TICKET TO HELL
Operation: Crash Course

Etichetta: My Kingdom Music
Anno: 2010
Durata: 42 min
Genere: thrash death metal


Pensate ad una macchina schiacciasassi, supponete di essere sottoposti al rumore da quella emesso per quasi tre quarti d'ora; se credete di poter sopportare questa paradossale situazione, allora potete dirvi pronti per passare al setaccio il secondo album dei messicani Ticket To Hell. Parlo al plurale, ma converrebbe riferirsi al progetto al singolare, considerato come la mente, deus ex machina e tuttofare del combo risponda ad un solo nome, Jacobo Cordova, a cui si rifanno paternità ed il songwriting di tutti le composizioni presenti all'interno di "Operation: Crash Course". Al suo fianco, in veste di guests, troviamo Poncho "Kitdestroyer" dietro le pelli, una vera e propria macchina da guerra, e César Tarello, che "impreziosisce" il prodotto con l'apporto di partiture soliste: l'ultimo verbo non è casualmente racchiuso tra virgolette, considerando come la totalità degli assoli poteva essere accantonata, vista l'esecuzione precaria e la pessima scelta di soluzioni.
Nel 2008 usciva il debut "Man Made Paradise", sotto l'egida della nostrana My Kingdom Music, che decide di pubblicare e distribuire anche il secondo lavoro di Jacobo, l'oggetto di recensione, nel giugno del 2010; con fiero piglio e cipiglio campanilistico, di quanto edito dall'attiva etichetta di casa nostra, c'è sicuramente di meglio, a partire appunto dai gruppi dello stivale (vedi ultimo album dei techno deathsters Kenòs, giusto per portare un esempio); non si mette in dubbio alcuno che per i sostenitori della scena questo possa essere un album coi cosiddetti attributi, ma sono più le ombre che le luci che derivano da un ascolto attento di "Operation: Crash Course", e pochi i momenti che davvero spiccano incutendo interesse.
Qual è il genere di riferimento del progetto Ticket To Hell? Senza impazzire a tal punto da arrivare a cercare differenze nel parlare di thrash death e parlare di death thrash (nella rete si legge anche ciò), diciamo che il nostro soggetto ha concepito brani thrash supportati da ritmiche proprie del death metal, o se preferite, brani death metal con quel flavour thrash che non deve mai mancare: cambia molto poco fra le due definizioni, nel caso in esame sono ambivalenti.
Non è una filippica contro questo solo project l'intenzione finale che deve trasparire dalle mie parole, ma cercare di imporre all'attenzione del diretto interessato le ragioni per cui, pur essendo un disco che raggiunge certamente la sufficienza, non si possa gustare appieno questo secondo capitolo discografico, e come vi sia ancora molto da lavorare a livello di songwriting, per renderlo più vario di quanto è stato fatto finora. Le canzoni sono fin troppo prolisse (8 brani per 42 minuti, da far impallidire band di prog metal), mentre la stessa proposta dovrebbe chiamare a gran voce brani diretti e senza troppi fronzoli ed orpelli; quest'ultimi effettivamente non compaiono se non in sporadiche occasioni, ma alla lunga le soluzioni si palesano come ripetitive, e non sarà difficile non fare particolarmente caso al cambio da una traccia all'altra. Quanto traspare è una sorta di maelstrom sonoro, incondizionatamente incentrato sulla violenza della sezione ritmica, chitarre marce che scandiscono la lunga "marcia verso l'inferno con tanto di biglietto", ed una brutale prova vocale che grida in continuazione tutta la sua rabbia dietro al microfono.
Sicuramente un prodotto che potrebbe facilmente essere considerato di spessore per quanti hanno fatto di questo movimento un culto, per i restanti supporter della scena underground, un lavoro di cui si può bellamente fare a meno, che non aggiunge nulla (e poco importa), ma soprattutto fatica a rimanere impresso in mente. Promossi, ma non consigliati.
(PaulThrash - Gennaio 2011)

Voto: 6


Contatti:
Sito Ticket To Hell: http://www.myspace.com/tickettohellband

Sito My Kingdom Music: http://www.mykingdommusic.net/