato qualche anno fa
e l'album che abbiamo tra le mani dovrebbe essere l'epitaffio. Come il
precedente "Katorz" anche "Infini" è costruito su riff e idee lasciati
da Piggy nel suo PC; il gruppo ha poi effettuato leggere modifiche e
suonato sulle parti già registrate. Dovrebbe essere andata così, più o
meno...
Il disco nel complesso è buono, per quanto non imprescindibile.
Veloce e ipnotico con la giusta dose di aggressività e psichedelia. Sui
Voivod sono di parte, visto che si tratta di uno dei miei gruppi
preferiti; non mi sento comunque di consigliare a chiunque questo album
visto che la loro discografia cotiene sicuramente - e prevedibilmente -
episodi migliori. Però è giusto riconoscere che "Infini" è un discreto
album con alcuni ottimi momenti e altri che allungano un po' il brodo,
senza particolari cadute di stile ma anche senza eccessivi slanci
brillanti.
Molto buona la partenza con "God Phones" (che ne finale si lascia
andare ad un'accelerazione in puro stile Motörhead con tanto di "... come to rock'n'roll/come to steal your soul") seguita dal trascinantissimo riff di "From The Cave", veloce e acida alllo stesso tempo.
Altri brani funzionano molto meno, penso a "Global Warning" che, titolo
voivodiano a parte, non mantiene le promesse dell'ottimo incipit
inziale. Anche la litania di "In Orbit" lascia il tempo che trova...
Il disco si chiude emblematicamente con "Volcano" dove i nostri
sembrano proprio voler chiudere il cerchio omaggiando ancora uno dei
loro primi grandi amori ovvero i Motörhead (sentite le schitarrate alla
Eddie "Fast" Clarke!).
Un disco che chiude la loro carriera, salvo ripensamenti.
La copertina è sempre opera di AWay e si vede chiaramente.
All'interno non c'è la solita sequenza di immagini spesso inquietanti
prodotte dal prolifico batterista ma c'è soltanto una composizione
nella parte centrale del booklet. Il batterista ha comunque fatto
uscire recentemente un libro di immagini: è possibile richiederlo
direttamente dal sito dei Voivod.
E' finita.
Mi dispiace maledettamente perchè sono vent'anni che le note dei Voivod mi fanno compagnia...
Ma è proprio finita.
(Linho - Settembre 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Voivod: http://www.voivod.net/
Sito Nuclear Blast: http://www.nuclearblast.de/