STONED JESUS
First Communion
Etichetta: Solitude Prod.
Anno: 2010
Durata: 40 min
Genere: doom / stoner
Gli ucraini Stoned Jesus, sebbene rientrino in quel genere a cavallo
tra il doom e lo stoner che guarda a formazioni come Sleep ed Electric
Wizard, in realtà trovano il loro nume tutelare nei Black Sabbath
dell'era Ozzy Osbourne. Cercano in ogni modo di assomigliare alla band
di Birmingham, arrivando quasi a rubare riff qua e là dai classici dei
primi cinque album di Iommi e soci, con un cantante che prova
costantemente ad assomigliare al buon vecchio madman, per stile e
timbro. Giuro, la recensione potrebbe tranquillamente finire così e
avrete un quadro perfettamente chiaro della proposta di questo trio.
Il fatto è che, davvero, non c'è nessun tentativo di nascondere questo
amore viscerale, non c'è nessuna ricerca di una strada personale,
"First Communion" è un album scritto da appassionati che cercano di
emulare le gesta dei loro eroi. Il risultato finale non è dei più
esaltanti, però non è nemmeno da buttare via, semplicemente è difficile
riuscire a trovare un vero motivo di interesse per un lavoro di questo
tipo se non si è dei fan sfegatati dei Sabbath (e il sottoscritto lo
è...) e quindi si va in brodo di giuggiole a sentire anche solo
qualcosa di simile a quelle atmosfere. Poi siccome chi vi scrive non è
esattamente il fan più acritico del mondo, mi rendo conto che un album
come questo non può davvero andare al di sopra di una sufficienza, pur
avendo delle discrete composizioni, proprio per questa sua sudditanza
che rivela una certa povertà a livello stilistico.
Nel presentarvi le quattro composizioni che compongono "First
Communion", partiamo con il brano di apertura, "Occult", con i suoi
dieci minuti di durata: lo stile della band si rifà principalmente a
quel capolavoro dei Sabbath che risponde al nome di "Volume IV", tra
chitarre lisergiche, la voce sguaiata del cantante/chitarrista Igor
Sidorenko e la solida sezione ritmica a dettare ora ritmi funerei ed
ipnotici, ora accelerazioni hard dal sapore settantiano. E se in certi
momenti vi ritroverete a pensare al riff portante di "Electric Funeral"
non vi preoccupate... è normale.
"Red Wine", invece, è l'unico brano breve della tracklist (solo 5
minuti) e ancora una volta vi ritroverete a pensare agli episodi più
doomy di "Master Of Reality" e "Volume IV" e perfino l'assolo ha in sé
lo stile di Tony Iommi (con le dovute proporzioni, ovviamente). "Black
Woods", invece, sembra essere la "Black Sabbath" degli Stoned Jesus,
sebbene con risultati decisamente meno esaltanti: un riff ipnotico e
ossessivo si dipana per circa otto minuti, sempre uguale a sé stesso se
non per piccolissime variazioni, mentre negli ultimi tre esplode
l'accelerazione elettrica, pescando ora dalla già citata "Black
Sabbath" ora da "Children Of The Grave".
Mancano ancora i tredici minuti finali di "Falling Apart", ma a questo
punto le parole diventerebbero ripetitive come la musica ossessiva
degli Stoned Jesus, ancora vagonate di Black Sabbath, qualche influenza
stoner, un pizzico di psichedelia, quell'anima freakettona figlia degli
anni '70 e via dicendo. Devo dire, però, che al contrario del pezzo
precedente, questa volta i tredici minuti scorrono più facilmente,
grazie ad una scrittura più dinamica che, pur vivendo nella ripetizione
ipnotica, riesce a coinvolgere anche grazie a dei riusciti interventi
solisti di chitarra.
Che altro aggiungere, quindi? Un appassionato della premiata ditta
Iommi/Butler/Osbourne/Ward come il sottoscritto si divertirà
sicuramente ad ascoltare quello che è fondamentalmente un omaggio ai
Black Sabbath e alla scena che, partendo con loro, si è evoluta nel
corso dei decenni. Detto questo, alla fine dell'ascolto non viene tanto
il desiderio di schiacciare nuovamente il tasto play, quanto piuttosto
di rimettere su un "Sabbath Bloody Sabbath" o un "Master Of Reality",
il che forse non gioca esattamente a favore de trio ucraino.
(Danny Boodman - Dicembre 2010)
Voto: 6
Contatti:
Sito Stoned Jesus: http://www.myspace.com/stonedjesusmusic
Sito Solitude Prod.: http://www.solitude-prod.com/