SENTENZA
Sentenza

Etichetta: autoprodotto / Extreme Agency
Anno: 2008
Durata: 39 min
Genere: thrash/death


I Sentenza sono un gruppo nato nel lontano 1992. La passione per il metal di Igor (voce), Paolo (basso) e Michele (batteria) li ha guidati attraverso momenti più o meno difficili, tra cambi di line up e scioglimenti temporanei. Dopo un primo break nel 1995, la band riprende la propria attività in maniera intensa, ma nel 1999 un nuovo stop li blocca per ben sei anni. Nel 2005 i Sentenza si riformano, sempre più determinati. Il brano "Six Years" parla proprio di questo periodo di fermo. Nel 2007 registrano il loro primo lavoro, un album omonimo che verrà pubblicato l'anno seguente. Il cammino finalmente si fa un po' in discesa e il gruppo coglie alcune piccole grandi soddisfazioni, come quella di aprire per i Deicide a Roma.
Andiamo allora ad analizzare la loro musica. "Sentenza" è un album di dieci canzoni, non tanto omogeneo. Il thrash metal vecchio stampo proposto dal gruppo incontra sporadicamente il death. La registrazione, avvenuta presso i Groove Studio e gestita totalmente dai membri della band, è decisamente grezza e retrò. Non li fa certo sfigurare (anzi, è molto più spontanea e istintiva di tante produzioni moderne e piatte che circolano oggigiorno), ma non è neanche il top.
L'approccio dei Sentenza è piuttosto semplice ed istintivo. Il gruppo propone un thrash abbastanza canonico e derivativo, sempliciotto dal punto di vista tecnico, con qualche parte massiccia di stampo death (ascoltate, ad esempio "Escape From My Mind"). Fan dei primi Metallica, Destruction, vecchi Sepultura, Slayer e Massacre potrebbero trovare in quest'album qualcosa di interessante.
"Follow Me" rompe gli indugi in maniera positiva, grazie ad un approccio schietto e diretto. Meno convincente sembra "Prisoner Mind", che, dopo una partenza rilassata, abbastanza personale, non riesce ad esplodere in maniera decisa. Troppi riff poco ispirati la penalizzano sensibilmente. Le sorti si risollevano con "Human Brutality", il pezzo più duro dell'album. In un minuto e mezzo appena, i nostri condensano la furia del thrash/death, un break più tranquillo nel mezzo, stile Metallica dei primi album, con assolo melodico e basso che fa da supporto, e riattacco cattivo nel finale. Bel brano, essenziale quanto concreto. Peccato sia un po' estraneo al resto della produzione del gruppo. La cadenzata "Messenger" prosegue senza particolari pretese, "Black Woman" si distingue per l'intrigante arpeggio d'apertura, "Escape From My Mind" e "Six Years" sono altri esempi in cui la componente death assume una certa importanza. Un arpeggio di basso introduce la lenta e malinconica "Inorganic Death", mentre con "Slaves" si passa a sonorità thrash/death melodico di stampo svedese, che con lo stile dei Sentenza c'entrano gran poco. Chiude il CD "Carnage Of God", altro brano fatto di luci e ombre.
Dopo questo breve sunto, appare evidente che ci sono alti e bassi in questi quaranta minuti scarsi di musica. Un primo difetto sta proprio nella scelta dei riff: ce ne sono di taglienti, di ficcanti, di rocciosi, di malinconici, ma, per contro, anche tanti insipidi, fiacchi e scontati. E' inutile dire che, partendo da questa base, le canzoni non possono farsi apprezzare senza riserva.
Altro problema, non tanto frequente, sta nella stesura delle composizioni. Faccio una premessa: ci sono riff adatti ad essere posti in apertura, altri che stanno bene nel mezzo, altri che sono efficaci solo se posti dopo una pausa, come ripartenza, altri ancora che sembrano fatti apposta per essere messi alla fine, e così via. Ecco, se il gruppo non tiene conto di questo, rischia di sciupare le canzoni, anche se i giri di chitarra non sono male. Ad esempio, il riff d'apertura di "Carnage Of God", un po' alla Slayer, non è fatto per essere posto anche in chiusura del brano, e difatti il finale rende porprio poco.
Infine, un altro punto dolente del CD è la voce di Igor. Più che la voce in sé, il cantato. Mi spiego: la voce è rauca, dalla timbrica medio-bassa, ed è uno dei punti di contatto più evidenti tra thrash e death. La voce, di per sé, non è il massimo ma non va neanche male. Lavorando un po' sulla registrazione, ponendola a volume più basso e in linea con gli altri strumenti, sarebbe stata meglio ancora. E' il modo di cantare che non mi piace. La metrica accenta tutto quello che accentano la batteria e le chitarre, segue costantemente gli altri strumenti scandendo le parole nel modo più ovvio possibile. Alla lunga, questo aspetto si fa notare parecchio e diventa intollerabile.
Mi permetto, infine, di fare un appunto sui testi. D'accordo usare l'inglese, col quale non si ha la stessa dimestichezza che si avrebbe con l'italiano, perché si adatta meglio a certi generi musicali, ma in questo caso è proprio povero. Povero nel lessico (parole come "mind" e "people" ritornano davvero troppo spesso), povero anche nell'esprimere i concetti, qui ribaditi in modo superficiale, per non dire elementare. Non me ne vogliano, i Sentenza, per questa critica. Sono un gruppo onesto e con i piedi piantati per terra. I ringraziamenti, i contatti e altre note sul libretto e sul CD sono riportate tutte in italiano, quasi che la loro ambizione sia principalmente quella di conquistare il pubblico di casa. Però, se questo CD finisce all'estero, fa una figura davvero magra per colpa di certe espressioni usate nei testi (tra l'altro, essendo le parole ben scandite, si capisce -o intuisce- tutto al primo ascolto).
Questo esordio, insomma, non è completamente negativo. Ci sono diversi aspetti da migliorare, ma bastano pochi accorgimenti per far cambiare volto al gruppo. Una scelta più oculata dei riff in fase compositiva, un po' di autocritica quando è il momento di strutturare i brani, un po' di tempo in più per sistemare altri piccoli dettagli di contorno e il gioco è fatto.
Queste migliorie sono sicuramente alla portata dei Sentenza. Aspetto con fiducia i prossimi risvolti. Nel mentre, consiglio agli amanti del thash/death di approcciare il gruppo veneto e supportarlo. Potrebbero diventare l'alternativa ai tanti gruppi thrash privi di fantasia che suonano in maniera moderna, guardando più alla registrazione e alla tecnica che non allo spirito.
(BRN - Gennaio 2010)

Voto: 5.5


Contatti:
Sito Sentenza: http://www.myspace.com/sentenzametal

Sito Extreme Agency: http://www.myspace.com/extremeagency