THE SHIVER
A New Horizon

Etichetta: Alkemist Fanatix
Anno: 2010
Durata: 42 min
Genere: metal moderno e melodico con cantato femminile


I The Shiver si sono formati nel 2005, ed hanno pubblicato il demo "Shade's Changing" qualche tempo dopo. Nel 2007, il gruppo ha pubblicato per la UK Division Records il suo album d'esordio, "Inside", la cui recensione può essere ritrovata negli archivi della nostra zine, a firma di Pasa. Questo lavoro ha ottenuto riscontri lusinghieri, ed ha dato nuovi stimoli al gruppo, nonchè una certa esposizione.
Nel dicembre del 2008 i The Shiver hanno iniziato le registrazioni del loro secondo full-length presso il Westlink Studio di Pisa. La formazione che ha partecipato alle sessioni di incisione ha visto all'opera la cantante Faith (anche ai sintetizzatori), il batterista Finch (autore tra l'altro dei campionamenti) ed Ale Paolucci dei Raw Power al basso. Alle chitarre, i The Shiver hanno goduto del contributo dell'ospite Stefano Tocci degli Incoming Cerebral Overdrive.
La copertina di "A New Horizon" (questo è il titolo del loro nuovo album) è misteriosa e scura, e ci mostra un fiume che taglia in due una città. Il libretto, di otto facciate, contiene tutti i testi, una foto della band e le informazioni relative alla realizzazione del CD. Il disco dura un po' meno di quarantadue minuti, e contiene dodici tracce.
Come di consueto, il Westilnk Studio ha svolto un ottimo lavoro, garantendo ai The Shiver un suono cristallino e potente, altamente professionale e privo di difetti. La qualità di registrazione enfatizza quindi la bontà della proposta musicale del trio, al punto che "A New Horizon" riesce a mantenere alta l'attenzione dell'ascoltatore per tutta la sua durata. Di più, lo invoglia a schiacciare nuovamente il tasto "Play" ad ascolto ultimato.
Stilisticamente, il gruppo sembra aver focalizzato la sua musica attorno una forma di metal al passo coi tempi, molto melodica e che valorizza al meglio il timbro vocale della valida Faith. Il songwriting dei nostri strizza l'occhio al metal alternativo e (ma solo in parte) al nu-metal, ma si esprime sempre e comunque rispettando le formule metal più tradizionali e gotiche (nel senso più ampio del termine), cerando però di mantenere soluzioni espressive immediate e dal buon potenziale commerciale.
Già il mio collega Pasa aveva sottolineato le similitudini tra i The Shiver ed i Lacuna Coil. Queste similitudini ci sono, e sono evidentissime soprattutto nei ritornelli. Se le strofe sono talvolta personali, i ritornelli tendono a rifarsi davvero molto allo stile del gruppo milanese. La traccia d'apertura "In Obscurity", e la successiva "Crushing Down", testimoniano perfettamente questa caratteristica. Potrebbero portare alla mente anche certi Evanescence, ma in una veste decisamente meno commerciale.
Il disco si impenna con "Empty People Empty Words", uno dei punti di forza del CD, il cui ritmo spedito ed agile dona freschezza al tutto, si distacca un po' dalle solite influenze e colpisce subito il segno. Nota di merito per le strofe, nelle quali Faith sembra fare un po' il verso ad Anneke dei The Gathering.
Che il gruppo ci sappia fare con queste ritmiche veloci e spedite, è confermato anche da "The Fragile Sound", altra canzone degna di nota.
Con "Nothing Left To Waste" si ritorna sui territori cari ai fan dei Lacuna Coil periodo "Comalies". Per chiunque rimpianga il passato più "metallico" di quel gruppo, potrà sempre trovare un buon surrogato nei The Shiver.
"Through This Cold Water" è una ballata intensa, nella quale Faith mette in mosra tutto il suo potenziale espressivo, ben sorretta da arpeggi di chitarra ed archi. Nel finale la canzone diventa più vigorosa.
"Leech And Flowers" e "Answers" ci riportano sui territori musicali della prime due canzoni. Tra le due, la prima si distingue per un bell'assolo rock della chitarra.
Momenti molto evocativi si alternano ad altri più potenti: questa è una caratteristica di tutto il CD, ribadita con insistenza nelle tre canzoni successive: "Feel Tomorrow's Light", "Desire" e "No Longer Here". Tra l'altro, va sottolineata l'importanza delle tastiere e degli elementi elettronici negli arrangiamenti sempre ben congegnati.
La canzone finale, "Bring Me To The Horizon", è quasi uno strumentale visto che il ruolo della cantante è ormai marginale. Su un ritmo in loop, i The Shiver creano una composizione vagamente psichedelica, che potrebbe portare alla mente i The Gathering del secondo periodo, o i The 3d And The Mortal post-primi tre album.
"A New Horizon" è un disco senza dubbio stimolante, ricco di buone idee ma ancora parecchio derivativo. I The Shiver sanno il fatto loro, ma sono ancora privi di quel qualcosa che possa rendere la loro musica ed il loro stile unici ed inconfondibili. Forse avrebbero bisogno di allargare la loro formazione: magari nuovi elementi potrebbero portare idee inedite in fase di songwriting. Comunque sia, "A New Horizon" è un album molto piacevole e gli artisti sono bravi. Il potenziale commerciale di questo lavoro mi fa ben sperare per il futuro. Speriamo che il successo non tardi ad arrivare, e che gli artisti siano stimolati a dare sempre di più, per migliorarsi costantemente.
(EGr - Dicembre 2010)

Voto: 7


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