VITTHRA
Subconscious Intent (MCD)

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 33 min
Genere: thrashcore melodico


I veneti Vitthra, attivi dal 2007, hanno esordito finalmente su MCD, dopo due anni di attività intensa. Il nome di questo gruppo non può essere nuovo per gli amanti dell'underground, in quanto i Vitthra sono riusciti a ritagliarsi una fama piccola, ma ricca di promesse.
Dunque, "Subconscious Intent" è il primo lavoro ufficiale del gruppo di Rovigo, composto dal cantante
Rubens Begatin, dai chitarristi Alessandro Bassani e Alessandro Pelà (quest'ultimo contribuisce anche come voce), Alessio Bertelli al basso e Domenico Pepe alla batteria.
Questo MCD è contenuto in una confezione professionale, la cui copertina (dai colori scuri) ci mostra una figura umana, della quale non si vede il volto, che alza le mani in segno di preghiera o di invocazione. Il libretto, che si apre a fisarmonica, contiene tutti i testi, le fotografie dei musicisti, i ringraziamenti e le altre informazioni utili.
Il CD è aperto da un'introduzione breve e garbata, vagamente cibernetica e contraddistinta da una melodia semplice e malinconica, in minore. Ma il disco entra nel suo vivo con "Brutal Fate". Si tratta di un brano molto violento, dotato di un grande impatto. La sezione ritmica è travolgente, ed il lavoro delle chitarre massiccio e tecnico. I vocalizzi del cantante, talvolta sorretti da una seconda voce, sono rozzi e devastati. Il sound dei Vitthra è oscuro, ma molto dinamico grazie ad un'anima thrash che di tanto in tanto sale in cattedra. Stilisticamente però, siamo a metà strada tra il death metal melodico ed il thrashcore più moderno. Di conseguenza, nella composizione si possono ritrovare spunti provenienti da vari sottogeneri del metal, amalgamati però alla perfezione. Molto bello l'assolo di chitarra, tra l'altro: un fiore all'occhiello per questa "Brutal Fate".
Se possibile, "Carnal Doll" è ancora più esagitata della canzone precedente. Riff di qualità vengono sorretti dalla consueta ritmica martellante, ed intepretati al meglio grazie ad una tecnica sicura e notevole. L'impatto esasperato del brano è molto coinvolgente, ed è difficile non farsi trascinare da un dinamismo così spumeggiante. Le qualità dei Vitthra sono evidenti: peccato che esse siano limitate dai vincoli strettissimi che, ahimè, da anni stanno ormai inflazionando questo genere di musica. Infatti, come ho scritto più volte in più recensioni, il death melodico di matrice svedese, così come il metalcore moderno, non fa altro che copiarsi all'infinito. Lo stesso dicasi per il thrashcore e così via. Le successioni armoniche sono prevedibili, così come tante altre caratteristiche stilistiche comuni a troppe, davvero troppe band. E dire che la melodia dovrebbe essere una via per rendere più vario e creativo l'ambiente estremo del metal. Così non è. Comunque, mi scuso con i lettori per questa riflessione, legata sì ai Vitthra, ma dal respiro sicuramente più generale.
"Mary" è un altro assalto alla baionetta, capace di mietere vittime su vittime. Beh, il ritmo è meno vorticoso rispetto ai due brani precedenti, ma il tiro e il potere trascinante sono immutati. "Mary" avanza testarda, facendo male grazie al suono potente dei nostri, ben reso dalla valida registrazione ad opera degli studi Tabun. "Mary" è una composizione più oscura delle precedenti, ed è retta da una tensione a stento sopportabile. Urta i nervi degli ascoltatori, con dei cambi di ritmo inattesi ed emozionanti. Buona prova d'assieme, prima della cavalcata finale quasi power. Ennesimo buon assolo ad opera di Alessandro Bassani.
"Poser" è una sanguigna sfuriata metal, che però presenta alcuni dei passaggi più interessanti, dal punto di vista compositivo, dell'intero CD. Non tanto dal punto di vista melodico, che nel caso dei Vitthra se non è zuppa è pan bagnato. La vera forza della canzone sta nei vari cambi di ritmo, ed in un arrangiamento perfetto in ogni sua parte. La traccia infatti, pur non essendo lineare, funziona perchè è sorretta da un songwriting naturale e da un'ispirazione genuina. Senz'altro, "Poser" è uno dei vertici di "Subconscious Intent".
"Crisis" continua sulla falsariga dei brani precedenti. Ciò che è più impressionante, al di là del tiro dei nostri, è la ripetizione continua e mai stanca dei soliti clichè, dei medesimi stilemi che rendono il metalcore un genere così ridondante e, in fin dei conti, prevedibile. A poco serve l'utilizzo dei vocalizzi puliti, che tra l'altro sono già apparsi in una canzone precedente. Sì, "Crisis" non è uguale a nessuna delle canzoni precedenti, ma è estremamente simile. Nel suo concetto, nel suo sviluppo e nelle sue strutture di fondo.
"The Silence Room" chiude il MCD in maniera coerente e senza cambiare la rotta. Aggressività a mille, sezione ritmica iperattiva, vocalizzi furibondi e chitarre solide, che svolgono un ottimo lavoro sia in come accompagnamento che come melodia. Nota di merito per la melodia intonata dalla voce, in linea con quanto propone il metalcore oggidì. Comunque sia, "The Silence Room" potrebbe rivelarsi un ottimo veicolo promozionale, in quanto è in fin dei conti la canzone più catchy di questo lavoro.
I Vitthra racchiudono, nella loro musica, tutti i pregi ed i difetti del loro genere musicale. Sono degli ottimi interpreti e dei musicisti provetti, e sanno come scrivere canzoni emozionanti e coinvolgenti. Però queste composizioni soffrono di una prevedibilità melodica molto grave, che fa sì che i Vitthra non si differenzino più di tanto dalle migliaia di gruppi autori di una musica simile. Certo, per chi ami il metalcore, il death metal melodico, il thrashcore, un MCD come "Subconscious Intent" può rappresentare una goduria unica. Ma alla fin fine i Vitthra, pubblicando questo lavoro, non hanno fatto altro che versare una goccia all'interno di un mare di musica tutta uguale. Questo a livello nazionale, ed a maggior ragione a livello internazionale. Se questo tipo di musica, queste successioni armoniche sempre simili a sè stesse, questi schemi "introduzione melodica-strofa aggressiva-ritornello melodico e così via", se tutte queste cose non verranno abbandonate o modificate, i Vitthra non faranno altro che castrare e limitare il proprio talento musicale. E' come tentare di aggiungere nuove tessere ad un mosaico completato ormai da secoli. Di conseguenza, auguro ai Vitthra di ottenere un buon successo immediato, che garantisca un contratto vantaggioso e permetta ai musicisti di continuare la propria avventura nella maniera più agevole possibile. Ma, per dire la propria in una scena internazionale sempre più satura, occorre fare il punto della situazione, e rompere tutti gli schemi con i propri generi preferiti, unendo al cuore anche l'intelligenza e la volontà di creare qualcosa che artisticamente possa imporsi alla massa, e durare nel tempo.
(Hellvis - Settembre 2009)

Voto: 6.5


Contatti:
Mail: infovitthra@gmail.com
Sito internet: http://www.myspace.com/vitthra