STRANGER AEONS
eNneagon

Etichetta: Ledo Takas Records
Anno: 2010
Durata: 63 min
Genere: prog metal


Ancora una volta l'etichetta Ledo Takas ci regala una piacevole sorpresa dalla Lituania: questa volta si tratta degli Stranger Aeons, che dopo aver compiuto qualche passo con il nome di Bestjia, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di fare sul serio. La band composta da Edita Burbulyté (voce), Roka Gircius (chitarra), Dominykas Gircius (chitarra, tastiere), Laimonas Tamosiunas (basso) e Justinas Jakubauskas (batteria) ha confezionato un'opera difficile, molto elaborata sia per lunghezza che per struttura, che però mostra finalmente un progressive metal fortemente personale, che riesce a convincere per il suo avere numerose influenze senza essere schiavo di nessuna di esse. Non è difficile, infatti, trovare richiami a colonne portanti del prog metal come i Dream Theater, ma anche Porcupine Tree ed Evergrey; si sente l'influenza dei Savatage, dell'heavy classico e perfino una buona dose dei Black Sabbath più metallici. Tutto questo, però, viene riletto con perizia da una band che ha tutte le carte in regola per maneggiare le materie prime grazie ad una preparazione musicale di tutto rispetto.
Il risultato è questo "eNneagon", album composto da nove composizioni tutte al di sopra dei sette minuti di durata, ad esclusione dell'introduzione iniziale "We Are Here" e di un breve intermezzo. Questo, però, non vi faccia pensare a delle inutili lungaggini: al contrario, la band si è sentita in dovere di dare spazio all'interplay degli strumenti, ai cambi di atmosfere e alle diverse anime del gruppo. Certo, come sempre dico in questi casi, uno o due pezzi in meno non avrebbero nemmeno fatto male, visto che mantenere livelli eccelsi per più di un'ora è qualcosa di quasi impossibile, ma gli Stranger Aeons non sono stati schiacciati dalla loro creatività e hanno tenuto testa all'impresa.
Musicalmente, come si diceva, abbiamo un possente e dinamico prog metal, che vive in una dimensione cupa e oscura, pur non essendo mai estrema, complici anche i richiami lovecraftiani che sono percepibili già dal nome della band; per quanto riguarda la parte vocale, questa viene ottimamente interpretata da una voce femminile che non si lancia praticamente mai in quei fastidiosi vocalizzi da finto soprano che affossano tante produzioni gothic, ma anzi segna tutto l'album con linee melodiche sempre adatte e mai sopra le righe.
Ineccepibili anche gli altri strumentisti, a partire da una sezione ritmica possente e più interessata al groove che alla velocità, fino all'ottimo lavoro svolto dalle chitarre, sia per i riff profondi, sia nei puntuali e gustosi interventi solisti
Presentarvi con dovizia di particolari il contenuto di "eNneagon" sarebbe un'impresa davvero difficile e sicuramente non renderebbe giustizia ad un'opera che merita di essere ascoltata: come dicevo sono tantissime le sfaccettature che si possono ascoltare nell'album, eppure questo non lo rende affatto un lavoro frammentato e confuso, dato che l'impronta personale dell'album resta evidente. Così, giusto per darvi qualche spunto, vi cito l'ottima "White Noise", primo vero brano dopo l'introduzione, che funge perfettamente da biglietto da visita per inquadrare quanto detto finora; "The Master", il pezzo più immediato e lineare grazie a delle melodie azzeccate che non fanno pesare i suoi otto minuti di durata; oppure "Welcome To Your Humble Nightmare", il brano più lungo con i suoi undici minuti di durata, che fa emergere al meglio la vena progressive del gruppo, grazie ad una trama strumentale intricata, intelligente e maestosa, che però evita sempre di scadere nell'autocompiacimento. Vale la pena, infine, citarvi "Neverending Lie", critica nel testo e dura nella parte musicale, che viene aperta e conclusa dalla voce di Barack Obama: nel primo spezzone si sente il presidente americano che invoca il rientro delle truppe statunitensi e nel secondo, a supportare la tesi dettata dal titolo, si sente sempre Obama che sostiene (suppongo a posteriori) la necessità di restare in guerra per assicurare un processo di ricostruzione nei paesi dove si trovano i soldati.
Che altro aggiungere, questi sono i brani che mi hanno colpito di più, ma non per questo gli altri sono da meno, a partire dal singolo "Lost", melodico e riuscitissimo. Il livello si mantiene costantemente elevato e quindi non ci sono motivi per non supportare con convinzione questa nuova realtà scoperta dalla Ledo Takas.
(Danny Boodman - Agosto 2010)

Voto: 8


Contatti:
Mail Stranger Aeons: info@aeons.lt
Sito Stranger Aeons: http://www.myspace.com/aeonslt

Sito Ledo Takas Records: http://www.ledotakas.net/