SEJTANE
The Burning Cold

Etichetta: Wraith Productions
Anno: 2009
Durata: 54 min
Genere: black metal


Se i Darkthrone si mettessero a citare a giudizio tutte le band che nel corso degli anni hanno plagiato lo stile dei loro primi dischi, allora a questi Sejtane consiglierei senza ombra di dubbio di cercarsi un buon avvocato: le sonorità di quest'album ricalcano neanche tanto velatamente lo stile del "trono oscuro", un riciclaggio talmente certosino che se li sentissero il WWF o Greenpeace conferirebbero loro una medaglia al valore senza pensarci su due volte.
I Sejtane sono un progetto fondato da Moonbeam (voce, chitarra e basso) e Malignant (batteria) nel 2004, dopo un'esperienza con tali Iblis (omaggiati nel booklet con la frase "Sejtane is the son of Iblis") partita addirittura dieci anni prima: dalle informazioni in mio possesso, il gruppo precedente dei nostri affondava le sue radici nel black sinfonico, mentre con questo progetto si spostano decisamente verso lidi più canonici e "raw", come si usa dire adesso.
Non so se le sonorità di quest'album, arrivato dopo tre demo, siano frutto della nostalgia del duo per i bei tempi andati, ma in ogni caso, anche volendo giudicare quest'uscita sotto quest'ottica, la sufficienza sarebbe ancora un miraggio: dopo un intro atmosferico con tanto di gemiti orgasmici di qualche gentil pulzella (o grandissima mignotta, fate voi), la band ci propina un black che più scontato non si può, dove voce, chitarra e batteria propongono lo stesso copione per quasi tutta la durata del disco; non so perché i Sejtane si disturbino tanto a cercare di differenziare le varie tracce assegnando loro titoli diversi, sarebbero certamente più coerenti se le trattassero come un'unica macro canzone, tanto non ci si rende nemmeno conto di quando ne finisce una e ne parte un'altra. Dopo neanche due-tre pezzi subentra la noia più nera, e non se ne va fino alla fine dei 54 (!!!) minuti che compongono il disco, dove, con un sospiro di sollievo, lo si può anche prendere e mettere nel dimenticatoio.
L'unica canzone che si discosta dalla solita trama "scream monotòno-blastbeat-doppiacassa-chitarra zanzarosa" è "Day Of Funeral Procession", specie di traccia spartiacque tra le due metà del disco, visto che è praticamente l'unica cadenzata.
Non penso di dover dire altro, se non che dodici-canzoni-dodici sono decisamente troppe per queste sonorità e che, da dei personaggi con l'esperienza che hanno questi due, ci potrebbe e dovrebbe aspettare molto di più da questo "The Burning Cold": bocciati su tutti i fronti.
Si salva la qualità di registrazione, e l'esecuzione sicura dei due musicisti.
(Ranstrom Gail / Voto Hellvis - Ottobre 2009)

Voto: 5


Contatti:
Mail Sejtane: sejtane@libero.it

Sito Wraith Productions: http://www.wraithproductions.net/