ROSWELL SIX
Terra Incognita: Beyond The Horizon

Etichetta: ProgRock Records
Anno: 2009
Durata: 73 min
Genere: progressive rock / pomp rock


Ecco un altro progetto per cui vale la pena di raccontare una storia: la scintilla che dà la luce ai Roswell Six non viene da un musicista, bensì da uno scrittore di fantascienza e fantasy, Kevin J. Anderson, autore di moltissimi libri, non molto conosciuto da noi e da sempre appassionato di progressive rock. Essendosi spesso ispirato a dischi per le sue ambientazioni, questa volta capovolge la situazione e, contattato dal boss della ProgRock Records, Shawn Gordon, decide con il suo aiuto di creare un'opera letteral-musicale. Così viene chiamato il tastierista Erik Norlander per la composizione delle musiche, mentre Anderson e sua moglie si incaricano della stesura dei testi. A questo punto cosa c'è di meglio se non aggiungerci una pletora di musicisti di fama più o meno conosciuta a completare il tutto? Così ecco arrivare Gary Wehrkamp (Shadow Gallery) e Chris Brown (Ghost Circus) alle chitarre; Kurt Barabas (Amaran's Plight e Under The Sun) al basso; Chris Quirarte (Prymary) alla batteria; David Ragsdale (Kansas) al violino; Mike Alvarez al violoncello e Martin Orford (IQ) al flauto. Infine abbiamo alcuni big a cantare le storie dei vari personaggi, ovvero l'ex-Saga Michael Sadler, John Payne (ex-Asia), Lana Lane e infine James LaBrie (ovviamente Dream Theater).
A questo punto, naturalmente, molti di voi staranno immediatamente pensando ai vari Avantasia, Ayreon, fino al nostro Daniele Liverani e infatti il giocattolo creato dalla ProgRock Records non è certo nuovo, anzi, la formula è più che rodata. Eppure vi assicuro che l'ascolto di questo CD, pur con i suoi 73 minuti di durata è tutt'altro che tedioso: la musica creata da Norlander è un progressive rock lineare, ricco di atmosfere pomp rock che faranno felici gli amanti della tradizione prog a stelle e strisce; i musicisti, neanche a dirlo, sono tutti dei professionisti assoluti e quindi non si sente una sbavatura in tutto l'album e il songwriting del tastierista è di buonissimo livello. Certo, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, ad una rock opera che rimarrà nella storia e, ahimé, sono abbastanza convinto che tra qualche anno questo CD verrà ricordato come 'Ahh, quello dove c'è James LaBrie', ma un ascolto lo merita, soprattutto se amate le band di provenienza dei nomi citati in apertura. Anzi, vi dirò di più: se l'unico motivo di interesse per voi è il cantante dei Dream Theater, allora lasciate pure perdere, perché il suo ruolo non è da protagonista e, sinceramente, non mi pare nemmeno particolarmente coinvolto nella sua performance. Canta bene, per carità, ma spendere venti euro solo per questo non ne vale la pena, fidatevi.
Bene, vogliamo fare due passi dentro le varie composizioni? Ok, si parte con "Ishalam", una suite di 11 minuti che presenta il setting della storia e detta le coordinate musicali: ritmi mai troppo veloci, riff ben costruiti e un lavoro dominante di tastiere sinfoniche che si ritagliano volentieri spazi solisti. Ogni tanto ci scappa qualche accelerata ai limiti del power, con doppia cassa e ancora tastiere a svolazzare qua e là, ma ci stanno bene. Insomma, un brano dinamico che non annoia.
"The Call Of The Sea" è assolutamente trascinante, ma qui Norlander inizia a mostrare la sua predilezione per dei suoni anni '80, e vi assicuro che il suono dei suoi sintetizzatori è quasi identico a quello dell'introduzione di "The Final Countdown" degli Europe. Qui con una vera orchestra sarebbe venuto fuori uno sfracello tanto bello quanto tamarro! Ma via, va bene così.
Si continua con "I Am The Point", cantata interamente da LaBrie, e qui la musica continua sulla strada sinfonica, sfoderando però una bella ritmica di percussioni, qualcosa con una retrogusto di Angra, d'altra parte anche qui ci sono viaggi per mare, esplorazioni e avventure esotiche, come poteva non farsi sentire un eco di "Holy Land"?
"Letters In A Bottle" è la prima ballad acustica e non sarà l'ultima: chi ama i momenti malinconici e lenti troverà pane per i suoi denti, perché ce ne sono quasi troppe. Tutte piacevoli, ma nessuna davvero capace di strizzare il cuore come si deve, almeno secondo me. Oltre a questa (con l'ottimo violino di Ragsdale), troveremo anche "Beyond The Horizon", giocata più sul pianoforte e sulla malinconia sussurrata del flauto, e "Merciful Tides", posta in scaletta subito dopo e cantata da Lana Lane con la solita perfezione.
Non vi annoio con la descrizione di ogni singolo pezzo, ma c'è ancora qualche brano da citare: uno è "Halfway", un potenziale singolo, melodico e orecchiabile, in cui la voce di Lana dà il suo meglio su una musica ben bilanciata tra espressività e semplicità.
Infine non posso non citarvi "The Sinking Of Luminara", un brano strumentale in cui tutti i musicisti ci danno dentro alla grande per ricordarci cosa vuol dire essere dei numeri uno: la composizione è dinamica e creata ad arte per dare spazio a tutti, con addirittura un assolo di basso nella parte centrale. Ma attenzione, niente acrobazie da circo: non si tratta di una passerella ma di un vero brano curato e funzionale all'opera.
Insomma, potrei andare avanti a parlare di ogni passaggio, ma non serve: mi sembra chiaro che chi ama i generi proposti avrà già trovato spunti di interesse, ancora una volta non posso dire che il lavoro sia perfetto, perchè aleggia su tutto quella sensazione un po' sgradevole di un progetto costruito a tavolino, tanto perfetto quanto poco sentito, se non dall'autore della storia, ma in fondo questo lo sentiamo in tanti altri lavori che non hanno nemmeno l'onestà di dirlo, quindi mi accontento volentieri di un'opera confezionata perfettamente da un manipolo di professionisti di indubbia qualità.

PS: Ah, a proposito di Kevin J. Anderson: esiste anche il libro su cui si basa "Terra Incognita" e si chiama "The Edge Of The World"; se vi interessa la storia raccontata sapete cosa cercare.
(Danny Boodman - Agosto 2009)

Voto: 7


Contatti:

Sito Roswell Six: http://www.myspace.com/roswellsix

Sito Progrock Records: http://www.progrockrecords.com/