OLD LEGEND
Castle Of Perdition

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 44 min
Genere: death/black metal


I siciliani Old Legend si sono formati nel 2005, ed hanno pubblicato il demo "Land Of Terror" nel 2006. Nel corso della loro esistenza, diversi musicisti si sono alternati nelle fila del gruppo. Una volta però raggiunta una formazione stabile, gli Old Legend hanno realizzato e pubblicato il loro primo full-length, questo "Castle Of Perdition". La formazione che ha inciso l'album vede Niurck alla voce, The Shaman alla chitarra, Crazy Horse alla batteria e Jack al basso.
La copertina è stata realizzata con una foto dei musicisti. E' difficile intuire il genere musicale proposto dagli Old Legend, dalla sola grafica del logo e dall'abbigliamento degli artisti. Il libretto, di otto pagine, contiene tutti i testi ed i ringraziamenti a tutti quelli che hanno sostenuto l'esordio del quartetto.
Il disco è aperto da un'introduzione inquietante, con la melodia di un carillon in primo piano e degli effetti sonori in sottofondo. Quando parte poi la title-track, le atmosfere orrorifiche vengono rimpiazzate dall'impatto devastante degli Old Legend al gran completo. Grazie anche ad una qualità di registrazione sorprendentemente buona, il quartetto riesce veramente a spiazzare l'ascoltore con il suo black/death tradizionalista, ma decisamente avvincente. Il gutturale della cantante è malvagio e convincente; la tecnica dei musicisti è sicura e di notevole spessore. L'elemento death metal è preponderante in questa composizione, ed il black fa capolino negli sporadici episodi melodici o nel corso di alcune successioni armoniche. Gran bella canzone, ricca di spunti interessanti e dal songwriting ispirato e di qualità.
Le note vorticose del basso introducono "Drammatic Poem", traccia melodica che trae ispirazione in parte da certo pagan/black nordico, ma che non disdegna riferimenti più classicamente metal. Il ritmo non è velocissimo, ma è ostinato e creativo. Merito dei lavori impeccabili del batterista e del bassista. La chitarra si ritaglia invece un ruolo ligio al proprio dovere, senza gli slanci creativi e virtuosi di "Castle Of Perdition". Questo, almeno, fino a quando non entrano in scena le immancabili sezioni death metal, vicine ai Morbid Angel. Il gruppo avanza compatto, dimostrando una grande intesa. "Drammatic Poem" è una canzone equilibrata, che non presenta difetti particolari. La canzone è chiusa da una pacata coda strumentale.
"Time Is My Killer" riporta in auge le cadenze più black metal dei siciliani. La prima parte è strisciante; la seconda più vigorosa e cattiva. E' anche vero però che "Time Is My Killer" alterna sezioni tipicamente black ad altre indubbiamente death. E' l'aspetto complessivo del brano che evidenzia un'estetica black, più che death. La traccia è infatti sulfurea, malinconica, ostile ed il songwriting è oscuro come non mai. Molto intelligenti anche le sezioni più lente, doomeggianti. La creatività del quartetto sembra non aver fine. E, canzone dopo canzone, non possono che convincere sempre di più l'ascoltatore.
"Persering Till Death", che con i suoi quasi sette minuti è la canzone più lunga del CD, è pesante e nera come la pece. I riff suonati dal chitarrista non sono originalissimi, ma fanno la loro bella figura. Ed i vocalizzi estremi della cantante donano al tutto un piglio infernale. Curiosa la serie di accelerazioni che succedono alla prima parte del brano, di stampo death, ma che tramutano "Persering Till Death" in un brano decisamente alla Mayhem periodo "De Mysteriis Dom. Sathanas". Ci tengo a sottolineare una cosa: nonostante i tanti cambi di ritmo, di stile e di atmosfera, il songwriting degli Old Legend è sempre scorrevole e naturale. Qualora si avverta uno stacco troppo stridente, esso è sempre e comunque coerente col resto della composizione. E "Persering Till Death" è un esempio perfetto di quando ho scritto, ricco com'è di influenze death, di black alla Mayhem, e anche di richiami al death/gothic ed al thrash. Anche questa canzone è chiusa da una coda strumentale. Sicuramente, "Persering Till Death" è una della canzoni più significative dell'intero "Castle Of Perdition".
