THE SEVEN GATES
Angel Of Suffering
Etichetta: Heavy Artillery
Anno: 2009
Durata: 43 min
Genere: death metal
Il gruppo chiamato The Seven Gates si è formato a Macon, in Francia,
nel 2005. Nonostante la data di nascita risalga soltanto a quattro anni
fa, i musicisti coinvolti in questo progetto possono vantare
un'esperienza consistente. Ad esempio, uno di essi era già all'opera
alla fine degli anni '80 con i Mutilator/Mutilated, una delle prime
death metal band francesi. Tra i gruppi nei quali hanno militato invece
gli altri artisti, si possono indicare i Daemonium, gli Akhenaton, gli
In Arkadia, i Winds Of Sirius, e così via.
Nel 2006, i The Seven Gates hanno esordito con il demo "All Is In
All", un CDr di tre tracce. Nel 2007, il MCD "Gehenna's Sword" ha
ottenuto un buon successo di critica, permettendo al nome dei The Seven
Gates di diffondersi nell'underground. Non solo. La qualità del gruppo
ha convinto l'etichetta americana Heavy Artillery a metterli sotto
contratto. Il frutto di questo matrimonio è "Angel Of Suffering", il
primo full-length dei francesi.
Le registrazioni hanno avuto luogo nel 2008, all'Alambic Studio di
Serge De Almeida. La formazione che ha inciso il disco vede Vincent
Urbain al basso ed alla voce, Régis Cognard alla batteria, Adrien
Madrignac alla chitarra e Michel Dumas alla chitarra solista. A titolo
di curiosità, Adrien suona anche negli ottimi The Oath. Per quanto
riguarda Régis, attualmente è stato rimpiazzato da Kevin, già attivo in
passato con Varech ed In Arkadia.
La copertina del CD è molto bella. Con i colori marroncini di una
stampa antica, è ritratta una figura demoniaca: alata, con quattro
braccia, ed il viso che ricorda molto i Supplizianti di Clive Barker.
Le otto facciate del libretto, a colori, contengono tutti i testi, le
foto dei musicisti, i ringraziamenti e le varie informazioni relative
alla registrazione. Un artwork davvero completo e professionale.
"Angel Of Suffering" contiene dieci canzoni per un totale di
quarantatre minuti di musica. Nello specifico, quasi tre quarti d'ora
di (mal)sano, purissimo death metal. Un death metal da tradizione,
legatissimo ai canoni del passato, ancorato con nostalgia e passione
alla fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Con cuore e talento, i The
Seven Gates non vogliono che certe sonorità e certi stilemi rimangano
soltanto il retaggio di un passato ormai lontano: con una cura
certosina, lo ripropongono testardamente alla fine della prima decade
del 2000. Con la benedizione di un nume tutelare di tutto rispetto, che
porta il nome di Morbid Angel. Ma, accanto a quest'influenza
principale, si possono ritrovare tracce degli Immolation, dei primi
Autopsy, e dei Deicide più irruenti e tecnici. A conti fatti, il loro
stile è quanto di più americano ci si possa aspattare.
A dire il vero, c'è un'eccezione: "Quake Of The Hammer".
L'utilizzo di vocalizzi puliti in sottofondo, e qualche strizzatina
d'occhio a certo black, rendono la canzone una mosca bianca. Anzi,
grigia. Perchè comunque il death metal dei nostri fagocita tutto, ed
anche quando tentano di allontanarsi dai clichè, ecco che il death
metal ritorna fragorosamente a travolgere tutto, rendendo quasi nulli i
pochi tentativi di originalità. Tra l'altro, l'amore spudorato e
viscerale nei confronti dei Morbid Angel, ha portato anche alla
realizzazione di un intermezzo strumentale, quasi ambient, intitolato
"Selen". Questo vezzo tipico dei floridiani, di inserire sezioni
strumentali in grado di spezzare il massiccio assalto death, è stato
adottato con convinzione anche dal quartetto transalpino.
Nel suo complesso, "Angel Of Suffering" è un disco solido,
coinvolgente e ricco di fascino, soprattutto per chi -come il
sottoscritto- ha vissuto il periodo d'oro del death metal. Le canzoni
sono tutte valide su per giù, poichè il quartetto sà il fatto suo. Non
è solo una questione di esperienza, o di tecnica. Le canzoni sono
obiettiamente belle. Retrò e derivative quanto si voglia, ma belle. Gli
assoli di Michel, ad esempio, sono tutti realizzati benissimo, e
piazzati al momento giusto. Non si tratta di assoli totalmente atonali,
ma spesso aggiungono al tutto un pizzico di melodia. Più derivativi
sono i vari passaggi di raccordo, nei quali la chitarra solista si
produce in coloriture che potrebbero ricordare parecchie cose dei
gruppi citati in precedenza. Per quanto riguarda invece i riff della
chitarra di Adrien, sostenuti dal basso di Vincent, sono forse
l'aspetto più tradizionale della musica. Praticamente, per il 75% della
sua durata, "Angel Of Suffering" è puro Morbid Angel. A compensare la
cosa, il drumming preciso ma nella norma di Régis. Il gutturale di
Vincent è molto profondo, ma permette di comprendere bene i testi.
Tra le canzoni, nota di merito alla title-track, devastante e
rabbiosa, oscura il giusto. "All Is In All" è il tributo definitivo dei
nostri alla band di Trey Azagthoth. "Kingdom Of The Lost" chiude il
disco con la sua intensità luciferina; "Gehenna's Sword" e "Pressure"
confermano la bontà delle intuizioni dei francesi.
In conclusione, "Angel Of Suffering" è un disco piacevole,
realizzato molto bene, e che gode di una qualità di registrazione
professionale e godibilissima. Il songwriting è astuto, capace
nonostante sia anche spudoratamente derivativo. Per questa ragione, non
posso assegnare al quartetto un voto altissimo. Al tempo stesso, però,
penso sia il caso di lanciare una provocazione. A parer mio, "Angel Of
Suffering" si mangia in un boccone "Heretic", l'ultimo disco dei Morbid
Angel. A questo punto, quindi, perchè rivolgersi agli americani, quando
qui vicino a noi, in Francia, abbiamo un gruppo capace di comunicare
ancora certe sensazioni, capace di dar vita ad un suono che suscita in
noi tanti ricordi e tante emozioni?
Concedete una chance ai The Seven Gates. Dategli la possibilità di crescere e di acquisire personalità.
(Hellvis - Luglio 2009)
Voto: 7
Contatti:
Sito The Seven Gates: http://www.myspace.com/thesevengates
Sito Heavy Artillery: http://www.heavyartillery.us/