VERDICT DENIED
Condamned
Etichetta: Secret Port Records
Anno: 2009
Durata: 48 min
Genere: techno-thrash metal
Alla buon'ora!!! Finalmente il quartetto greco Verdict Denied riesce a
trovare un contratto discografico con l'etichetta indipendente Secret
Port Records, che si fa carico della stampa del debut album della band
rispondente al nome di "Condamned", oggetto della qui presente
recensione. La storia del combo affonda le sue radici nella metà degli
anni '90, partendo con il semplice monicker Verdict, e sin da subito si
indirizza verso la stesura di brani inediti, ed ha alle sue spalle
esclusivamente produzioni a livello di demo, datate 1997, 2000, 2003 e
2005. Dall'ultimo promo, i nostri riprendono tre degli otto brani
inseriti in questo full length, che è stato registrato poco dopo il
concepimento dello stesso demo del 2005, e si è ritrovato quindi in
gestazione per più di 3 anni. I nostri sono stati coadiuvati, nella
fase di mixing e mastering finale, dal mainmind degli Annihilator, Jeff
Waters, che si è curato della buon riuscita del prodotto presso i suoi
Watersound Studios (in tutta onestà, niente di epocale, seppur
raggiunga innegabilmente ottimi livelli, N.d.P.).
Mettersi nei panni di una band, in casi analoghi, non è
particolarmente allettante, e di certo una ricerca così lunga finisce
in primis per rendere obsoleto il materiale in proprio possesso, ed in
secondo luogo meno attraente per chi fa le veci del produttore.
Fortunatamente così non è avvenuto, e si ha a disposizione un platter
che non scontenterà gli amanti del thrash tecnico; per intenderci,
quello che ha preso piede in particolar modo al termine degli 80s. I
Verdict Denied si rifanno senza dubbi di sorta ai vari Realm, Toxik,
Laaz Rockit, Forbidden, Death Angel, Paradox, i Megadeth più tecnici e
perché no, Annihilator, concentrando la propria visione musicale su un
discorso basato sulla necessità di stupire l'ascoltatore. I brani non
ne risentono, e risultano freschi e vincenti nel loro incedere; certo,
8 tracce per 48 minuti non sono di certo facili da assimilare, e
bisogna pur dire che in talune occasioni, un taglio in termini di
ridondanza (e conseguentemente minutaggio degli stessi brani) avrebbe
di certo giovato all'economia generale e finale del disco. Ciò non
toglie che, partendo dal tasso tecnico dei nostri che risulta assestato
a livelli medio alti, vi sono tutte le carte in regola per offrire un
prodotto con gli attributi, e sin dalle prime note questo concetto
viene ribadito.
Si parte con "Fake Alibis", che mette sin da subito in chiaro il
concetto musicale che i nostri si prefiggono; prevalgono i giochi di
chitarra, basati su una continua armonizzazione, e soggetti a frequenti
e repentini cambi di tempo, con la seguente "Dark Twisted Laughter" che
si muove esattamente sugli stessi solchi già tracciati. "This Soul Of
Black Is Mine" è aperta da una sognante chitarra acustica, quasi
coperta dalla voce del chitarrista e cantante Billy Coumreau (che tutto
è fuorché consona al compito assegnato, N.d.P.), e va ad
"elettrizzarsi" nel finale, con il classico incedere della band ed un
insistente ricorrere a dissonanze disseminate lungo il sentiero.
"94x1Vain" gioca molto sull'impatto melodico, ed in essa troviamo fra
le soluzioni più belle dei nostri, convincenti ed allo stesso tempo
intriganti, mentre "Black Tango" è il brano che convince di meno, e di
certo non aiuta la sua durata, la più consistente dell'intero lotto,
risultando caotico e lasciando solo un fugace ricordo di sé. Il
trittico finale è costituito dalle canzoni che già erano state presenti
sul promo del 2005, ovvero "Twisted And Menacing My Stare", "Battle
Within" e "The Last Act". Avevo già avuto modo di parlare in altra sede
del promo, e non avendo la band apportato modifiche sostanziali ai
brani, riassumo il concetto già espresso; la prima delle tre risulta
ancora il brano più convincente della band, che tra cambi di tempo,
mid-tempos ed un continuo botta e risposta vocale scorre senza
annoiare, a cui segue "Battle Within", una sorta di epic prog thrash
song, per darne una definizione il più possibile coerente, e risulta la
più semplice nella sua struttura, ma tuttavia avvincente. Si conclude
con "The Last Act", un mid-tempo che va a focalizzarsi su un brillante
scambio di riffs fra le due asce.
I Verdict Denied hanno trovato una propria dimensione,
caratterizzata dalla propria inconfondibile impronta; per semplificare
la comprensione, basta dire che verrete sottoposti ad una continua
raffica di riff, difficilmente sentirete "grossi" accordi aperti, che
non sembrano una scelta artistica prediletta dal quartetto ellenico.
Altra caratteristica è il continuo ricorrere di cori vocali all'interno
di strofe, chorus e così via, atti ad enfatizzare maggiormente i vari
brani; termino sottolineando che le partiture soliste non convincono
sempre appieno, e pur mostrando buone scelte stilistiche finiscono alle
volte per creare soluzioni troppo complesse, senza una solida base.
Resta ad ogni modo un ottimo album, dalle molteplici sfaccettature.
Se nel 2005 il sottoscritto aveva riposto veramente molte speranze
in questa band, attualmente può dire di non risultare deluso dalla
prova sulla lunga distanza sventagliata dai ragazzi greci. La
produzione attuale di questo materiale non deve però coincidere con un
nuovo duraturo processo di songwriting, poiché si ha sempre fame di
nuove proposte, ed i nostri hanno avuto molto tempo a disposizione per
pensare ad un successore di "Condamned", e non ritornare in una
condizione di stallo come quella in cui si sono ritrovati negli ultimi
3 anni. Amanti del thrash metal dichiaratamente tecnico, ed incentrato
più su strutture non immediate che su un mero assalto sonoro, troverete
pane per i vostri denti con i Verdict Denied, capaci di imbastire un
prodotto personale in un'epoca in cui la maggior parte dei gruppi
sembra interessata solo ad accaparrarsi il maggior numero di
sostenitori con la proposta il più possibile di moda. Onore quindi a
chi si muove in base alla passione, in contrapposizione ad ogni regola
del mercato, tenendo alto il vessillo di un genere pur sempre più
difficile da recepire con immediatezza... support!!!
(PaulThrash - Gennaio 2010)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Verdict Denied: management@verdictdenied.com
Sito Verdict Denied: http://www.myspace.com/verdictdeniedband
Sito Secret Port Records: http://www.secretport.com/