THANATHOS
Justified Genocide
Etichetta: Deity Down Records
Anno: 2009
Durata: 49 min
Genere: thrash con influenze death
Quante volte ho visto il nome Thanatos nei cataloghi, quante volte ho
riconosciuto il loro logo stampato sulle riviste... eppure non mi
avevano mai incuriosito, non mi ero mai messo alla ricerca dei loro
lavori. E invece si tratta di un gruppo storico, formatosi addirittura
nel 1984! Devono pubblicare alcuni demo e passare tanti anni a far
gavetta, prima di esordire nel 1990 con "Emergency From The
Netherworlds", seguito da "Realm Of Ecstasy" (1992). Dopo numerosi
concerti accanto a grossi nomi del panorama metal internazionale
(giusto per citarne alcuni: Sepultura, Kreator, Napalm Death, Autopsy,
Death) il gruppo va incontro allo scioglimento. Nel 1999 si riforma e
torna in pista con "Angelic Encounters" (2000), il MCD "Beyond terror"
(2002), "Undead.Unholy.Divine" (2004) e il 7" "...And Jesus Wept"
(2006). Il quinto album, "Justified Genocide", ha subito pesanti
ritardi a causa del fallimento della Black Lotus Records, la casa
discografica con cui il gruppo olandese aveva firmato per la
pubblicazione del precedente CD. Infine, proprio quest'anno il
quartetto è riuscito a trovare una soluzione, siglando per la Deity
Down Records. Da segnalare la presenza in formazione del chitarrista
Paul Baayens degli Asphyx.
L'album, registrato presso gli Excess Studio di Rotterdam, è stato
missato da Dan Swanö presso i celebri Unisound Studio. Sono incluse
nove canzoni più le due tratte dal vinile "...And Jesus Wept"; tra
queste, ci sono anche due cover.
Proprio la registrazione, molto pompata, colpisce per la potenza e
l'impatto che riesce a trasmettere. Inevitabilmente, questo va a
discapito del classico suono old-school grezzo, per cui questo potrebbe
inevitabilmente scontentare i thrasher di vecchia data.
Musicalmente, il gruppo suona un thrash metal tradizionale, che si
rifà sia alla scuola americana che a quella tedesca (Destruction in
primis), con influenze death, queste ultime per buona parte di stampo
moderno. Mentre il lavoro svolto dalle chitarre è principalmente di
impostazione thrash (salvo alcuni riff più estremi), la voce rauca e
urlata e certe parti tirate di batteria (ebbene sì, ci sono dei
blastbeat davvero efficaci) si avvicinano senza dubbi al filone death.
Questa sorta di dualità nello stile del gruppo è confermata dalla
scelta delle cover: un classico del thrash, ovvero "The Burning Of
Sodom" dei Dark Angel, e l'opener di "From Beyond" dei Massacre, vale a
dire "Dawn Of Eternity". La prima è semplicemente un capolavoro, per
cui non posso che complimentarmi con la scelta dei Thanatos, mentre i
Massacre non sono mai rientrati tra i miei preferiti. Neanche la
versione qui proposta, più raffinata e con un suono più attuale, mi
sembra irresistibile.
Per quanto riguarda il resto dei brani, vanno segnalati alcuni
episodi molto veloci e taglienti ("They Feed On Fear", "March Of the
Infidels", "The Netherworld"), ai quali si contrappongono i
rallentamenti della title-track, l'andamento strisciante di "Apostles
Of Damnation" e il ritmo cadenzato di "And Jesus Wept", che a tratti
sembra ispirarsi agli Autopsy. Al di là di questo, non si tratta di un
album particolarmente originale. I nostri, bene o male, non fanno altro
che estremizzare, in modo del tutto naturale, la matrice thrash che
contraddistingue il loro stile, pigiando il piede sull'acceleratore in
svariate occasioni.
Dopo i primi ascolti quest'album mi era molto piaciuto, però col
passare delle settimane l'ho ridimensionato. Ci sono indubbiamente
delle canzoni aggressive e dirette proprio come esige il genere, che in
breve conquisteranno i fan del thrash più violento ed estremo. Per
contro, alcuni pezzi non riescono ad entusiasmarmi, sono penalizzati da
delle banalità che un gruppo così longevo e navigato non dovrebbe
permettersi. Specialmente "The Devil's Triangle" e "And Jesus Wept"
sono inficiate da qualche ripetizione di troppo e da passaggi
eccessivamente vuoti e scontati, mentre "Upwards Spiritual Evolution" è
penalizzata anche da assoli davvero brutti e assolutamente privi di
fantasia.
Insomma, "Justified Genocide" è un disco valido, suonato e
prodotto in maniera professionale, ma ci sono anche aspetti poco
convincenti. Ogni tanto la band sembra confidare troppo nelle
accelerazioni del batterista Yuri Rinkel per occultare qualche
passaggio a vuoto o supplire alla mancanza di fantasia, e punta sulla
registrazione per aggiungere un po' di potenza ai brani. Se vi piace il
genere, sicuramente troverete di che saziarvi, anche se, purtroppo, il
livello delle canzoni non è costante.
(BRN - Settembre 2009)
Voto: 7
Contatti:
Mail Thanatos: sgebedi@chello.nl
Sito Thanatos: http://www.thanatos.info/
Sito Deity Down Records: http://deitydownrecords.com/