RE-ANIMATOR
Laughing
Etichetta: Under One Flag
Anno: 1991
Durata: 43 min
Genere: thrash metal
I Re-Animator facevano parte di quella schiera di band provenienti
dall'Inghilterra dedite a un thrash di chiara derivazione americana che
si sviluppò sul finire degli anni '80.
Si fecero conoscere con l'EP "Deny Reality" (1989) seguito un anno
dopo dall'esordio vero e proprio sulla lunga distanza, quel "Condamned
to eternity" che non andò oltre qualche tiepido consenso tra gli
appassionati del genere. C'è da dire che era anche un periodo in cui le
uscite thrash raggiunsero ritmi vertiginosi e per rimanere alla sola
Inghilterra possiamo citare, tra i tanti, Xentrix, Acid Reign, Slammer,
Deathwish, Hydra Vein, Virus, Anihilated, Toranaga, D.A.M. senza andare
ai più noti Onslaught e Sabbat ed escludendo band ben più oscure o
vicine a certe forme di death metal.
Insomma, in quegli anni c'era un bel movimento underground in
Inghilterra e anche se le uscite erano non sempre degne di menzione -
anzi, molti album erano trascurabili - alcuni gruppi risucirono a far
emergere la lor voce (gli Slammer uscirono addirittura per la WEA...) o
a crearsi comunque un certo seguito e, perchè no, rispetto (vedi gli
Xentrix, che combatterono molto per scrollarsi di dosso l'etichetta di
cloni dei Metallica).
I Re-Animator non avevano certo i riflettori puntati addosso e
forse anche per attirare un po' di attenzione dopo un disco e un EP di
chiara matrice thrash fecero uscire nel 1991 questo "Laughing" che già
dalla copertina (per non parlare delle foto interne...) lasciava
intendere alcuni evidenti cambiamenti. Era il 1991, i Faith No More
evavano fatto il botto l'anno precedente con "Epic" ("The Real Thing" è
del 1989 ma il successo arrivò dopo), le riviste dedicavano decine di
pagine a chi si prodigava in qualsiasi tipo di metling-pot o
commistione stilistica e ai giornali metal davano spesso ampio risalto
alle proposte di Primus, Red Hot Chili Peppers, 24-7 Spyz, Scat Opera,
Limbomaniacs, Atoom Seed, Ignorance.. e tanti altri.
Dall'altra parte dell'oceano un gruppo come i Mordred, ad esempio,
stava imbastardendo sempre più il proprio sound arrivando addirittura a
prendere un DJ fisso in formazione (fecero addirittura uscire come
singolo un pezzo come "Esse Quam Videri"!!). Qualche settimana dopo
l'uscita di "Laughing" uscì "Attack Of The Killer B's" degli Anthrax,
che oltre a riletture di dubbia riuscita e pezzi live conteneva anche
un pezzo rap-metal come "Bring The Noise", eseguito insieme ai Public
Enemy...
Tutto questi per dire che si respirava una certa aria di
cambiamento e i Re-Animator non ne rimasero rimasero indenni.
"Laughing" infatti ha le sua belle basi nel thrash ma nel corso del
disco trovano spazio ritmiche leggermente più funkeggianti, stop'n'go a
non finire - a tratti abbastanza preveibili - e una certa dose di
humour (sentire la cover in versione reggae del classico dei Dead
Kennedys "Too Drunk To Fuck"!!).
Con questo non intendo dire che la proposta del gruppo inglese cambiò
totalmente registro, però di brani martellanti e diretti dall'inizio
alla fine" in "Laughing" ce ne sono ben pochi.
L'iniziale "Rude Awakening" ad esempio ha un'andatura molto
trascinante, spezzata da diversi break; sicuramente una bella mazzata,
arricchita da un ottimo lavoro di batteria. La seguente title-track è
invece più cadenzata, per quanto sempre martellante; il brano inizia e
sfuma sfuma nel finale con diverse risatine di sottofondo... Niente di
speciale, onestamente. "Kipper "N"" è addirittura una ballad, anche
piacevole nella sua breve durata. Con "Another fine mess" si torna su
sonorità più pesanti, thrash strambo e contorto per un brano comunque
ben costruito. A seguire la già citata cover.
Sull'altro lato troviamo "Monkey See, Monkey Dance" (qualche
riferimento alla copertina del primo EP?), potente e pieno di stop'n'go
e ripartenze. "Don't Patronise Me!" avrebbe potuto trovare spazio
benissimo nell'album precedente, molto buona la sequenza dei riff per
un brano perfetto per agitare il pubblico dal vivo. "?" è uno
strumentale ben suonato, caratterizzato da un certo flavour
arabeggiante.
"Time And Tide" disorienta un po' con il suo ritmo funk, fanno
comparsa anche timidi fiati per un arrangiamento abbastanza curato che
però non solleva più di tanto le quotazioni del brano, di certo non tra
i più riusciti. A chiudere l'album troviamo "Big Black Cloud", spezzata
nei riff, thrasheggiante, con dei giri di chitarra "quasi classici"
posti nella parte centrale.
E siamo giunti al termine (ma i Re-Animator giocano ancora con
alcuni secondi a-cappella di "Always Looking On The Bright Side Of
Life"...)
Mi imbattei casualmente in "Laughing", acquistato da un mio amico appena uscito (... ehm... ci spartivamo gli acquisti... ciao Pasa! nda)
in quanto di lì a poco avrebbero supportato i Dark Angel nella tourneè
italiana di "Time Does Not Heal" (ad aprire c'erano anche i Negazione
che schieravano alla batteria tal Jeff Pellino, noto poi come Neffa).
Riascoltato oggi, a tanti anni di distanza, devo dire che "Laughing"
non è invecchiato male. Anzi, rispetto ad album ben più noti sembra
risentire meno degli anni passati, merito anche di una produzione
potente e definita ma non troppo laccata, che fa risaltare ad esempio
le chitarre senza svilire il ruolo del basso, sempre presente e
distinguibile.
Un album non imprescidibile ma sicuramente valido e piacevole da riscoltare, con qualche pezzo veramente buono.
Se amate un certo tipo di thrash, e non disdegnate magari atmosfere più
allegre e saltellanti poreste trovare nell'album più di un motivo di
interesse.
Più indicati ovviamente per fan degli Acid Reign che non per seguaci di Sodom e Kreator.
I capolavori del genere sono altri, ma va detto che gruppi ben più
famosi e stimati hanno fatto uscire negli anni dischi indubbiamente
peggiori di "Laughing".
(Linho - Ottobre 2009)
Voto: 7