SCUM
Painful Illusion
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 31 min
Genere: death / thrash metal
Ritorno di fiamma per gli Scum, quintetto toscano autore nel 2007 di
"Re-Evolution", la seconda fatica del combo ma prima in termini di full
length, che giungeva a 4 anni di distanza dal precedente "Welcome", demo
d'esordio dei nostri; ora si ripresentano al pubblico italiano e non
solo con questo nuovo "Painful Illusion", terzo capitolo dalla nascita
della band, che risale all'ormai lontano 1999. Con una line-up
stabilizzatasi grazie all'ingresso in formazione di Sebastian Bassi alla
chitarra e Simon Blust al basso, che si vanno ad affiancare ai tre
membri fondatori Stefano Mascioli (chitarra), Leonardo Priori (voce) e
Valerio Brescia (batteria), gli Scum riescono a confezionare un nuovo
prodotto, che si muove sulle linee del precedente, pur mostrando una
evidente ed accresciuta fiducia nelle proprie capacità e possibilità,
che si concretizza in un songwriting particolare e variegato, seppur
ancorato agli stilemi del death metal. Le influenze thrash, che i nostri
tendono a non dimenticare, riconducono ai capitoli più recenti di band
quali Testament o Exodus, più che guardare agli anni d'oro del genere:
sintetizzando il tutto, ci si trova ad avere a che fare con una
concezione moderna di thrash, ma si potrebbero sbandierare molti altri
nomi cari ai nostri. Insomma, seppur catalogabili dietro ad una
etichetta a loro accostabile, inseriscono nei solchi di tutti i brani
quel tocco e quella venatura che li rende una realtà a sé stante, che ad
oggi è la caratteristica che aiuta le band a distinguersi dalla massa.
"Painful Illusion" si sviluppa in 8 brani compresa una intro, per un
timing finale di poco superiore alla mezz'ora: un sostanzioso EP si
potrebbe dire, ma dai connotati articolati e da assimilare a piccole
dosi, per poter cogliere tutti i particolari contenuti nei vari riff
così come nella spinta della sezione ritmica, il tutto studiato sin nel
minimo dettaglio.
L'influsso di una band come i Meshuggah, soprattutto nei repentini e
subitanei cambi di tempo, oltre che nei "giochi" ritmici e negli scambi
tra chitarre e batteria, è dato di fatto, assoldato sin dalla prima
traccia presente, e lo stesso vale per la voce; Death e Carcass hanno la
loro parte di importanza nei sentieri tracciati dagli Scum, ed una band
conterranea seminale per molti proietta la sua ombra in maniera
esplicita al termine della carrellata. Breve intro strumentale a sancire
il via delle danze, con "Shame" che segue a ruota, ancora una volta
senza voler per forza schiacciare a fondo il pedale dell'acceleratore,
ma improntando un "rilassato" andamento, con sonorità a metà fra il
sognante ed il malinconico. Stesso discorso per la cupa "Lullaby For A
Sad Girl (Pt. I)", mentre "Reborn Against All" lascia uscire allo
scoperto la vena più thrash del combo, tra sfuriate e concitati mid
tempos; "War Time" e "Dark Hypnotic Evidence" proseguono il discorso,
con i Pantera che fanno capolino fra un riff e l'altro, per spezzare con
la strumentale acustica "Lullaby For A Sad Girl (Pt. II)" e confluire
nella conclusiva "Green Room (Bed N°4)", ancora una volta riassunto di
tutte le influenze ed i capisaldi degli Scum. Come anticipato in
precedenza, i nostri ci lasciano con un brevissimo tributo ai nostrani
Sadist, andando ad inserire al termine di "Green Room (Bed N°4)" un
estratto da "From Bellatrix To Betelgeuse", quel fantastico brano
strumentale presente sull'epocale "Tribe", forse la massima espressione
del longevo combo italico.
Ancora una volta il lavoro superlativo di Valerio dietro le pelli
fornisce una marcia in più all'economia generale, seppur i suoni
adottati siano ad avviso personale fin troppo finti (tali in certi
frangenti da far ipotizzare l'utilizzo di una drum machine, N.d.P.); le
chitarre di Stefano e Sebastian si mostrano precise ed infallibili
nell'intessere trame melodiche, così come nel martellare l'apparato
uditivo quando richiesto a gran voce dal contesto.
Un lavoro che non deluderà le aspettative di quanti (spero molti) si
siano procurati il precedente capitolo al tempo della sua uscita,
apprezzandolo per la volontà di non adeguarsi a determinati cliché, ma
cercando il più possibile una propria e personale strada, e giungendo a
costruire un marchio di fabbrica ad esclusivo uso e costume Scum. Ancora
una volta promossi e consigliati, una band da supportare!
(PaulThrash - Dicembre 2011)
Voto: 8
Contatti:
Sito Scum: http://www.scum.it
Myspace Scum: http://www.myspace.com/bandscum