THE FIRSTBORN
The Noble Search
Etichetta: Major Label Industries
Anno: 2009
Durata: 46 min
Genere: avantgarde black metal
Black metal e Buddhismo? Avanguardia estrema e meditazioni orientali?
Ebbene sì, grazie ai The Firstborn, band portoghese che, appunto,
unisce dentro di sé questi mondi apparentemente inconciliabili. Inutile
dire che un mix così strano, unito ad una capacità di scrittura
sicuramente elevata, non è rimasto inascoltato e in patria questi
ragazzi hanno avuto un successo non indifferente, perlomeno per quanto
riguarda una nicchia come quella del metal estremo, e adesso è arrivato
il nostro turno di conoscere questa interessante realtà.
Innanzitutto la band si presenta già molto bene con un CD curato
sia a livello di suoni e sia dal punto di vista grafico, con una
copertina giocata su toni caldo/dorati su uno sfondo nero. Un sentiero
conduce ad un albero stilizzato, mentre sul retro un circolo di monaci
buddhisti introduce visivamente a quello che sarà l'impianto testuale e
musicale. Le curiosità, poi, non si esauriscono qui, ed ecco quindi
nella formazione la presenza di uno strumento affascinante come il
sitar, che di certo non è la prima cosa che vi viene in mente pensando
ad una band estrema. Certo, a voler essere puntigliosi questo strumento
non è che sia proprio il punto focale della musica della band, anzi, a
mio avviso si sarebbe potuto sfruttare di più; ma indubbiamente quando
il suono delle sue corde fa capolino, punteggiando i momenti più
orientali, devo dire che il risultato è ottimo.
Passando invece alla componente principale del sound dei The Firstborn,
come dicevo abbiamo a che fare con una formazione non semplice da
inquadrare: avantgarde black, qualche riff death metal, addirittura dei
momenti vicini al deathcore, rallentamenti ai limiti del doom e
sfuriate in blastbeats. Non sembrano darsi confini questi musicisti e
si divertono a spaziare senza problemi tra le più disparate influenze.
Così in "The Noble Search" troviamo una manciata di composizioni
piene di sfaccettature, che vanno dal brano di apertura, "Illumination
Of The Five Realms", il pezzo che più di ogni altro ha un groove
trascinante e se vogliamo immediato; per poi passare a "Water
Transformation", uno splendido brano dalle tinte quasi progressive tipo
gli ultimi Enslaved, che ci delizia con una bellissima coda strumentale
guidata da un'ottima chitarra solista ad opera di Nuno Gervàsio. Si
continua con "Flesh To The Crows" e come suggerisce il titolo qui non
si scherza: black metal cattivo e violento, con poche concessioni alle
divagazioni per un assalto crudo e diretto; niente a che vedere con "
'suniata (The Wisdom Of Emptiness)", che invece lavora completamente
sulle atmosfere ipnotiche, grazie a quella ripetitività tipica dei
mantra orientali. Ultima citazione d'obbligo per "In Praise Of
Reality", un pezzo che sfodera ancora un attacco più violento, ma che
lascia anche ampio spazio ad una lunga divagazione misteriosa e
allucinata, guidata, neanche a dirlo, dal sitar.
Infine non posso esimermi dal fare i complimenti al cantante Bruno
Fernandes, autore di una prova multiforme, che va dalle urla black
metal ad uno stile più metalcore, senza tralasciare dei bei passaggi di
voce pulita. Molto bravo.
Insomma un album decisamente ottimo, che ha ancora solo qualche
angolo da smussare: quando c'è troppa carne al fuoco il rischio è
quello di risultare un po' confusionari, come succede in brani come
"The Noble Search" o "Ocean Of The One Vehicle". Questa considerazione,
che avevo fatto ugualmente anche per un altro gruppo portoghese, i
Thanatoschizo, mi impedisce di gustare al cento per cento il lavoro di
questa band; ma è indubbio che realtà come quella dei The Firstborn
risultano essere una boccata di ossigeno per tutti coloro che non
cercano sempre soluzioni già conosciute e, spesso, abusate.
(Danny Boodman - Giugno 2009)
Voto: 8
Contatti:
Mail The Firstborn: thefirstborn@thenoblesearch.com
Sito The Firstborn: http://www.thenoblesearch.com/
Sito Major Label Industries: http://www.majorlabelindustries.com/