PERPETUAL FIRE
Invisible

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 66 min
Genere: power metal


Dietro il nome dei Perpetual Fire troviamo un nome noto della scena metal italica, ovvero Steve Volta, talentuoso chitarrista che molti ricorderanno per i suoi trascorsi nei Pandaemonium e, più recentemente, per la collaborazione in veste di chitarrista nella band di Pino Scotto. In realtà, però, anche il progetto di cui andiamo a parlare non è esattamente appena nato, visto che in realtà già nel 2007 i Perpetual Fire avevano realizzato un primo album intitolato "Endless World". Dopo tre anni, quindi, eccoli ancora pronti a far sentire la loro musica e questa volta la band ha fatto una scelta coraggiosa, ma non assurda a mio parere, ovvero ha pensato di autoprodursi il nuovo lavoro per poi distribuirlo in maniera gratuita sul sito ufficiale della band (trovate in fondo l'indirizzo). Personalmente ho condiviso questa decisione, perchè in questo modo l'album raggiunge con più forza il suo scopo di far conoscere questa formazione e, in certi casi, il fatto che nessuno di voi dovrà andare in un negozio e sborsare 15 euro permette anche di superare qualche incertezza. Tanto per fare un esempio: la produzione dell'album, per quanto ben realizzata, non è sempre all'altezza di molti lavori di altre band che, per ovvi motivi di budget e tempo, possono vantare studi e suoni migliori, ma questo non va ad essere una variabile per decidere se comprare o meno il CD, dato che potrete comunque ascoltarlo e decidere da soli del valore intrinseco della band.
Detto questo, stilisticamente i Perpetual Fire sono rimasti fedeli alle loro origini, pur mostrando una apprezzabile evoluzione: se prima, infatti, la loro proposta era molto più legata al power metal degli Stratovarius e alle evoluzioni neoclassiche di Malmsteen, adesso il taglio dato alla musica dei Perpetual Fire si avvicina di più ai Vision Divine e ai Labyrinth, pur senza rinnegare i nomi già citati. Certo, non è che di punto in bianco questi ragazzi siano diventati dei mostri di originalità, visto che anche il power di scuola italiana è ben inflazionato da anni, ma comunque si sente che una ricerca c'è.
Detto questo, se vi piace il genere, qui troverete tutte le carte in regola per un lavoro da ascoltare con attenzione: la band è compatta e suona con perizia, il buon Steve regala assoli magari poco fantasiosi, ma sicuramente trascinanti, la sezione ritmica picchia come deve e Roby Beccalli al microfono, pur senza essere un fuoriclasse, è assolutamente adatto al contesto e ci mette del suo per abbellire le linee melodiche.
Le composizioni presenti nel CD sono ben sedici e si attraversano un po' tutte le caratteristiche base del genere, dall'accattivante title-track, passando per le ritmiche nervose di "April's Blood", le cavalcate metalliche tipo "Walking On Your Fire", la maestosa "My Ship Is Burning", fino al potenziale singolo "Velvet Rope" che ricorda un po' i brani apripista degli Stratovarius ("Eagleheart", "SOS", "Hunting High And Low"...). Naturalmente anche il lato più delicato e dolce del power trova il suo spazio, prima con la ballad "Lost Forever" e poi con qualche episodio acustico, come "Eternity" con le sue atmosfere bucoliche, oppure la malinconica "Who We Are".
A dir la verità, non posso dire che tutto l'album mi sia piaciuto, anzi, credo che la scelta di inserire sedici brani in scaletta sia stata sbagliata, in quando ci sono diversi momenti di stanchezza e qualche sbadiglio ogni tanto si fa sentire, cosa che si sarebbe potuta evitare con qualche elisione qua e là.
A conti fatti, quindi, considero "Invisible" un album piacevole, nulla che lasci gridare al miracolo, ma abbastanza interessante da far sì che possiate decidere di ascoltarlo, trovandovi spunti interessanti. Si poteva fare anche meglio, come sempre accade, ma una chance la meritano.
(Danny Boodman - Giugno 2010)

Voto: 6.5


Contatti:
Sito internet: http://www.perpetualfire.net/