SIN STORY
Paths Of Civilization
Etichetta: Cherry Lips Records
Anno: 2010
Durata: 48 min
Genere: rock alternativo/rock-pop
I Sin of story vengono da Capodistria e "Paths Of Civilization" è il
loro esordio per la Cherry Lips Records. I componenti del gruppo
sembrano molto giovani, a giudicare dalla foto interna. Il disco è
molto ben confezionato, con testi e tutte le note del caso. Carina la
copertina, piuttosto cupa; buona la produzione dello sloveno Gabriel
Ogrin presso lo Studio Jork.
Che dire... ci troviamo di fronte a un gruppo che si muove
sicuramente fuori dai confini trattati solitamente su Shapeless; di
metal neanche l'ombra anche se le chitarre sono spesso distorte. Ci
troviamo di fronte a un rock alternativo di stampo americano, venato di
pop a tratti... musica abbastanza adolescenziale - detto senza
accezione negativa - che è riuscita a prendermi fino a un certo punto.
Certamente non posso non apprezzare l'impegno e, perchè no, la bravura
nel comporre e produrre tredici canzoni che tutto sommmato si lasciano
ascoltare, senza grossi picchi ma anche senza eccessive cadute di tono.
Musica essenziale, priva di orpelli ma anche di grosse sorprese e nei
quasi cinquanta minuti capita più volte di avvertire una certa
sensazione di prevedibilità o di noia.
Sin dalle prime note dell'iniziale "Artificial Movementes" si
notano subito la buona produzione e l'esecuzione pulita e senza
sbavature.
Devo dire che mi piacciono poco le parti vocali, non tanto per
evidenti pecche o stonature del cantante quanto per l'incedere un po'
lagnoso delle parti, cosa comune a molti gruppi dello stesso genere.
Non è certamente una colpa dei Sin Story, ma onestamente l'accostamento
tra la voce languida delle strofe e l'attacco dei distorsori sul
ritornello, caratterizzato da voci più urlate ma sempre "lamentose", mi
ha sempre lasciato abbastanza indifferente.
Da segnalare che i brani sono molto essenziali come costruzione;
quasi mai il grupo esce dal seminato con una parte che si diversifica
da strofa-bridge-ritornello e non c'è praticamente traccia di un benchè
minimo assolo di chitarra (per fare un esempio).
"Downfall" è stata scelta come singolo ed in effetti si tratta del
pezzo con il maggior appeal commerciale, che potrebbe fare la sua
figura - e dare qualche soddifazione - se passato sui giusti canali o
inserito in qualche colonna sonora. In questo senzo non trascurerei
neppure la bella semiballad "Chances Gone"e il suo testo sognante.
Per il resto le cose migliori si hanno nella breve "Deaf Wall",
durissima rispetto alle altre, in "Once More" o nella spensierata
"Sadness Will Smile".
In generale comunque non ci sono canzoni brutte o mal concepite,
solo che spesso scivolano via senza lasciare il segno neppure dopo
diversi ascolti.
Non mi sento di consigliare quindi questi Sin Story, autori di un disco senza sbavature che però non mi ha entusiasmato.
(Linho - Agosto 2010)
Voto: 6
Contatti:
Sito Sin Story: http://www.sinstory.eu/
Sito Cherry Lips Records: http://www.cherrylipsrecords.com/