"Land Of Terror" è aperta da un riff neoclassico, che presto viene assorbito e deformato dal suono distorto e violento degli Old Legend più estremi. La canzone poi, come al solito, si lancia in una lunga serie di variazioni sul tema. I richiami al metal classico, comunque, sono abbastanza evidenti. In effetti, "Land Of Terror" risale ad un periodo precedente rispetto ad altre composizioni presenti in questo CD. Quindi, ci troviamo di fronte ad un esempio di death metal melodico, che poco ha a che spartire con le composizioni black/death più tipiche di questo lavoro. Si tratta però di una canzone di buon valore, di facile presa e quindi il gruppo ha fatto bene a riproporla in questo CD.
"Wrath" si rifa nuovamente al black norvegese, ibridato in maniera indissolubile al death metal. La canzone è tutto un succedersi di trovate ritmiche e musicali di grande effetto e spessore, tra le quali un rallentamente misterioso (vagamente alla vecchi Opeth), che frena tutto proprio nel momento in cui sembra che la cavalcata stia diventando inarrestabile. Anzichè limitarsi a soluzioni lineari, il quartetto sembra prediligere la sorpresa e l'imprevedibilità: ecco quindi farsi strada un riffing staccato alla Deicide o alla vecchi Sinister, che poi si apre a soluzioni melodiche, prima di ritornare su territori atonali. Ribadisco la sicurezza tecnica del gruppo, che gli permette soluzioni certamente proibitive per altre band. Che bel gruppo, questi Old Legend!
"Eternal Suffering" è una traccia priva di particolari sorprese, realizzata con riff death abbastanza scontati, almeno nella sua prima parte. Poi tutto si complica, risvegliando l'attenzione dell'ascoltatore. Come tutte le altre canzoni del CD, "Eternal Suffering" può essere ascoltata in due maniere: una superficiale, tramite la quale è possibile apprezzarne l'impatto e la scorrevolezza; l'altra più approfondita, per scoprire le varie finezze dell'arrangiamento e la cura dei particolari. Ottima prova di basso e chitarra, in "Eternal Suffering".
Con "Sorrow" si rimane sempre in ambito death metal. In questa composizione, come nella precedente, l'elemento black passa prepotentemente in secondo piano, e si riaffaccia in superficio solo in alcune situazioni. E' il death a dominare, ed a convincere. Pur legato a canoni ormai datati, riesce ad essere intrigante grazie alla bontà compositiva degli Old Legend. In pratica, lo stile adottato dai nostri non è originale, però le canzoni composte sono incredibilmente buone. E scrivere buone canzoni non è una cosa da poco, anzi...
"Pantalica" è un'outro acustica, che chiude il CD in maniera malinconica e delicata.
Bene, la recensione è terminata. Non penso ci sia altro da aggiungere, oltre a ciò che già ho scritto commentando questo lavoro traccia per traccia. Gli Old Legend hanno partorito un gioiellino, e la cosa va enfatizzata poichè si tratta del loro album d'esordio. Mi chiedo come mai non siano ancora stati messi sotto contratto da un'etichetta. Perchè sono davvero bravi e talentosi. Se personalizzassero ancora di più la loro proposta musicale, sarebbero un gruppo grandioso. E sono certo che in futuro lo diventeranno. Perciò, sosteniamo gli Old Legend con tutta la nostra passione!
(Hellvis - Maggio 2010)

Voto: 8


Contatti:
Mail: oldlegendband@hotmail.it
Sito internet: http://www.myspace.com/oldlegend