S.C.A.L.P.
Chuzhaya Voina
Etichetta: Bad Mood Man Records
Anno: 2009
Durata: 45 min
Genere: doom/death con influenze moderne e thrash
Come già anticipato nella recensione di "Through Eternity", la ristampa
del primo album degli S.C.A.L.P. per mano della Bad Mood Man Records,
eccoci qui a parlare invece della nuovissima pubblicazione del gruppo,
ovvero il terzo disco, "Chuzhaya Voina", che segue dopo parecchio tempo
"Blood And Tears", dato alle stampe nel 2004.
Dal secondo album, comunque, di cose ne sono successe, in primis
la prematura scomparsa del cantante/bassista Evgeny Ryzhenok, che ha
reso necessario un cambio di line-up. Così oltre a Alexey Kuznetsov
alla batteria, abbiamo Pavel Peristiy che, oltre a occuparsi della
chitarra come nelle precedenti pubblicazioni, prende posto anche dietro
al microfono. Infine il nuovo arrivato, Evgeny Semenov, ricopre il
ruolo di bassista.
Il CD che ho tra le mani è ancora una volta ben curato grazie
all'ottima Bad Mood Man, che di certo non si accontenta di prodotti
amatoriali e quindi abbiamo una copertina pregevole, una registrazione
senza sbavature e una buonissima resa sonora; eppure questa volta c'è
qualcosa che mi convince meno del solito. Il debutto "Through Eternity"
riusciva a convincere anche nella sua ingenuità (parliamo del 1997) e,
anzi, proprio grazie a quella la musica del quartetto (all'epoca c'era
anche un tastierista) l'opera risultava fresca e sincera; allo stesso
modo "Blood And Tears" convinceva per i suoi progressi verso un
contesto più professionale sebbene meno spontaneo e il risultato non
era inferiore. Invece questa volta qualcosa si inceppa nel cammino
degli S.C.A.L.P. e il risultato finale è un album che non è brutto, ma
di certo non aggiunge assolutamente niente al percorso della band.
Questo, attenzione, non vuol dire che l'album è una fotocopia dei
precedenti, anzi, le sonorità sono cambiate e di parecchio, ma intendo
che questa nuova direzione artistica non sembra portare la band a fare
un passo avanti.
Oltretutto l'incipit dell'album mi aveva fatto ben sperare: i due
minuti di introduzione di "Rassvet" erano un bell'esempio di intreccio
chitarristico, con la malinconia di una chitarra solista languida che
si appoggia su un leggero arpeggio acustico. Già dalla seconda "Skvoz
Stenu", invece, la musica si appiattisce su ritmiche pesanti e
metalliche che però mancano di mordente e dinamismo; la sezione ritmica
sottolinea i momenti più forti senza grande inventiva e anche la voce
di Peristiy non è sicuramente un passo avanti rispetto a quella già non
eccezionale del povero Ryzhenok.
Forti cambiamenti si vedono con chiarezza in altri episodi, come nel
caso della title-track, che sacrifica l'atmosfera del primo disco in
favore di una struttura più dondolante e groovy; il taglio della musica
si fa nettamente più moderno e le chitarre vanno a pescare in certe
soluzioni del thrash, senza però riuscire ad averne la tagliente forza.
Restano di tanto in tanto degli episodi interessanti come "Teni (Tvoi
Mir...)", più triste e malinconica, o "Za Gorizont II", dove si vedono
buoni spunti melodici. Però la sensazione generale è quella di avere a
che fare con un gruppo che dopo tanti anni vuole cambiare completamente
pelle, senza sapere bene come muoversi.
Se quindi non conoscete gli S.C.A.L.P. e volete cercare qualcosa di
adatto per scoprirli, il mio consiglio resta quello di puntare sulla
ristampa del debutto appena pubblicata, oppure su "Blood And Tears",
che però è forse un po' più difficile da reperire. Per quanto riguarda
il nuovo corso della band, speriamo che il prossimo album chiarisca
loro le idee e che riescano a uscire da questo momento di confusione.
(Danny Boodman - Marzo 2010)
Voto: 6
Contatti:
Sito S.C.A.L.P.: http://www.myspace.com/scalpband
Sito Bad Mood Man Records: http://www.myspace.com/badmoodman
Sito Solitude Prod.: http://solitude-prod.com/