STILLNESS BLADE
Break The Second Seal - The Eternal Darkness

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: death/thrash metal


La Punishment 18 Records è un'etichetta che delude molto difficilmente. E non solo in ambito thrash metal, dove si è ritagliata uno spazio di tutto rispetto. L'etichetta non disdegna di proporre gruppi death metal, o vicini al death metal. Quando lo fa, lo fa con la consueta competenza ed affidabilità. "Break The Second Seal" degli Stillness Blade ne è la dimostrazione.
"Break The Second Seal", sottotitolato "The Eternal Darkness", è dunque il secondo album realizzato dal gruppo pugliese, e segue di tre anni l'esordio "The First Dark Chapter (Misanthropic Elevation)". In precedenza, il gruppo ha pubblicato soltanto un demo: "Soulblighter Pt.1" del 2004.
"Break The Second Seal" è stato registrato in quattro giorni allo studio Bunker, in provincia di Lecce. Il missaggio è avvenuto al ben noto 16th Cellar Studio di Roma, sotto la supervisione di Stefano Morabito. La formazione che ha inciso questo CD vede Max Schito alla voce ed alla chitarra, Gianpaolo Marsano al basso ed ai cori e Antonio Donadeo alla batteria. Il batterista, tra l'altro, è indicato come ospite. Max e Gianpaolo, tra l'altro, fanno parte anche del gruppo black sinfonico From Funeral Dust.
La copertina di questo disco è oscura ed inquietante. Mostra un corpo scuoiato adagiato su una pila di teschi, trafitto o tagliato da sette lame. Il libretto, di dodici pagine a colori, contiene tutti i testi e le informazioni relative alla registrazione.
"Break The Second Seal" contiene otto tracce per un totale di quasi quarantun minuti di musica.
Ascoltato e riascoltato, questo CD riesce sempre a comunicare qualcosa. E' un disco intelligente, ben strutturato, equilibrato in tutte le sue parti. E' un disco che omaggia la tradizione, ma al tempo stesso cerca di esprimersi attraverso un linguaggio musicale capace di travalicare i generi. A questa libertà di principio, fa da contrappeso uno stile musicale ben definito: un death/thrash metal oscuro ed aggressivo, ma capace di aperture melodiche dal forte impatto atmosferico.
In che modo gli Stillness Blade realizzano questo death/thrash? L'elemento death più evidente è il gutturale profondo utilizzato dal cantante. Ma si ravvisano del death anche la pesantezza di moltissimi passaggi, la ricerca di una cupezza musicale senza limiti. Tipicamente thrash invece sono un gran numero di riff e di scelte ritmiche, l'agilità delle composizioni e l'impatto veloce e trascinante. Il tutto è poi completato con un utilizzo della melodia puntuale ed attento, che come ho scritto prima dona alla musica un sincero potenziale evocativo. La violenza e la minaccia delle parole allora prendono forma di sensazioni, che vengono comunicate all'ascoltatore anche grazie ad una musica che, qualche volta, sembra quasi la colonna sonora di questi testi. Le canzoni infatti (la maggior parte di esse) non si esaurisce in una manciata di riff: i cambi di riff, di ritmo, di melodia si susseguono in continuazione, dando vita a strutture complesse e drammatiche. Gli Stillness Blade hanno composto le loro canzoni esattamente come un pittore dipingerebbe un suo quadro: cercano di donarne espressività con i diversi colori, e quando è ora di aumentare l'incisività di un passaggio non temono di dare pennellate più vigorose. Le scelte dei timbri, delle pause, ma anche delle accelerazioni brucianti sono sempre studiate ed attente. Si può dunque affermare che tutte le canzoni di questo CD non fanno che affermare la maturità di questo bravissimo gruppo musicale.
Tra le canzoni più significative, secondo il mio umile giudizio, non posso che citare la title-track, dal ritornello accattivante. Ma anche l'ottima "Napalm Rain", la cui introduzione sembra racconti a parole delle terribili scene di guerra. Molto intrigante anche "Sadistic Flesh Pleasure". Melodica e nera come la pece è invece "Black Aura Shadow".
E' comunque una questione soggettiva indicare quali siano le canzoni migliori del disco. In fondo, il songwriting dei nostri è davvero compatto e coerente, di alto livello, perciò alcuni ascoltatori potrebbero preferire altre tracce rispetto a quelle che ho suggerito in precedenza. Consiglio comunque ai futuri ascoltatori di dedicare tempo a "Break The Second Seal": molte tracce infatti guadagnano in punti dopo alcuni ascolti attenti, perchè in questo modo si riescono a notare tanti particolari tecnici e tante finezze che possono sfuggire ad un ascolto veloce. La tecnica infatti non manca a questi tre artisti.
"Break The Second Seal" è un disco emozionante che sicuramente incontrerà i favori degli amanti della buona musica. Un ascolto vivamente consigliato.
(EGr - Aprile 2011)

Voto: 7.5


Contatti:
Mail Stillness Blade: stillnessblade@libero.it
Sito Stillness Blade: http://www.stillnessblade.net/

Sito Punishment 18 RecordS: http://www.punishment18records.com/