VOIDA
Voida
Etichetta: Art Of Silence / Solitude Prod.
Anno: 2009
Durata: 60 min
Genere: dark ambient
I Voida fanno parte di quei progetti musicali misteriosi, dei quali è
davvero un'impresa rintracciare notizie di qualunque tipo. Per fortuna,
l'ottima etichetta Solitude mi è venuta incontro, pubblicando nel suo
sito una sorta di presentazione dell'album "Voida", l'oggetto di questa
recensione.
Praticamente, Voida è un progetto dell'artista ucraino
Prog-Jester, già attivo nei Funeral Of The Sun, nei Krobak e negli
Stoned Jesus. Il suo omonimo disco d'esordio, è anche la prima
pubblicazione targata Art Of Silence, una nuova serie della Solitude
dedicata a generi quali l'ambient ed il drone.
La copertina di "Voida" è molto semplice, scura e col moniker del
progetto stampato a destra. Non sono riportate indicazioni di sorta
relativamente alla registrazione, a parte che è avvenuta nel 2008. Una
nota specifica che il disco è "ispirato alla mancanza di senso dell'essere": non possiamo che prenderne atto.
"Voida" dura la bellezza di 60 minuti, suddivisi in tre brani: "In Cold
And Darkness Of Days To Come", "Throwing Stones Like Little Bombs In
The Water" e "We Drowned Invisible". Già dai titoli, è facile intuire
come la proposta musicale di Voida non sia tra le più allegre di questo
mondo. Ed infatti, all'ascoltatore è richiesta una certa
predisposizione al genere. Come molte pubblicazioni della Solitude,
anche "Voida" non è un disco per tutti.
Ora, descrivere un disco ambient è sempre un'impresa difficile. In
effetti, è impossibile perdersi nei dettagli tecnici del genere, anche
perchè in fondo l'ambient, che sia dark o meno, funziona sempre su per
giù allo stesso modo. L'unica cosa che può veramente rivelarsi utile, è
quella di esprimere ai lettori le sensazioni ed i pensieri che
l'ascolto di questo disco mi ha suggerito. In questo modo, forse
qualcuno potrebbe sentirsene attratto, desideroso di provare le mie
stesse emozioni e di verificare se quanto ho scritto sia condivisibile
o meno.
Dunque, come ho scritto prima "Voida" è suddiviso in tre lunghe
tracce. L'ascolto di questo CD è un'esperienza lugubre e triste, ma
ricca di fascino. Ci sono anche delle melodie, soprattutto quando
l'artista decide di spezzare i limiti dell'ambient, avvicinandosi ai
territori del post-rock. Un'intera sezione del secondo brano è suonata
con delle chitarre, e grazie a sovraincisioni ed altri trattamenti,
Voida riesce veramente a fare qualcosa di nuovo, senza snaturare
l'impostazione ambient di questo progetto. Per il resto, tra sequenze
di suoni, voci, campionamenti e note, la mente dell'ascoltatore viene
colta da un profondo senso di angoscia, di disperazione, di rassegnazione...
L'effetto comunicativo di questa dark ambient raggiunge il suo scopo
con facilità, perchè comunque l'artista ha assemblato questo lavoro con
gusto e talento. Ed è riuscito anche a metterci del suo, non
disdegnando di inserire elementi post-rock ed anche drone.
E' un universo musicale oscuro, quello di Voida. Dichiarando che
l'insensatezza dell'essere è stata la sua fonte di ispirazione
primaria, Prog-Jester ci dà una chiave per interpretare questo "Voida".
Il disco può essere visto quindi come un'incursione nell'interiorità
dell'artista, e ritrae in maniera efficacissima i suoi dubbi, le sue
delusioni, il senso di vuoto che lo pervade di fronte alla vita.
L'oscurità di "Voida" non è avvolgente, ma è gelida e distante. Non c'è
empatia. Solo disperazione, freddo, buio e solitudine.
"Voida" è una buona prima uscita per la serie Art Of Silence. Un
disco per pochi,lo ribadisco, ma che potrà regalare cupe emozioni ai
cuori più soli e disperati.
Degli estratti di questo CD possono essere ascoltati nel sito MySpace di Voida.
(Hellvis - Gennaio 2010)
Voto: 7
Contatti:
Sito Voida: http://www.myspace.com/voida
Sito Solitude Prod.: http://http//solitude-prod.com/