OVERKILL
Ironbound
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2010
Durata: 58 min
Genere: thrash
Non si può restare impassibili ad un assalto frontale di questo tipo,
decisamente impossibile... che il 2010 poteva essere un anno davvero
emozionante in campo thrash metal, il terzo sigillo degli Heathen
l'aveva già gridato a gran voce, spazzando via senza pietà molti dei
grandi ritornati in pista. I Forbidden hanno fatto del loro meglio, e
senza gridare al miracolo hanno sfornato un disco che come sempre ha
diviso critica e fans, ma contiene in esso molti spunti che fanno ben
sperare per il futuro. Limitandosi a queste due citazioni, ritroviamo
poi i protagonisti della recensione, tra i paladini del movimento,
quegli Overkill ancora guidati dall'ugola roca di Bobby "Blitz"
Ellsworth e dal potente basso di Carlo "D.D." Verni, che non sono
davvero stati da meno, e "Ironbound" si configura come il classico pugno
in un occhio sferrato senza rimorso da distanza molto ravvicinata. Un
album che riporta i nostri agli albori, ai fasti speed thrash che
avevano caratterizzato i loro esordi, facendo confluire nei brani che
danno vita a questo 15° capitolo discografico tutta la potenza che era
stata omessa negli album della passata decade, tutta la grinta che
mancava, tutto il sudore che non era stato speso, o forse non era
davvero 100% made in Overkill. Insomma, più di un rappresentante della
vecchia guardia e centinaia di nuovi adepti avranno trattenuto a stento
quella lacrimuccia che stava spuntando in volto appena terminato
l'ascolto di "Ironbound"...
DD, Bobby, i due axemen Dave Linsk e Derek Tailer, loro compagni di
avventura da quasi 10 anni a questa parte, e l'ultimo arrivato Ron
Lipnicki, sembrano ringiovaniti di 25 e più anni, e l'impressionante
susseguirsi di vere e proprie punte di diamante (davvero da panico la
triade d'apertura "The Green And Black", "Ironbound" e "Bring Me The
Night") non fa che aumentare a dismisura l'adrenalina che è naturale
provare nel corso dell'ascolto, e difficilmente abbandona nel mentre.
10 brani per 58 minuti di musica, un'ora ininterrotta di massacro
sonoro: provare per credere! Lasciatevi rapire dalla cavalcata di "The
Green And Black", con un bridge rallentato da brividi ed una partitura
solista al fulmicotone, dalla furibonda titletrack che non smetterà di
martellare un solo secondo, dalla fantastica verve speed di "Bring Me
The Night", dall'epica "Endless War", che strizza l'occhio alle
influenze primigenie della band (si sentono echi di NWOBHM), dalle
continue sferzate di "In Vain", dai passaggi chitarristici dalla vena
quasi hard rock eseguiti a velocità più che sostenuta, giusto per citare
alcuni piccoli assaggi del piatto intero che ci servono i veterani
Overkill.
In questa occasione è più che corretto sottolineare come le nuove leve,
tutte e nessuna esclusa, debbano ancora una volta imparare dalla
maestria di chi il genere lo ha plasmato giorno dopo giorno sin dagli
albori, e a poco meno di 30 anni dalla nascita riesce a sfornare un
album che suona sì retrò, ma dannatamente fresco e coinvolgente. Lo
dimostra il fatto che fans e critica hanno accolto a braccia aperte il
ritorno dei thrashers newyorkesi, emblema della East Coast a stelle e
strisce, e la quasi totalità ha decretato l'ingresso di diritto di
"Ironbound" nei must della band; siamo nel 2011, quanti hanno detto lo
stesso di album come "Death Magnetic", "Endgame" o "World Painted
Blood"? A voi il compito di tirare le somme...
Che dire d'altro? Basta l'augurio che il futuro porti una nuova pietra
miliare targata Overkill, possibilmente della stessa caratura di
"Ironbound", un disco di cui molto difficilmente ci si stanca, e ancora
più difficilmente si riesce a togliere dal lettore cd. Supporto senza
confini!
"Make it, never let go
Take it, tell all you know
How far can you take it as you go?
Ironbound"
(PaulThrash - Agosto 2011)
Voto: 9
Contatti:
Sito Overkill: http://www.myspace.com/overkill