VHAN
Hero Vs. Hero

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 39 min
Genere: thrashcore/metalcore


I Vhan provengono dal Belgio, dove si sono formati nel 2002. Sono dovuti passare tre anni prima che il gruppo esordisse su demo: "Innocence" è stato infatti pubblicato nel 2005. L'anno dopo è stata la volta di un EP, la prima vera uscita ufficiale dei Vhan, ovvero il quattro tracce autoprodotto "At The Beginning".
Nel 2009 è stata la volta di un promo di tre tracce, "Trailer For Heroes", e cioè un'anticipazione del primo album del gruppo, "Hero Vs. Hero", l'oggetto di questa recensione.
Il gruppo ci ha inviato un semplice CDr privo di copertina: sono quindi impossibilitato a commentare l'artwork di questo lavoro. E' comunque la musica ciò che più conta, ma prima di iniziare la recensione, penso sia d'obbligo presentare i componenti dei Vhan ai nostri lettori, anche perchè la loro formazione ha subito un sacco di avvicendamenti nel corso degli anni: Simon "Maune" Vandendyck alla voce, Anthony Malherbe alla batteria, Damien "Dam's" Di Fresco alla chitarra, Fabian Barracato al basso e François "Olaf" Nerden all'altra chitarra.
Passiamo quindi al commento di questo CD, che contiene nove tracce per un totale di quasi 40 minuti di musica.
Nonostante si tratti di un'autoproduzione, "Hero Vs. Hero" gode di una qualità di registrazione di alto livello. Certo, forse i suoni non sono eccessivamente pompati ed intensi, però la musica gode di una risoluzione nitida, di volumi equilibrati e, comunque, di una potenza non indifferente. Tutti questi elementi, altro non fanno che ben presentare la proposta musicale dei Vhan. Il gruppo belga, infatti, suona un metalcore al passo con i tempi, che spesso sfocia nel thrashcore o nel groovecore. Beh, quante parole per indicare tutta una serie di sottogeneri molto simili fra di loro! Allora, utilizzo altro parole. "Hero Vs. Hero" è un disco simile a molti altri: questo infatti è il pregio ed il difetto del metalcore. La origini si ritrovano tutte nel death melodico svedese, quello di Götheborg, però potenziato e deviato da pesantissime influenze thrash. Ci sono poi anche passaggi contraddistinti da riff precisi e da ritmiche cazzute, cariche di groove. Ecco, penso che ora possiate farvi un'idea chiara di ciò che il quintetto ha da proporre.
Ma analizziamo un po' più approfonditamente le loro caratteristiche. Innanzi tutto, la voce. Maune in genere strilla come un disperato, dando vita a linee vocali devastanti ed assolutamente selvagge. Ogni tanto, passa anche al gutturale, che risulta però molto meno potente delle sua urla.
La sezione ritmica è estremamente precisa e fragorosa. Il genere, comunque, richiede questo. Difficilmente chi sia carente in tecnica ed in potenza si cimenta nel metalcore. Perciò, ecco che basso e batteria avanzano come una macchina, senza perdere colpi, dando vita a ritmiche coinvolgenti e trascinanti.
Infine, ecco le due chitarre. Il lavoro delle asce è mirabile, sia dal punto di vista ritmico che da quello melodico. Peccato che le melodie create siano nella norma del genere, e che non riescano quasi mai a superare questo limite. Sì, ci sono diversi richiami maideniani, oppure passaggi molto vicini a certo heavy metal, talvolta davvero ben realizzati. Anche le sezioni thrash meritano spesso degli elogi. Ma, alla fine delle fiera, i brani ricadono regolarmente in quegli stilemi stra-abusati che stanno rendendo il metalcore così avverso ad un sacco di persone.
Di conseguenza, sebbene i Vhan siano un gruppo di tutto rispetto, pieno di qualità ed anche ricco di inventiva, rimangono alla fin fine una band come tante. Questo perchè limitano la propria creatività, obbligandosi a non uscire mai in maniera decisa dagli stilemi del genere. E la cosa è tanto più castrante, poichè il metalcore è un genere melodico, e se la melodia tende ad essere sempre la stessa, beh... il limite è evidentissimo. Il problema relativo a gruppi come questi Vhan (e che in Italia, ad esempio, sono un numero impressionante) è che, conoscendoli di nome, possono anche farci intuire qualche spunto personale. Ma ascoltandone soltanto la musica, senza sapere di che band si tratti, diventa davvero un'impresa riuscire a capire quale sia il gruppo impegnato a suonare un determinato brano anonimo. Sfido tutti a recensire una compilation metalcore con i nomi delle band buttati a casaccio nella tracklist...
Ecco, da tempo ormai non riesco più ad apprezzare il cosidetto metalcore. Cioè, ne comprendo i pregi ed i difetti, e penso di avere abbastanza esperienza ed obiettività per valutare le capacità di una band. Però, personalmente, non compro quasi più dischi di questo genere, e tutte le volte che lo faccio ugualmente ne rimango deluso. Stanco, annoiato. Perchè il metalcore, il thrashcore e così via, stanno diventando sempre più simili a sè stessi. E' da anni un terreno sterile che, non si sa come, continua ad attirare un sacco di gruppi. Io penso che i Vhan, visto il loro talento, dovrebbero tentare di abbandonare questi stilemi ormai stancanti, e cercare una strada del tutto personale per esprimersi. Credo che sia nelle corde del gruppo belga perchè, come ho scritto, ogni tanto prova a staccarsi dalla tradizione. Mi auguro che queste mie parole possano essere lette e comprese dai musicisti.
Per il resto, "Hero Vs. Hero" è un disco molto potente, e che non sfigura affatto rispetto ai tanti lavori di gruppi più quotati. I Vhan sono una band di alto profilo, e meritano di essere conosciuti. Dato il genere proposto, non penso che abbiano difficoltà a trovare ammiratori. Mi sembra solo strano che siano senza contratto. Beh, etichette internazionali, avete messo sotto contratto gruppi metalcore molto, molto più scarsi... non fate un torto eccessivo a questi Vhan, e seguiteli con attenzione! Anche se, come ho scritto primo, dovrebbero cambiare rotta, in caso volessero dar vita ad una musica che duri nel tempo.
(Hellvis - Agosto 2009)

Voto: 7


Contatti:
Mail: contact@vhan.net
Sito internet: http://www.vhan.net/