SHADOW'S MIGNON
Midnight Sky Masquerade
Etichetta: ProgRock Records
Anno: 2009
Durata: 66 min
Genere: heavy metal
Ehi, che succede? La ProgRock Records sta allargando i suoi confini?
Già l'ultimo album dei Takara era stato un viaggio in territori non
esattamente progressive, ma adesso arrivano gli Shadow's Mignon e qui
c'è poco da fare: heavy metal melodico e diretto, come si faceva a
cavallo tra gli anni '80 e '90. Be', comunque sia, poco male se il
risultato è di questa fattura: "Midnight Sky Masquerade", infatti, è un
signor disco, decisamente retrò se vogliamo, ma incredibilmente
coinvolgente nonostante la durata elevata.
In realtà c'è effettivamente un contatto con il mondo progressive, che
potrebbe giustificare la presenza di questa band nella scuderia della
ProgRock Records: la mente degli Shadow's Mignon, infatti, è Henning
Pauly, che molti di voi ricorderanno per il suo lavoro con i Frameshift
e con i meno conosciuti Chain. Questo progetto, in definitiva, è nato
quasi per caso con Pauly che si ritrova ad ascoltare del buon vecchio
metal anni '80 in macchina e decide di rispolverare questa sua
passione; così recluta il cantante Juan Roos, il tastierista Stephan
Kernbach e a tutto il resto ci pensa lui.
Il risultato, come dicevo, è un piacevolissimo revival che si fa
notare, oltre che per la scrittura fluida e per l'abilità dei singoli
musicisti, per una varietà elevata di sfaccettature e colori, che
rendono l'album apprezzabile anche da chi non ama gli album troppo
monolitici e monotoni.
Abbiamo così una perfetta apertura dai toni fantasy come "A Dragon
Shall Come", un up-tempo melodico e immediato con un bel riffing di
chitarra di Pauly, a cui fa seguito la più classica delle dichiarazioni
d'intenti: "A Slave To Metal" è un brano più cadenzato, tamarro come è
giusto che sia, in cui si dichiara senza alcuna vergogna l'amore per
l'heavy più incontaminato. Immediatamente il pensiero corre ai Manowar
e ai loro singoli pieni di donne, motori e metal.
Si continua con la title-track e qui lo stile diventa un po' più
sfaccettato, benché le melodie restino sempre immediate e dirette: riff
epici, accelerazioni, assoli veloci e trascinanti e un ritornello tutto
da cantare. Di questo brano, poi, ne troviamo una versione acustica
come bonus track: carina, ma la chitarra acustica sembra un ukulele e
quindi il risultato finale fa un po' ridere perché mi viene in mente un
tizio con camicia hawaiana e collana di fiori che canta in spiaggia...
Sarò pazzo io, che vi devo dire?
Che poi parlando di momenti acustici e lenti, gli Shadow's Mignon
ci sanno fare: "Goodnight Boston" è la più classica delle ballad anni
'80, tipo "Every Rose Has Its Thorn" dei Poison, ma funziona alla
grandissima dal primo arpeggio al finale ovviamente in crescendo
elettrico. Oppure la pregevole "I Will Never Stop", guidata questa
volta dal pianoforte di Kernbach.
C'è ancora spazio per episodi metallici veloci e taglienti, come
"A Beast Abandoned" o "No Metal Son Of Mine"; ma anche pezzi catchy e
immediati come "Spirit Of The Elves", oppure, al contrario,
composizioni lunghe ed articolate come "Kingdom Of The Battle Gods",
con i suoi dieci minuti di durata, che alterna arpeggi acustici, assoli
struggenti, accelerazioni metal, passaggi hard rock con tanto di organo
hammond e cori coinvolgenti.
In definitiva, quindi, "Midnight Sky Masquerade" rimane un ottimo
esempio di come si possa continuare a portare avanti la bandiera della
tradizione, senza inventare niente, ma affinando sempre di più il lato
compositivo, in modo da non annoiare mai l'ascoltatore. Complimenti!
(Danny Boodman - Giugno 2009)
Voto: 8
Contatti:
Sito Shadow's Mignon: http://www.myspace.com/shadowsmignon
Sito Progrock Records: http://www.progrockrecords.com/