VANITY CRUEL
Torino Non Dorme
Etichetta: Hurricane Shiva Recoreds / Alkemist Fanatix
Anno: 2008
Durata: 38 min
Genere: grunge/alternative rock
I Vanity Cruel si sono formati nel 2002 a Torino. Partiti come gruppo
cover dei Nirvana, nel corso del tempo i musicisti hanno preso sempre
più confidenza con i propri mezzi, tanto da scrivere alcuni pezzi
propri. Molto attivi dal vivo, nel 2007 hanno inciso un demo. Messi
sotto contratto dall'etichetta Hurricane Shiva, nel 2008 i Vanity Cruel
hanno realizzato il loro album d'esordio: "Torino Non Dorme".
Attualmente, la formazione del gruppo vede Jessica alla voce,
Alessandro "Poly" Politi alla chitarra ed ai cori, Alessandro "Bobo"
Biancardi alla chitarra ritmica, Martin Merlo al basso e Jacopo "Geko"
Biancardi alla batteria.
La formazione che inciso "Torino Non Dorme", però, è leggermente
differente. Ad esempio, non c'è traccia del bassista Martin, ed al
microfono c'è Chiara Ballini. I due Alessandro e Jacopo sono ai loro
posti. E, in occasione della canzone "Wedding Ring", si segnala la
presenza del percussionista Carlos Alberto Perez, già collaboratore di
Laura Pausini.
La copertina di "Torino Non Dorme" ci mostra un occhio in primo
piano, in bianco e nero, sulla cui iride è riflessa a colori l'immagine
della Gran Madre, una chiesa famosa del capoluogo piemontese. Nel
retro, c'è una fotografia significativa: l'indicazione della via
Bernardino Drovetti. E' proprio in una cantina di questa via, che i
Vanity Cruel hanno mosso i primi passi. Le otto facciate del libretto
contengono i testi (tutti in inglese, eccetto la title-track che è in
italiano) ed i ringraziamenti, il tutto in uno stile minimale.
La musica contenuta in questo lavoro mette in mostra le diverse
nature dei Vanity Cruel. In primo luogo, c'è la componente più
propriamente grunge, fortemente debitrice dei Nirvana di "Nevermind" e
"Bleach". Le canzoni più esemplificative in tal senso sono "Vanity
Cruel", "Sweetheart Contraction", "So Fxxxing Day", "Bad Friend" e
"Wedding Ring". In questi brani, il gruppo riesce a ricreare
l'estetica, e in parte le sonorità, del grunge dai suoi primordi alla
sua esplosione, con un occhio di riguardo (l'ho scritto in precedenza)
al lavoro di Kurt Cobain e soci. Ovviamente, il grunge porta con sè
altre influenze, tra cui un certo punk e, talvolta, delle atmosfere
quasi "scazzate" di alcune canzoni del Beck periodo "Stereopathetic
Soulmanure"/"One Foot In The Grave". L'utilizzo particolare di una voce
femminile tende a rendere meno evidenti i debiti, talvolta eccessivi,
dei Vanity Cruel nei confronti dei gruppi più famosi. Il songwriting è
comunque di buona fattura, anche se a volte non riesce ad esprimersi
con la dovuta energia.
Il gruppo torinese sa esprimersi anche con dei linguaggi
differenti. La title-track, ad esempio, è particolare, stilisticamente
assestata su un alternative rock piuttosto malinconico.
L'interpretazionie della cantante, sostenuta anche da Poly, è un po'
fiacca, pure troppo. OK, la canzone è lenta, triste ma davvero, la
prova dei due cantanti è noiosa. E' anche vero che, come composizione,
risulta essere maggiormente personale di altre presenti in questo CD. E
che la melodia che accompagna la strofa, con tanto di note di piano, è
carina (mi ha ricordato qualcosa degli Eels). Però, lo scrivo in tutta
sincerità, "Torino Non Dorme" non mi ha entusiasmato come canzone.
"Tick" è un esempio professionale di rock americano, espressivo e sentimentale.
"W.O.L.O.", ben accompagnato dal pianoforte suonato da Chiara, è invece
una ballata delicata e commovente. Buono il rock "sudamericanizzato" di
"Girl From The Moon", mentre si avvertono lontani echi dei Jane's
Addiction più melensi nella conclusiva "My Favourite End".
Non credo che ci sia molto altro da aggiungere, nei riguardi di
questo CD. Il disco è piacevole, ma il gruppo sembra ancora piuttosto
immaturo. Non tanto per l'abilità strumentale dei musicisti, che
comunque è più che funzionale al genere proposto, quanto piuttosto per
la qualità delle canzoni. I Vanity Cruel non hanno composto nessuna
brutta canzone, ma gran parte della musica proposta in "Torino Non
Dorme" non riesce a rimanere nella testa dell'ascoltatore ad ascolto
ultimato. Il gruppo ha tanto entusiasmo, ma ha dimostrato di non essere
ancora in possesso di quel qualcosa in più, in grado di farlo
distinguere dalla massa. Questi torinesi danno il loro meglio nelle
canzoni più veloci, mentre gli episodi lenti lasciano sempre un po' a
desiderare, perchè non riescono a creare melodie con un certo
carattere, in grado di imporsi. Tante idee sono appena abbozzate, e si
ha l'impressione che il gruppo opti sempre per le scelte più facili.
In vista di un secondo full-length, ed approfittando dell'arrivo
di un bassista e di una nuova cantante, consiglio vivamente ai Vanity
Cruel di impegnarsi di più nella selezione dei riff e delle melodie.
Questi ragazzi dovrebbero essere più severi con sè stessi. Io credo che
possano fare di più, e per questo motivo assegno all'album una
sufficienza di incoraggiamento.
(Hellvis - Gennaio 2010)
Voto: 6
Contatti:
Sito Vanity Cruel: http://www.myspace.com/vanitycruel
Sito Hurricane Shiva Records: http://www.hurricaneshiva.net/
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/