STORMNATT
The Crimson Sacrament

Etichetta: Ashen Productions
Anno: 2009
Durata: 44 min
Genere: black metal


Dopo qualche anno di silenzio (è dal 2005 che il gruppo austriaco non pubblicava nulla), gli Stormnatt ritornano con un nuovo album e la formazione allargata, dal momento che Notodden è passato a suonare esclusivamente il basso, liberando così il posto per Antimessiah alla chitarra.
Rispetto agli esordi, lo stile del gruppo si è molto affinato, perdendo buona parte della rozzezza che accompagnava e la produzione, e l'esecuzione. La distorsione della chitarra, infatti, è diventata molto più comprensibile e "pulita", pur essendo sempre fredda; più in generale, il suono complessivo si è perfezionato parecchio, evolvendo in qualcosa di più avvolgente e complesso rispetto alla registrazione da quattro soldi del demo "Funeral Apocalypse". Parallelamente, anche l'esecuzione è migliorata: non si tratta di un prodotto di chissà quale caratura, dal momento che il tasso tecnico è piuttosto basso e non è scevro da imperfezioni, ma è indubbio che il gruppo suoni assai più compatto che non in passato.
Musicalmente, le otto canzoni che compongono "The Crimson Sacrament" sono costituite da pochi riff molto semplici, ma comunque testimoniano qualche timido passo in avanti compiuto dal gruppo in fase compositiva.
Si tratta di un black metal che alterna fasi arrembanti (ma che non raggiungono velocità esagerate) ad altre ragionate e piuttosto tranquille. Eppure, questi due modi di esprimersi hanno un denominatore comune: che si parli di sfuriate o di parti rallentate, infatti, quello su cui gli Stormnatt insistono è sempre l'atmosfera. Un'atmosfera invernale, dai contorni nordici, che a volte suggerisce addirittura scenari epico/medievali. Ed è proprio questo il motivo per cui le canzoni risultano affascinanti. Il ruolo che un tempo era svolto dall'aggressività e dall'approccio rozzo e istintivo, adesso è rimpiazzato dall'atmosfera.
Stilisticamente, gli Stormnatt sono un gruppo assolutamente derivativo, ispirato per metà alla scena norvegese e per l'altra metà al forest black dell'Est Europa. Non hanno assolutamente nulla di personale: i riff sono basilari, il basso fa meno ancora della chitarra, non si schiodano mai dai classici 4/4, non inseriscono assolutamente niente che possa stupire l'ascoltatore. Quello che suonano è semplicissimo e, allo stesso tempo, sufficiente per soddisfare gli amanti del black più classico e conservatore.
Non ci sono canzoni in grado di imporsi sulle altre, il livello all'interno dell'album è piuttosto uniforme e costante. Soltanto nel finale si avverte qualche scricchiolio nella struttura creata dagli Stormnatt. Le ultime due tracce, impuntate su mid tempo dilatati, ripetitivi ed eccessivamente banali, tendono ad annoiare un po' troppo l'ascoltatore. Non bastano un paio di assoli elementari su "Upon The Shores Of Solitude" a riportare in alto il gruppo.
Complessivamente, "The Crimson Sacrament" può essere giudicato un album soddisfacente da chi non si aspetta nulla più di un album decente di black metal. All'opposto, chi desidera un approccio personale e ispirato si rivolga altrove: gli Stormnatt non sono certo il gruppo indicato per questo.
(BRN - Dicembre 2009)

Voto: 7


Contatti:
Mail Stormnatt: stormnatt@funeralapocalypse.com
Sito Stormnatt: http://www.funeralapocalypse.com/

Sito Ashen Productions: http://www.ashenproductions.net/